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Innovazione e sostenibilità, la scommessa vinta di Loccioni

Ultimo aggiornamento: 23-07-2014

Raggiungere un’autonomia energetica superiore alla metà del fabbisogno giornaliero per un polo della tecnologia e dell’innovazione: è la scommessa vinta dal Gruppo Loccioni con il progetto “2 km di futuro“.

Il gruppo è riuscito infatti a produrre il 55% dell’energia consumata grazie alla realizzazione di un innovativo polo per la sostenibilità, non solo energetica. Il progetto ha preso il via dal nucleo originario Leaf Community, creato sei anni fa anche grazie al sostegno dei partner che si sono man mano affiancati all’iniziativa.

Il gruppo Loccioni decise di prendersi carico di due chilometri del fiume Esino, nei pressi del quale è costruita la sede principale della società (da qui il nome del progetto). Dalla prima messa in sicurezza del corso d’acqua, si è passati in fase successive alla riscoperta del fiume come risorsa culturale ed energetica che potesse implementare il progetto Leaf Community. Parte fondamentale di Leaf Community sono: la Leaf House, la casa a zero emissioni, alcuni edifici ad uso industriale, la mini centrale idroelettrica ed il parco fotovoltaico. La mini centrale idroelettrica, chiamata Leaf Lab, è stata concepita per gestire i flussi di energia e raggiungere così un grado sempre maggiore di autonomia energetica. L’innovazione dell’edificio non sta però solo nella possibilità di utilizzare l’energia prodotta, ma anche in quella di accumularla per gli usi futuri, grazie alla presenza di una vasca di accumulo termico ed alle strumentazioni per l’accumulo elettrico. L’energia può essere utilizzata anche dagli altri edifici di Leaf Community, che sono collegati alla centrale.

rete energia pulita

Parte dell’energia viene generata dall’impianto fotovoltaico da 235 kW che vanta una produzione annua di 280MWh. L’edificio si avvale inoltre di tre pompe di calore a condensazione idrica (utilizzano l’acqua di falda), che permettono un ulteriore risparmio energetico rispetto alle pompe di calore ad aria.

Leaf Community non è però solo produzione di energia, ma anche un ambiente concepito fin dalla progettazione per coniugare le esigenze lavorative di chi vi si reca ogni giorno alla massima efficienza economica e dei consumi. Un esempio dell’efficienza raggiunta dalla progettazione è l’utilizzo dell’illuminazione e della ventilazione naturale.

Rispetto alle fasi iniziali, Leaf Community ha raggiunto oggi il 55% di autonomia energetica, superando di gran lunga il 22% possibile inizialmente. I due chilometri del fiume Esino vedono la presenza di cinque piccole centrali elettriche che soddisfano parte del fabbisogno energetico delgli edifici. Le diverse strutture sono inoltre collegate da loro da una rete di alimentazione elettrica e termica, che provvedono al soddisfacimento dei bisogni energetici dell’intero complesso secondo un sistema di distribuzione ed accumulazione che tiene conto dei fabbisogni di ogni edificio.

Prevedibile la soddsfazione per la riuscita del progetto da parte di Enrico Loccioni, presidente dell’omonimo gruppo, che ha affermato:

L’impresa vive e prospera se vitale e prospero è il territorio che abita ed è sua responsabilità e interesse fare in modo che lo sia. Non ci sono confini, cancelli, recinzioni: l’impresa è aperta perché parte integrante di un sistema più grande da cui può prendere e a cui deve dare. Con 2km di futuro® vogliamo dimostrare che è possibile mettere in equilibrio profitto e valori, interessi privati e bene comune, risparmio energetico e miglioramento del comfort“.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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