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Shams 1 : mega impianto solare del medio oriente finanziato da 10 banche

Ultimo aggiornamento: 28-03-2013

Shams 1. Cos’è ?  Ecco tre numeri per definirlo:

1) impianto a concentrazione solare da 100 Megawatt di potenza di picco;

2) energia pulita per 20 mila abitazioni;

3) 600 milioni di dollari di investimento.

 

Questo in sintesi il grande progetto solare del medio oriente, progetto finanziato da ben 10 banche e realizzato in circa 3 anni di lavori.

Shams 1 è il nome di un mega progetto solare costruito in medio oriente del valore di 600 milioni di dollari di investimento che darà agli Emirati Arabi Uniti la necessaria spinta per raggiungere l’obiettivo del 7 per cento di energia prodotta da fonti rinnovabili al 2020. L’impianto, entrato da poco in funzione, si trova 120 Km dalla capitale Abu Dhabi, precisamente nei pressi di Madinat Zayed.

Non si tratta nello specifico di fotovoltaico, ma di un impianto solare a concentrazione (detto anche solare termodinamico), ovvero di un sistema che sfrutta il calore del sole per produrre vapore acqueo, che farà girare una classica turbina che produrrà elettricità: si tratta di una centrale elettrica solare a concentrazione, la più grande, per ora, del medio oriente.

Solare a concentrazione

Il progetto è una joint venture, accordo di collaborazione tra tre grossi gruppi: Abu Dhabi Future Energy Company (o Masdar), iniziativa del governo per la commercializzazione e diffusione delle rinnovabili, Total Gas and Power, grande gruppo del settore petrolifero e del gas, e Abengoa, società internazionale per lo sviluppo sostenibile, l’ambiente e le energie rinnovabili.

Le tre società compartecipano rispettivamente con il 60, 20 e 20 per cento in azioni e, a proposito dell’accordo raggiunto, il presidente di Total, Philippe Boisseau, ha affermato: “Con questo accordo finanziario facciamo un altro passo verso il completamento della più grande installazione ad energia solare del Medio Oriente”.

A finanziare il grande progetto Shams 1 sono state 10 banche provenienti dal Giappone, Francia, Germania, ma anche banche locali. In particolare, per fare alcuni nomi: BNP Paribas , KfW, Mizuho, la National Bank of Abu Dhabi, Natixis, Societè Generale, Sumitomo Mitsui Banking Corp., Bank of Tokio Mitsubishi, Union National Bank e West LB.
BNP ha agito quale advisor finanziario per il progetto.

Dicevamo: il progetto ha previsto la realizzazione di un impianto solare a concentrazione della potenza di 100 Mw  situato a Mdainat Zayed, a ovest di Abu Dhabi, su un’area di 2,5 Kmq. La messa in opera dell’impianto, entro il 2012, aiuterà il paese al raggiungimento dell’obiettivo del protocollo di Kyoto che prevede il raggiungimento del 7 per cento di energia prodotta da fonte rinnovabile.

Successive fasi di sviluppo porteranno il dimensionamento dell’impianto fino ai 2 mila Megawatt di potenza in un non lontano futuro, allargando l’area coinvolta da 2,5 Kmq a 6,5 Kmq.

L’intera installazione solare a concentrazione sfrutta ad oggi ben 768 collettori solari parabolici. Questi collettori parabolici permettono la concentrazione del calore del sole, attraverso degli specchi, verso un liquido che farà produrre vapore acqueo ad alta pressione. Questo meccanismo farà girare una tradizionale turbina a vapore trasformando energia meccanica in energia elettrica.

Grazie all’energia elettrica prodotta senza emissioni saranno risparmiate oltre 175 mila tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno.

Impianto solare a concentrazione



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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