Sei un professionista? Scopri il servizio di fornitura preventivi!

Rendita catastale e impianti fotovoltaici, cosa dice l’Agenzia delle Entrate

Ultimo aggiornamento: 29-04-2014

Favorire le fonti rinnovabili e la crescita sostenibile. Questa deve essere, non solo a parole, la priorità. Un modo per favorirne lo sviluppo, non tanto a livello di business, ma a livello di piccoli investimenti famigliari e di piccole imprese possono essere le agevolazioni fiscali.

Non si tratta di favorire i grandi investimenti, grandi progetti commerciali e le grandi speculazioni, ma di favorire la diffusione “distribuita”, su piccola scala, dei sistemi energetici sostenibili: fotovoltaico su case e imprese, ma non solo.
Piccoli e medi investimenti per il risparmio energetico e l’efficienza.

“Favorire lo sviluppo” delle rinnovabili vuol dire oggi un’unica cosa: creare le condizioni favorevoli affinchè un comune cittadino possa investire con l’obiettivo di risparmiare.. e nel contempo preservare l’ambiente.

Se si vuole favorire l’accesso dei cittadini alla tecnologia pulita, e favorirne lo sviluppo, bisogna creare le giuste condizioni e non è certo il caso degli ultimi aggiornamenti normativi fiscali per chi possiede un piccolo impianto fotovoltaico.  L’Agenzie delle entrate, con la circolare 36/2013, ha definito la situazioni fiscale di chi ha un impianto fotovoltaico: chiarisce aspetti fiscali che vanno dai grandi impianti commerciali alle locazioni fino ai piccoli impianti residenziali realizzati per l’autoconsumo domestico.

Chi ha un piccolo impianto fotovoltaico domestico vede aumentare gli oneri fiscali legati al proprio investimento: la circolare prevede infatti che tutti gli impianti realizzati su tetto (o comunque sull’edificio) devono aggiornare la rendita catastale dell’edificio se il loro valore supera il 15% della rendita catastale dell’edificio stesso.

impianti fotovoltaici e rendita catastale

In pratica l’impianto fotovoltaico installato sul tetto della propria abitazione rischia in molti casi di aumentare la rendita catastale dell’edificio stesso aumentando le imposte sul bene (immobile). In altre parole: il fotovoltaico domestico accresce la rendita catastale dell’abitazione e ciò ricade su tutte le imposte che prendono come valore di riferimento il valore della casa (si pensi, ad esempio, all’Imu/Tasi).

Secondo la circolare, dunque, mettere un impianto fotovoltaico sul tetto di casa è un po’ come aumentarne la metratura ed il valore: da un lato aumenta il valore di vendita della casa, ma dall’altro aumentano parte delle tassazioni.

Come capire se il valore del proprio impianto fotovoltaico supera il 15% della rendita catastale dell’immobile?
Il fisco non dà nessuna indicazione in merito, e per questo anche il comune cittadino rischierà di doversi affidare ad un tecnico professionista rischiando di esborsare ulteriore denaro. In questo modo si rischia di allungare ulteriormente i tempi di rientro dai costi di realizzazione dell’impianto.

Il Movimento Cinque Stelle, in questa interrogazione parlamentare, pone in proposito un’interessante obiezione: “il fotovoltaico aumenta la rendita catastale dell’edificio, ma i pannelli solari producono per 25-30 anni con un costante decremento della produttività”. Perchè fissare la rendita su un parametro che è variabile e decrescente per definizione (il fotovoltaico)?

Inoltre: il provvedimento, come diversi altri riguardanti il fotovoltaico, ha effetti retroattivi e lascia in uno stato di incertezza numerosi piccoli investitori che hanno “scommesso” sul fotovoltaico. Non si tratta, ricordiamolo, di grandi investitori e speculatori, ma di famiglie e piccole e medie imprese.
L’incertezza riguarda, ribadiamolo, non i piccoli impianti da 3 kw, ma gli oltre 300mila impianti di potenza tra i 3 ed i 20 kw installati in italia, che modificheranno la rendita catastale degli edifici sui quali vengono installati.

Il Movimento 5 Stelle propone, per questa fascia di installazioni (3-20 kw), la totale e indiscussa esenzione dalla rivisitazione della rendita catastale.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

Clicca per richiedere una consulenza o un preventivo


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ricevi un avviso se ci sono nuovi commenti.
Se non vuoi lasciare un commento, clicca qui per ricevere gli aggiornamenti dalla discussione.