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Greenpeace boccia Renzi sulla strategia energetica nazionale

Ultimo aggiornamento: 30-09-2015

Renzi, contrariamente alla direzione che il resto del mondo sta intraprendendo, continua a puntare su trivelle, petrolio e gas. Per questo l’associazione ambientalista internazionale Greenpeace lo boccia “senza mezze misure”.

Anche il Papa si è espresso, nei giorni scorsi, a favore delle politiche di tutela del clima e del territorio: ridurre le emissioni di Co2, ha affermato, è oggi una delle priorità. Anche Obama, sull’onda della stesse considerazioni, si è di recente espresso più volte a favore delle misure per ridurre urgentemente le emissioni inquinanti e contrastare i cambiamenti climatici.

Il nostro governo, al contrario, sembra ignorare totalmente la sfida climatica ed il rischio che comporta. In vista della Conferenza Internazionale sul Clima, la COP21 che si terrà a dicembre a Parigi, l’Italia rischia di presentarsi senza nessuna credibilità e con poca chiarezza di posizione e coerenza rispetto agli obbiettivi dichiarati.

Una sonora bocciatura, dunque, al governo Renzi da parte di Greenpeace. Anche se rimediare non è mai troppo tardi. Il governo, guardando ai fatti e non alle “dichiarazioni d’intenti”, è totalmente impreparato di fronte alla sfida climatica. Per questo motivo i volontari Greenpeace sono scesi nelle strade di tutta Italia per “dare i voti” alla strategia energetica nazionale improntata dall’attuale governo.

governo renzi bocciato da greenpeace

L’iniziativa simbolica di Greenpeace è stata quella creare una giornata nazionale di mobilitazione e sensibilizzazione distribuendo ai cittadini migliaia di pagelle di valutazione delle politiche fino ad oggi intraprese a favore del clima. L’intento dell’iniziativa degli ambientalisti è stato quello, nel contempo, di mostrare come un futuro 100% rinnovabili per tutti è possibile ed anzi, oggi, più che necessario. La pagella Renzi, distribuita ai passanti, mostra una totale disattenzione alla sfida del contrasto ai cambiamenti climatici: più trivelle, più petrolio, più gas, meno efficienza energetica, meno eolico, meno solare. Non solo: anche maggior rischio di disastri ambientali, deturpazione del territorio e minor turismo.

Ciò che emerge, dunque, dalle politiche del governo Renzi è l’immagine di un’Italia disseminata di trivelle e che ostacola le energie pulite, sostenibili e vantaggiose economicamente come quelle fornite dal sole e dal vento.
La ricerca di nuovi giacimenti energetici deve avvenire, prima di tutto, nel nostro paese, e senza deturpare ulteriormente il territorio ed il sottosuolo. La ricerca di nuovi giacimenti energetici non deve avvenire al largo del mediterraneo scavando nuovi pozzi alla ricerca di gas e petrolio, ma investendo in fonti rinnovabili, efficienza e risparmio energetico.

L’Italia, intanto, si prepara alla conferenza COP21 di Parigi con iniziative alquanto insensate: una di queste è la riforma della tariffa elettrica attualmente in discussione. La riforma avrebbe l’obbiettivo, del tutto insensato, di far pagare meno chi consuma più energia elettrica: tutto il contrario dei principi e dei valori del risparmio e dell’efficienza energetica verso cui tutto il mondo si sta rivolgendo.

Con queste e molte altre contraddizioni l’Italia di Renzi si prepara a partecipare alla Conferenza di Parigi sul Clima  rischiando, peraltro, di perdere totalmente la sua credibilità politica ed economica non solo nei confronti dei propri cittadini, ma anche nei confronti della comunità internazionale.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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