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L’Italia è prima in Europa per inquinamento

Ultimo aggiornamento: 04-12-2014

E’ un triste primato quello raggiunto dal nostro paese secondo l’ultimo rapporto sulla qualità dell’aria pubblicato dall’Agenzia per l’Ambiente Europea. Secondo l’EEA infatti è l’Italia il paese del continente con il maggior numero di conseguenze correlabili all’inquinamento dall’aria, mentre considerando solo le emissioni di polveri sottili, cediamo il primato alla Germania, classificandoci secondi.

I dati, già di per sè allarmanti, lo diventano in misura ancora maggiore se si considera che secondo le stime dell’OMS ogni anno si registrano almeno 7 milioni di morti, per cause legate all’inquinamento atmosferico. E’ come se ogni anno gli abitanti di Milano, Roma, Napoli, Firenze, Torino e Palermo sparissero per sempre dalla faccia della terra, per cause imputabili esclusivamente al comportamento umano (e quindi evitabili).

Solo in Italia, sempre secondo i dati resi noti dall’EEA, ogni anno muoiono circa 3.400 tra uomini, donne e bambini per l’inquinamento da ozono. I dati fanno riferimento al periodo 2003-2012 e sono stati presi in considerazione 33 paesi europei. Nonostante la riduzione dell’inquinamento atmosferico avvenuta negli ultimi anni, l’agenzia europea ha dimostrato come l’inquinamento sia direttamente correlabile ai danni sull’uomo, con problemi di salute che interessano soprattutto l’apparato cardiocircolatorio e respiratorio. L’Italia non è quindi sola nella poco rosea panoramica. E’ stato stimato che in Europa circa 400 mila persone siano decedute per malattie collegabili all’inquinamento atmosferico.

inquinamento e benessere

Il dato non deve stupire se si aggiunge che il 95% delle persone che vive in città si trova a fare i conti con parametri di qualità dell’aria ben al di sotto degli standard minimi previsti dall’organizzazione Mondiale della Sanità per una qualità della vita accettabile. I principali accusati delle emissioni inquinanti sono noti: industrie, emissioni di gas di scarico degli automezzi, rifiuti ed agricoltura con metodi intensivi. Proprio questi fattori sarebbero le cause che hanno portato l’Italia, con la Pianura Padana in pole position, ad assumere il primato europeo per l’inquinamento. L’area del nord-est del nostro paese è interessata soprattutto da inquinamento per le polveri sottili e dalla presenza di ossidi di azoto.

Non migliore la situazione del monossido di carbonio, che nel nostro paese è risultato oltre la soglia limite in tutte le nove località prese a campione dalla ricerca europea. non solo il nord però è interessato dall’inquinamento atmosferico; in particolare l’ozono risulta diffuso in tutto il territorio nazionale.

Trattandosi di conseguenze legate alle attività umane, il miglioramento dell’aria non sarebbe impossibile, ma risulta di difficile attuazione nella pratica. Come sottolineato da Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente, sarebbe il momento di applicare il cosiddetto “pacchetto europeo sulla qualità dell’aria” promosso dalla Commissione Europea, ma a rischio di cancellazione per le (inaccettabili, aggiungiamo noi) inadempienze degli stati membri.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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