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Pensilina fotovoltaica al servizio delle bici elettriche

Ultimo aggiornamento: 30-11-2012
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Pensilina fotovoltaica al servizio delle bici elettriche: questo un interessante ed innovativo progetto sulla mobilità sostenibile “leggera”. Arriva da Salerno, Ascea, e dall’azienda Gci-group, che ha già realizzato altri simili progetti in Italia.

Iniziativa interessante e innovativa per almeno tre motivi:

– si tratta di un servizio di bike sharing

-si tratta di mobilità elettrica alimentata col fotovoltaico

-si tratta di pensiline fotovoltaiche non collegate alla rete elettrica, ma che accumulano attraverso batterie l’energia elettrica prodotta.

Stiamo parlando di bici elettriche, o meglio definite biciclette “a pedalata assistita”, le cui batterie vengono caricate col fotovoltaico.
Un’apposita pensilina fotovoltaica stand-alone, “ad isola”, cioè non collegata in rete, accoglie le bici per la ricarica delle batterie: una stazione di sosta e di ricarica pulita.

 

Il progetto, denominato BikeShare, è presentato da GCI Group società che opera nel settore della Green Mobility e  che coniuga mobilità sostenibile e tecnologia elettrica. La società ha realizzato il primo sistema al mondo di bike sharing su pensilina fotovoltaica stand alone. Il tutto ad Ascea, provincia di Salerno.

pensilina fotovoltaica per bici elettriche

Il servizio di Bike sharing, ovvero di condivisione di bici elettriche a pedalata assistita, utilizza tessere magnetiche come badge per permettere l’utilizzo delle bici ecologiche. Le tessere magnetiche, rilasciate direttamente dal comune di residenza, permettono di fruire liberamente del servizio permettendo e sviluppando una mobilità “leggera” elettrica sostenibile.

Una persona che usufruisce del servizio potrà così spostarsi liberamente tra le vie cittadine sfruttando un sistema di parking e di ricarica messo a disposizione dal comune.

Le biciclette elettriche a pedalata assistita sono bici di nuova generazione che integrano tecnologie d’avanguardia con la tradizionale mobilità su due ruote. Le bici elettriche permettono infatti di azzerare le emissioni inquinanti sulle percorrenze e permettono di rispettare l’ambiente, caricandosi con corrente elettrica prodotta al 100% dal sole. L’unica pecca è l’impatto ambientale delle batterie.

Qualche dato tecnico.

Tutte le biciclette possono percorrere fino a 50 km a piena carica, raggiungendo una velocità massima di 25 km/h.
Sono dotate inoltre di una batteria al litio, tra le meglio performanti, e di un computerino di bordo che permette di impostare su cinque livelli differenti la velocità massima per assistere in maniera ottimale la pedalata sui diversi tipi di percorsi e terreni.

Altri due Comuni stanno sperimentando il bike sharing “sostenibile”: Benevento e Vimercate (MB). Questi due servizi stanno riscontrando un grande successo e sta crescendo di giorno in giorno l’interesse da parte dei cittadini più “sensibili” alla questione ambientale.

Questo sistema tecnologico decisamente innovativo fa sì che l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico costruito su pensilina fotovoltaica venga accumulata “sul posto” per mezzo di batterie. L’energia pulita prodotta sarà quindi sempre disponibile e pronta all’uso, anche in condizioni scarso irraggiamento nel tempo.

La pensilina fotovoltaica realizzata ad Ascea, sviluppato da un team di ingegneri, può garantire fino a 15 ore di autonomia di ricarica per bici oltre che un funzionamento di almeno 5 giorni per il sistema di gestione e controllo.

L’angolo informativo di cui la struttura è dotata permette di visualizzare informazioni in tempo reale sulle stazioni bike sharing connesse, ma anche su eventi comunali, può ospitare pubblicità o altre informazioni relative ai ciclo posteggi (gestione delle presenze relative ai veicoli e delle altre stazioni connesse).

Infine le ciclo stazioni di ricarica hanno sistemi di aggancio e sgancio brevettati consentono la riconsegna della bici anche quando si verifichi assenza di rete elettrica.

 

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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