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La conferenza climatica di Lima: ora i fatti!

Ultimo aggiornamento: 10-12-2014

La salvaguardia del Pianeta è ormai un problema mondiale. Ecco perchè, dopo il Protocollo di Kyoto, la riduzione delle emissioni viene discussa anche in molte altre conferenze mondiali, organizzate dalle Nazioni Unite. Lo scorso primo di dicembre è iniziata a Lima COP20 CMP10, la conferenza sul clima delle Nazione Unite con la partecipazione di 196 paesi. Obiettivo principale dell’incontro è la definizione di un piano strategico da ratificare nel dicembre 2015 a Parigi, quando i governi si riuniranno per definire l’accordo globale.

Secondo Vittorio Cogliati Dezza presidente di Legambiente, le mobilitazioni di settembre che hanno portato nelle piazze mondiali migliaia di cittadini che chiedevano interventi concreti per la salvaguardia del pianeta contro i cambiamenti climatici sono state un forte motore per far sì che i temi ambientali venissero inseriti nelle agende di governo, come dimostrato tra l’altro dagli accordi tra Stati Uniti e Cina per la riduzione di emissioni inquinanti.

Tuttavia dopo la presa in considerazione del tema, secondo il presidente di Legambiente è giunto il momento di attuare azioni concrete per la salvaguardia del pianeta, e la conferenza di Lima dovrebbe essere proprio l’occasione per passare dalle prese di posizione teoriche ad un’azione globale concreta.

conferenza di lima

Cogliati Dezza sottolinea inoltre come la risposta alle emergenze climatiche abbia anche risvolti positivi sulle economie globali, intaccate dalla crisi che perdura ormai da anni. A suo parere l’Unione Europea dovrebbe farsi capofila nel cambio delle strategie politiche volte e a tutelare l’ambiente.

Alla conferenza di Lima gli stati partecipanti hanno discusso delle azioni da intraprendere a livello nazionale, che dovranno essere rese note entro marzo del prossimo anno. Obiettivo comune è l’eliminazione dell’uso di fonti fossili entro la metà del secolo e la progressiva riduzione delle emissioni inquinanti, che non può essere disgiunta dall’adozione di fonti di energia verdi e rinnovabili.

Necessario per l’attuazione del piano è anche il sostegno tecnologico e finanziario verso i paesi emergenti che dovranno essere supportati per consentire la concreta realizzazione del piano di mantenimento del riscaldamento globale entro i 2°C.

Nonostante i recenti impegni presi da Cina, USA ed Europa, la strada verso il raggiungimento dell’obiettivo è ancora lunga, ma a questi stati va il merito di aver riportato il tema del clima sui tavoli delle politiche globali.

Secondo il presidente di Legambiente, Lima è dunque l’occasione per la creazione di piani concreti per ogni singolo paese ma anche l’occasione per verificare se le istanze sostenute da associazioni ambientaliste, scienziati e cittadini siano state realmente recepite dalla politica. Chiaramente ci si augura di sì, perchè il tempo di attesa per gli interventi per la salvaguardia del clima e del pianeta è scaduto da tempo.


“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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