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Fotovoltaico: il quinto conto energia che non è mai nato

Ultimo aggiornamento: 14-09-2012

In questo momento di avvio del quinto conto energia per l’incentivazione del fotovoltaico è importante avere un’idea di quello che realmente è il nuovo regime incentivante. E’ importante capire di cosa si parla quando si parla di questa ultima fase di incentivazione del fotovoltaico. Quanto durerà? Quanti impianti fotovoltaici potranno ancora essere incentivati? Quanti benefici apporterà il nuovo regime incentivante all’occupazione, all’economia ed all’ambiente?
Soprattutto: quali sono in questo momento le vere scelte dei politicanti?

Meglio non farsi illusioni: il quinto conto energia non è mai nato. Il legislatore ha sancito fin da subito la fine del conto energia fotovoltaico decretando un tetto di spesa per gli incentivi, già quasi raggiunto, oltre il quale termina il quinto ed ultimo conto energia.

Vediamo i numeri.
Il tetto di spesa-limite per gli incentivi è di 6,7 miliardi di euro, oltre questa soglia finisce il conto energia.
Il punto di partenza del quinto conto energia è stato a 6 miliardi di euro. A meno di un mese dall’avvio del quinto conto energia siamo già oltre i 6,3 miliardi di spesa totale per gli incentivi. Quando si arriverà a 6,7 miliardi il conto energia cessa la sua validità.

Quanto può durare secondo voi?

Forse non tutti sanno che il quinto conto energia durerà solo pochi, pochissimi mesi, forse addirittura meno di due. La posizione del governo è netta, chiara, senza ambiguità: azzerare gli incentivi al fotovoltaico ed alle rinnovabili entro pochi mesi; incentivare gas, petrolio e carbone.

centrale a carbone vs fotovoltaicoLa posizione e gli atteggiamenti incoerenti del governo da un lato contrastano gli impianti fotovoltaici ed eolici su terreni agricoli (giusto..) , dall’altro agevolano le trivellazioni petrolifere. Da un lato contrastano l’eolico off-shore, dall’altro agevolano le piattaforme petrolifere off-shore.

Il governo sembra aver optato in maniera netta per continuare ad agevolare ed incentivare le fonti energetiche inquinanti.

Riportiamo qui di seguito un comunicato stampa di ATER e MSA, il primo è l’ Associazione dei Tecnici delle Energie Rinnovabili , il secondo è il Movimento per lo Sviluppo delle Energie alternative.

Ci associamo in toto al comunicato, lo facciamo nostro e lo diffondiamo condividendolo integralmente:

Il V CE è nato morto. Forse durerà poco più di un mese e sarà un terno al lotto per chi ha progetti avviati.. cioè tutti. Gli operatori del fotovoltaico non capiscono l’utilità e la logica di avere impegnato per mesi Ministeri ,politici e tecnici in un progetto dalla durata paradossale. Tutto questo a spese dei cittadini. Bozze, incontri,conferenze Stato Regioni, programmi informatici ( GSE), riunioni .. per arrivare a cosa??? Le aziende del settore (sia produttrici che installatrici) sono in enormi difficoltà, molte stanno chiudendo. E’ impossibile riuscire a lavorare senza avere nessuna possibilità di programmazione e dovendosi adeguare a leggi, delibere e regolamentazioni che cambiano di giorno in giorno in un diabolico crescendo di cavilli e astrusità. Qualcuno ha deciso che il fotovoltaico andasse stoppato ma non sono accettabili le modalità, in assoluta controtendenza con le comuni regole di mercato e con l’assoluta mancanza di  rispetto di qualsiasi tipo di business plan che ogni azienda dovrebbe potere intraprendere se non a lungo almeno a medio termine. In un momento così difficile per l’intera economia del nostro Paese risulta incomprensibile l’atteggiamento del Governo nei confronti di un settore in cui di lavoro ce ne sarebbe tantissimo e risulta altrettanto incomprensibile ed inaccettabile il silenzio assoluto dei media.

Soprattutto non può essere accettato l’atteggiamento schizzofrenico dei ministri interessati che a parole dicono una cosa ma poi con i comportamenti scelgono la strada opposta.
Dicono di voler semplificare tutte le procedure (Semplifica Italia) e poi appesantiscono la burocrazia con richieste di ulteriori certificazioni e procedure rispetto a quelle esistenti, tant’è che è stato conteggiato che per portare un impianto domestico da 3 kW al riconoscimento dell’incentivo sono necessari almeno 30 documenti e sono coinvolti, nel caso più semplice, 4 enti diversi.
Dicono che il fotovoltaico è insostenibile, è costoso e pesa troppo nelle bollette per cui bisogna stoppare gli incentivi; e poi rimborsano i proprietari delle centrali termoelettriche dei loro mancati introiti causati dalla minor richiesta energetica con un provvedimento unico in europa: il Capacity Payment. Hanno dato gli incentivi al gas, al petrolio e al carbone!
Dicono che bisogna tutelare l’ambiente, il paesaggio, la natura e per questo bisogna stoppare gli impianti fotovoltaici ed eolici sui terreni agricoli e poi semplificano le procedure per le trivellazioni petrolifere offshore. Le piattaforme petrolifere si l’eolico offshore no.
Non serve snocciolare altre cifre, altre statistiche o altri elementi di convincimento. E’ già stato fatto e detto tutto ed è stato totalmente ignorato. Come sono stati totalmente ignorati.. due moniti dell’Unione Europea….

 

A.T.E.R. – Associazione Tecnici Energie Rinnovabili
M.S.A. – Movimento per lo Sviluppo delle Energie alternative

 

Che fare dunque? A questo punto non rimane che affidarsi alla economicità degli impianti per renderli, da soli, competitivi rispetto alle tradizionali fonti energetiche. La generazione distribuita è già una realtà e permette a molte imprese e famiglie di ottenere considerevoli risparmi e guadagni sul costo dell’energia. Continuando a scendere i prezzi degli impianti fotovoltaici, questi risparmi potranno essere ottenuti anche senza l’ausilio degli incentivi.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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