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Giordania, il fotovoltaico arriva sulle moschee

Ultimo aggiornamento: 13-03-2015

Il regno di Giordania si mostra ancora una volta decisamente illuminato sul tema della produzione di energia rinnovabile e decide di installare il fotovoltaico sulle moschee di tutta la regione.

Infatti questa piccola nazione del Vicino Oriente, che ha appena sei milioni di abitanti, è già leader in tutto il mondo arabo per quanto riguarda la produzione di energia solare, ma quello di coinvolgere anche il tema delle moschee risulta decisamente innovativo.

Certo questa intelligente riflessione deriva da un dato di fatto : il 96% dell’energia consumata in Giordania viene da altri paesi e non da fonti interne. A questo si aggiunge poi che gli edifici di culto arabi consumano davvero parecchia energia, sia per quanto riguarda l’illuminazione che per i sistemi di aria condizionata.

Saranno quindi ben 6000 le moschee che dovranno essere dotate di pannelli fotovoltaici. Certo si tratta di un progetto da strutturare, costoso e impegnativo, ma che già sul breve termine darà i sui ricchi frutti. Il primo step, di cui parla Ahmad Abu Saa, funzionario al dipartimento di Energie rinnovabili, partirà già dal 2015 e coinvolgerà 120 edifici.

fotovoltaico su moschee in giordania

Ovviamente stanno facendo il passo in base alla gamba (cosa che magari dovrebbe insegnarci qualcosa…) perché si dichiara che opereranno in base ai fondi a disposizione e il progetto continuerà poi man mano che ci saranno i finanziamenti.

Dello stesso avviso sono gli imam: Nidal Alayyan, imam della moschea di Abu Ghaweileh, situata nella capitale Amman ha addirittura lanciato una raccolta di fondi sia pubblica che privata e in due anni è riuscito a rendere l’edificio autonomo sia per quanto riguarda la luce che l’aria condizionata. Mentre un tempo spendevano il corrispettivo di oltre 1.000 euro all’anno, ora hanno più energia rispetto a quella che tendono a consumare.

Ricordiamo che la Giordania, paese dalla posizione particolarmente favorevole al fotovoltaico, vanta ben 300 giorni in media di sole all’anno, e questo senza dubbio dà una spinta importante alla decisione di affidarsi all’energia solare.

Il governo sta investendo con convinzione nel campo delle rinnovabili, perché ha un obbiettivo importante: aggiungere 1650 mw provenienti da fonti ecologiche alla propria rete elettrica, e intende farlo entro il 2020.

Potrebbe il solare diventare il nuovo “oro nero” che tanto ha arricchito il mondo arabo nell’ultimo secolo?

E in Italia, sarebbe possibile un progetto del genere? In realtà esistono già impianti fotovoltaici su alcune delle 64 mila chiese del nostro paese, mentre alcune sono vincolate e non possono essere cambiate con la presenza di un impianto. Il progetto Fiat Lux, creato intorno al 2009, sta portando avanti la sistemazione di pannelli e mini pale eoliche nelle varie diocesi, proprio per rendere indipendenti gli edifici di culto. Per una volta due credi diversi uniti da un unico obbiettivo: il risparmio energetico e il rispetto dell’ambiente.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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