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Migliorare l’efficienza energetica: le proposte di Amici della Terra

Ultimo aggiornamento: 03-06-2014

L’associazione ambientalista Amici della Terra ha presentato nel corso di una conferenza le sue proposte per una nuova politica per l’efficienza energetica. Il documento parte dall’analisi dell’attuale scenario energetico italiano, verificando in che misura ci si stia avvicinando al raggiungimento degli obiettivi europei fissati per il 2020 in termini di riduzione di gas serra e di consumi di energia, di diffusione delle rinnovabili e di miglioramento dell’efficienza. L’associazione muove delle critiche alle modalità che sono state adottate finora per incentivare con erogazioni di denaro la diffusione delle fonti rinnovabili e avanza una lunga serie di proposte e di interventi innovativi che hanno un unico comun denominatore: eliminare le inefficienze e rendere più competitivo il Paese.

 

Gli obiettivi europei per il 2020 sono a un passo (o forse no)

Dall’analisi condotta da Amici della Terra emerge che l’Italia è a un passo dal raggiungimento degli obiettivi europei fissati per il 2020, almeno in apparenza. Generalmente si ricorre alla formula 20-20-20 per indicare questi obiettivi. A livello europeo, infatti, entro i prossimi 6 anni si dovrebbe ottenere un taglio del 20% nelle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990, un +20% nella diffusione delle fonti rinnovabili e una riduzione del 20% dei consumi di energia primaria. Al 31 dicembre 2012 l’Italia ha fatto segnare:

  • -16% nelle emissioni di gas serra
  • +14,5% nella diffusione delle rinnovabili
  • -25% nei consumi di energia primaria.

amici della terra

L’ultimo dato è quello più rilevante e quello da cui partire per definire gli interventi da attuare nel settore, secondo Amici della Terra. L’associazione parte da un assunto: gran parte della riduzione dei consumi non è da imputare a un uso più efficiente delle risorse, bensì a un calo di domanda determinato dalla crisi economica.

 

Il ruolo delle fonti rinnovabili nella diminuzione delle emissioni di CO2

Dal 2011 in Italia si è assistito a una forte diminuzione delle emissioni di gas serra, emissioni che sono originate per ben l’80% dal consumo di fonti energetiche fossili. Parte della riduzione è merito della crescente diffusione di sistemi per lo sfruttamento di fonti di energia rinnovabili. In particolare, dal 2008 al 2012 in Italia grazie alle rinnovabili si sono risparmiate emissioni inquinanti pari a 13.600 kt, oltre il 16% del totale.

Complessivamente, tra il 2008 e il 2012, più del 77% delle mancate emissioni di gas serra è dovuto al calo dei consumi energetici. Ma, come si chiede Amici della Terra, quale quota del calo dei consumi è effettivamente dovuta a un più efficiente utilizzo delle risorse?

Utilizzando l’indicatore di efficienza energetica ODEX si ricava un’importante indicazione riguardo alle cause che hanno portato a una riduzione dei consumi. In Italia, nel periodo considerato, il 60% del calo dei consumi è stato dovuto a fattori strutturali e congiunturali – crisi economica in primis, che ha determinato una forte contrazione della domanda, ma anche delocalizzazioni e deindustrializzazione – e solo il 40% è stato originato da un miglioramento dell’efficienza energetica. Scendendo ancora più in dettaglio, gli Amici della Terra sottolineano che:

  • il 46,3% del risparmio di emissioni di gas serra è dovuto alla crisi economica
  • il 31% al miglioramento dell’efficienza energetica
  • il 16,7% alla diffusione delle rinnovabili
  • il 6% ad attività non legate al settore energetico.

Se si adottassero serie misure per il miglioramento dell’efficienza energetica, secondo gli Amici della Terra, a beneficarne sarebbe tutto il tessuto produttivo italiano, con un conseguente rilancio economico del mercato nazionale.

 

Le proposte per le nuove politiche di efficienza energetica

1) Eliminazione degli incentivi alle rinnovabili elettriche

Secondo Amici della Terra è necessario fermare da subito l’erogazione di incentivi alle rinnovabili elettriche, che pesano sulla bolletta energetica nazionale. Lo stop dovrebbe riguardare i grandi impianti eolici e tutti gli impianti che producono elettricità a soli fini commerciali.

2) Tassazione delle extra rendite

Tassando le extra rendite di cui beneficiano molti grandi impianti che sfruttano le fonti rinnovabili si otterrebbe un gettito di oltre 1 miliardo di Euro l’anno.

3) Destinazione del gettito fiscale alle misure per il miglioramento dell’efficienza energetica

Per favorire la ripresa dei consumi è di primaria importanza destinare risorse al miglioramento dell’efficienza energetica, oltre a rendere maggiormente sostenibile dal punto di vista ambientale l’intero sistema produttivo.

4) Adozione di un nuovo indicatore per misurare l’efficienza energetica

Il miglioramento dell’efficienza energetica deve essere valutato anche in rapporto alla competitività del sistema Paese e tenendo conto delle cause che possono generare una riduzione dei consumi energetici. A questo scopo può essere utile valutare l’intensità energetica, vale a dire il rapporto tra un’unità di produzione e l’energia necessaria per realizzarla. Secondo gli Amici della Terra il prossimo Piano di Azione per l’Efficienza Energetica (PAEE) dovrebbe adottare questo parametro e fissare l’obiettivo di ridurre il livello di intensità energetica rispetto ai valori del 2010 del 10% entro il 2020 e del 20% entro il 2030.

5) Obiettivi settoriali per la crescita dell’efficienza energetica

Gli investimenti in efficienza energetica dovrebbero essere definiti a livello settoriale, generando un complessivo aumento di competitività a livello aggregato. L’associazione suggerisce interventi specifici per il settore dei servizi, quello dei trasporti, quello industriale, quello agricolo e, infine, quello residenziale.

In conclusione, il miglioramento dell’efficienza energetica per gli Amici della Terra è l’aspetto più importante per raggiungere l’obiettivo di decarbonizzare il sistema energetico e aumentarne la competitività. Per questo, è necessario rivedere completamente la politica energetica nazionale, adottando misure per certi versi rivoluzionarie.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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