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Risparmio col fotovoltaico, quant’è e come calcolarlo [simulatore]

Ultimo aggiornamento: 20-01-2016
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Voglio mettere il fotovoltaico sul tetto di casa. Conviene? Come calcolo il risparmio col fotovoltaico? Quali sono i costi e quali i benefici per i prossimi 25 anni? Capire quanto si può risparmiare in bolletta investendo nel fotovoltaico non è più un’operazione particolarmente complessa, però, prima di lanciarsi in calcoli e stime, bisogna capire a fondo il vero meccanismo di remunerazione di un qualsiasi impianto di autoproduzione di energia: l’autoconsumo.

Quello che risparmio col fotovoltaico è il costo di tutta l’energia che riesco ad autoconsumare: più autoconsumo più aumenta il risparmio sulle bollette elettriche. Non tutta l’energia prodotta, però, viene autoconsumata. Una parte, spesso quella maggioritaria, viene immessa in rete e “remunerata” dal Gse con lo scambio sul posto fotovoltaico: più immetto in rete più il gse mi paga il contributo dello scambio sul posto. Più autoconsumo più aumento il risparmio in bolletta.

Un’altra considerazione importante è che, come sempre, come per ogni investimento, la quantità di denaro effettivamente risparmiata dipende dai costi effettivamente sostenuti. Il prezzo del fotovoltaico influenza il risparmio effettivo che riesce a restituire in bolletta negli anni.

 

Nuova era del risparmio col fotovoltaico: piccoli impianti e generazione distribuita

quanto risparmio col fotovoltaico

Una premessa è d’obbligo per capire l’attuale contesto in cui, oggi, il fotovoltaico viene installato.

Negli ultimi anni il fotovoltaico in Italia ha avuto grandi trasformazioni, grandi evoluzioni, sviluppi per lo più condizionati da due fattori: i rapidi e ripetuti cambiamenti normativi (basti pensare ai cinque “conti energia” in 5 anni) ed un imponente sviluppo del mercato mondiale dei produttori fotovoltaici, che hanno in breve tempo raggiunto la saturazione di mercato. Il mix di questi eventi ha creato le condizioni in Italia per una crescita esponenziale del fotovoltaico (è stata in effetti il primo mercato al mondo) lasciando fin da subito il “campo libero” ai grandi investitori che hanno finanziato, nella prima fase, i mega impianti fotovoltaici incentivati con il “conto energia”.

Questa fase in Italia è passata con la fine degli incentivi. Oggi il nuovo contesto normativo fa del fotovoltaico un piccolo-medio investimento realizzato per lo più al servizio di edifici produttivi o abitativi. Il principio è semplice: oggi il fotovoltaico conviene se è posto al servizio diretto di “utenze di consumo”: sia le grandi industrie energivore che la piccola casa unifamiliare.

Oggi in Italia è l’era dei piccoli impianti e della generazione distribuita. Non si realizzano praticamente più grandi impianti su terreno destinati alla sola vendita di energia alla rete Enel. Oggi si installano impianti per il risparmio in bolletta. Oggi si utilizzano i sistemi di accumulo, la domotica ed altri accorgimenti che, insieme al fotovoltaico, garantiscono un risparmio sui costi energetici di casa o dell’azienda.

I destinatari di queste installazioni sono per lo più famiglie e piccole aziende che fanno dell’autoproduzione di energia e dell’autoconsumo il fattore di maggior risparmio.

 

Quanto risparmio col fotovoltaico ?

Come dicevamo: installando il fotovoltaico risparmio, prima di tutto, su tutta l’energia che riesco ad autoprodurre e ad autoconsumare. Ogni chilowattora di elettricità auto-prodotta è un chilowattora sottratto alla bolletta elettrica di Enel. Ogni chilowattora prodotto è un chilowattora risparmiato in bolletta.

Se il mio fabbisogno è di 10 KWh al giorno e, col mio impianto, riesco a produrre ed autoconsumare 10 KWh al giorno, riuscirò ad azzerare completamente la bolletta elettrica di Enel. Non è facile raggiungere questo obbiettivo, ma con un adeguato sistema di accumulo ed in alcuni periodi dell’anno possiamo arrivare ad azzerare le bollette elettriche di Enel.

 

in alcuni casi risparmio con un impianto fotovoltaico il 100 percento della bolletta

 

 

Ovviamente: il risparmio è relativo ai costi dell’impianto, il risparmio dipende da molti fattori, ma dipende prima di tutto dal prezzo di installazione dell’impianto fotovoltaico: il risparmio effettivo si ottiene, infatti, solo dopo aver recuperato i costi sostenuti per realizzare l’impianto fotovoltaico. Se pago l’impianto 6mila euro ammortizzo il suo costo nella metà del tempo necessario ad ammortizzare un impianto di 12 mila euro. Prima ammortizzo l’impianto, prima inizio a conseguire l’effettivo risparmio in bolletta.

 

Quanto costa oggi il fotovoltaico?

Se parliamo di soli “materiali” , un kit fotovoltaico in un qualsiasi shop online arriva a costare anche intorno ai mille euro al kW. Tra le offerte trovate in rete ci sono kit fotovoltaici da 3 kw in vendita a circa 3.000 euro + iva (no chiavi in mano e senza accumulatori a batterie).

Se parliamo, invece, di servizi completi di installazione “chiavi in mano”, oggi i prezzi sono arrivati a circa 2.000 euro per kw installato. Questo tipo di servizio è quello che garantisce di sicuro un lavoro a regola d’arte (a differenza del fai da tè), occupandosi in genere di tutto: dalla fornitura dei materiali alla realizzazione dell’impianto alla gestione delle pratiche per l’allaccio in rete Enel fino alle pratiche dello scambio sul posto.

Come preventivi chiavi in mano oggi si trovano tranquillamente offerte di 6.000 euro per un impianto da 3 Kw. Compreso di tutto: progettazione, fornitura, autorizzazioni, installazione, collaudo, pratiche enel e pratiche gse.

Con le detrazioni fiscali questi prezzi, già molto più bassi rispetto ad un tempo, diventano ulteriormente bassi: grazie al bonus fiscale 50%, infatti, il fotovoltaico “a conti fatti” costa la metà grazie alla possibilità di detrarre dalle tasse il 50 per cento dei costi in 10 anni. Tutte le informazioni sulle detrazioni fiscali in questo articolo.

 

Quanto rende il fotovoltaico?

Ai costi, molto più accessibili rispetto a prima, si affiancano i rendimenti dell’impianto ed i risparmi che ne conseguono.

I rendimenti di un impianto fotovoltaico dipendono da due cose:

  • dalla produzione effettiva dell’impianto sul tetto,
  • dalle modalità di utilizzo dell’energia prodotta: autoconsumo o immissione in rete?

Il rendimento dipende da molti fattori, alcuni variabili ma controllabili, altri variabili e non controllabili altri ancora stimabili con una certa precisione.

Tra i principali fattori che determinano il rendimento effettivo dell’impianto fotovoltaico nel tempo ci sono:

  • la potenza dell’impianto che determina la producibilità dell’impianto stesso;
  • il decadimento fisiologico di prestazioni dei moduli fotovoltaici nel tempo. Questo calo è in genere stimato intorno allo 0,8 – 1% l’anno;
  • l’orientamento e l’inclinazione dei moduli fotovoltaici verso il sole. Orientamento ottimale è verso sud e l’inclinazione ottimale in Italia è intorno ai 30 gradi;
  • il luogo di installazione. Per questo ci sono tabelle di producibilità stimate con un buon margine di certezza: al nord Italia circa 1.100 KWh/KWp/l’anno, al centro circa 1.200 KWh/KWp/anno, al sud Italia fino a 1.500 KWh/KWp/anno;
  • le modalità di utilizzo dell’energia prodotta: come già più volte ribadito in molti altri articoli l’autoconsumo “in sito” aumenta considerevolmente il risparmio in bolletta e la convenienza dell’investimento. L’immissione in rete viene comunque valorizzata, ma meno di quanto risparmio col fotovoltaico in autoconsumo. La modalità di immissione è lo scambio sul posto con il Gse.
  • nel casi degli impianti domestici e condominiali, l’accesso al beneficio degli sgravi fiscali.

 

In definitiva quanto risparmio col fotovoltaico ?

Col fotovoltaico risparmio la quota di energia autoconsumata e guadagno la quota di energia immessa in rete Enel.
Che vuol dire? Vuol dire che tutti i chilowattora che riesco a produrre ed autoconsumare sono chilowattora risparmiati in bolletta. Non solo: tutti i chilowattora che riesco a scambiare con la rete Enel sono chilowatt pagati dal Gse a titolo di contributo, come fosse un rimborso parziale delle bolletta elettriche.

Ragionando in cifre.

Se consumo annualmente 2.800 kWh/anno di energia e pago l’energia in bolletta 0,23 €/kwh il costo annuale (compresa di iva) della mia bolletta elettrica è di circa 644 euro. In 25 anni spenderò presumibilmente almeno 16 mila euro in elettricità (senza considerare l’aumento inflazionistico dei costi).

Se installo un impianto da 2,5 kWp, queste 16mila euro, potremmo dire, sono il risparmio teorico ottenibile utilizzando l’impianto in totale autoconsumo.

Il risparmio col fotovoltaico, infatti, dipende direttamente non solo dalla produzione di energia, ma dalla quota di autoconsumo: per la prima si ha il rimborso del gse, per la seconda sia ha l’immediato risparmio in bolletta.

Nel nostro esempio, con un autoconsumo del 50 per cento avrò un risparmio immediato in bolletta di circa 8.000 euro più i rimborsi dello scambio sul posto per tutta l’energia immessa in rete Enel.

Oltre al risparmio immediato in bolletta, dunque, si ha il guadagno derivante da tutta l’energia in più” immessa in rete e pagata con lo “scambio sul posto”. Anche questa quota contribuisce, anche se in maniera meno incisiva rispetto al “puro” autoconsumo, ad aumentare il risparmio economico derivante dal fotovoltaico accorciando i tempi di rientro dall’investimento.

Senza detrazioni fiscali le spese sostenute per la realizzazione dell’impianto rientrano, indicativamente, in 7-10 anni.
Con le detrazioni fiscali, invece, i tempi di ammortizzo sono inferiori: tra 4 e 7 anni.

 

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“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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10 Commenti

  1. alyd, il 21 Gennaio 2016 ore 23:17

    Cosa succede oggi con l’energia prodotta in eccesso?

    • Alessandro, il 22 Gennaio 2016 ore 00:39

      Se sei in scambio sul posto, parte viene conteggiata per compensare i prelievi. Il surplus viene ceduto alla rete Enel e il Gse lo “riconosce” attraverso il contributo in conto scambio dello scambio sul posto. Ricevi: il “contributo in conto scambio”, da un lato, e la “liquidazione delle eccedenze”, dall’altro (guarda la guida dello scambio sul posto)

  2. Luca, il 24 Gennaio 2016 ore 17:52

    Ma questa pagina è stata aggiornata? In quali punti? Perché leggo che la data dell’articolo è 20 Gennaio 2016, ma i commenti sono del 2013.

    Inoltre, i conti tengono conto delle modifiche che entreranno in vigore fino al 2018 (in soldoni, chi consuma di più spende relativamente di meno, rendendo così il fotovoltaico meno vantaggioso)?

    • Alessandro F., il 25 Gennaio 2016 ore 12:45

      (si è aggiornato, c’è stato un errore con le date).
      Il prezzo dell’energia pagato in bolletta è differente per ogni operatore, ma, una volta individuato il proprio, il calcolo è lo stesso.

  3. gipi, il 25 Gennaio 2016 ore 16:15

    Ciao Alessandro
    Ho visto il tuo articolo fresco di stampa (20 genn. 2016)e gli attuali 4 commenti esistenti.
    Per quello che sarà nel 2018…campa cavallo non è il caso di pensarci.
    Da oggi a quella data succederà di tutto…..

    Per l’esposizione del risultato “STIMA DEL RISPARMIO IN BOLLETTA” suggerirei qualche modifica integrativa per rendere più agevole la comprensione dei dati risultanti.

    Energia prodotta in totale dall’impianto (20 anni)
    Energia totale Autoconsumata (20 anni)
    Stima di Risparmio Complessivo (20 anni)

    Altrimenti:”Stima del risparmio in Bolletta per Gestione a 20 anni”

    Per le note esplicative a seguire :

    …ottenibile in Bolletta “RIUSCENDO AD AUTOCONSUMARE IL 30% PREVISTO.”

    ….va aggiunto “IL” Contributo dello Scambio sul Posto(del GSE)che è proporzionale all’energia “SCAMBIATA CON LA RETE (PRIMA IMMESSA E POI RIPRESA).”

    • Alessandro F., il 26 Gennaio 2016 ore 12:30

      ok, sempre attento e puntuale. Grazie.

      • gipi, il 26 Gennaio 2016 ore 17:37

        Ciao Alessandro

        Grazie per l’apprezzanento.Il mio scopo, anche se può non sembrare, così a prima vista, è quello di dare una mano in modo che le informazioni siano date il più possibile in modo uniforme,standard, preciso. L’Arte della Scrittura Tecnica è ESTREMAMENTE PIU’ DIFFICILE di quanto si creda. Fare il romanziere è un gioco da bambini. Non ti dico quante modifiche faccio sui miei scritti che, purtroppo,ad ogni successiva rilettura risultano ancora da migliorare.

        • Alessandro F., il 26 Gennaio 2016 ore 18:52

          ogni precisazione e completamento è sempre comunque ben accetto qui. grazie

  4. Enrico, il 26 Gennaio 2016 ore 12:36

    Con le restrittive norme comunali che, non consentono l’istallazione del fv nei centri storici, sebbene poi le amm.ni costruiscano selvaggiamente, senza alcun rispetto dell’URBANISTICA negli stessi centri storici, come ci si deve comportare?

  5. Roberto, il 7 Agosto 2018 ore 10:28

    Collegandomi all’esempio fatto, se la mia bolletta annua è di circa 600 euro (in effetti lo è) vorrei capire quale è la quota che vado a risparmiare effettivamente. Non credo sia corretto l’esempio fatto, il costo della bolletta è composto da una quota di consumi e da diverse quote fisse collaterali, queste quote fisse non credo spariscano ma restano comunque da pagare. Allora il costo annuo di 600 euro di quanto effettivamente diminuisce se produco in autoconsumo il 50%? non credo diminuisca del 50%, forse sarà del 25-30% perché i costi fissi rimangono. Sbaglio? Qual’è allora il reale tempo di rientro, credo non meno di 12-15 anni, anche perché i soldi li devo tirare fuori tutti adesso ed il 50% di detrazione fiscale in 10 anni attualizzato ad ora è un 30% max.

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