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IHS, buone prospettive per il fotovoltaico senza incentivi

Ultimo aggiornamento: 24-04-2014

Il fotovoltaico nel mondo appare ad una svolta tanto che, anche se senza incentivi, in italia continuerà a crescere. Questo è quanto prospettato da IHS importante società di analisi di rilievo internazionale.

Nel nostro Paese il settore del fotovoltaico ha buone prospettive anche in assenza di incentivi fiscali ed economici. Questo, almeno, è quello che ritengono gli analisti di Ihs, società di consulenza di rilievo internazionale specializzata (anche) nel settore energetico. Secondo le stime di IHS nel 2014 in Italia saranno effettuate installazioni per un volume complessivo pari a 1 GW: di questo, il 10% sarà costituito da installazioni già in grid parity, cioè: convenienti all’investitore anche senza incentivi economici o sgravi fiscali.

Secondo Ihs, in particolare, l’Italia è uno dei Paesi al mondo con il maggior numero di impianti installati in assenza di incentivi: quest’anno le nuove installazioni fotovoltaiche non incentivate saranno di circa 100 MW, per un segmento di mercato che appare nettamente in crescita e che – se le previsioni dovessero venire confermate – lo sarà anche nei prossimi anni. Va detto, però, che in questo momento gli interessi delle grandi utility energetiche (enel, eni, ed altre grandi compagnie) stanno ostacolando lo sviluppo e l’evoluzione del fotovoltaico in grid parity perchè questo andrebbe a ledere il potere dei loro oligopoli. Oggi infatti tutta l’energia è in mano alle utility che, con una generazione centralizzata controllano il mercato dalla produzione/importazione fino alla distribuzione finale. La generazione distribuita del fotovoltaico e delle fonti rinnovabili rappresenta una “minaccia” che rischia di rubare fette di mercato alle grandi compagnie energetiche. I diversi governi, inoltre, condizionati dalle lobby dell’energia, non stanno remando a favore e lasciano il solare in balìa di continui aggiornamenti e incertezze normative.

Questo accada in Italia, ma, per fortuna, nel mondo la situazione è in evoluzione.

ihs e fotovoltaico senza incentivi

Allargando il raggio e la visione, l’istituto IHS ritiene che in tutto il mondo il fotovoltaico entro il 2018 possa giungere a toccare gli 80 GW di potenza installata: una stima che, comunque, appare in difetto. Non bisogna dimenticare, infatti, di tenere in conto anche il potenziale aggiuntivo, oltre a tutti i mercati emergenti che nel prossimo futuro potrebbero dimostrare una crescita di rilievo. Le stime odierne verranno realisticamente superate dall’emergere dei nuovi mercati mondiali: asia, europa dell’est, medio-oriente, africa e giappone.

Per numerose installazioni ancora oggi gli incentivi dei governi rappresentano un fattore da cui non si può prescindere, benché nei prossimi anni il trend vedrà la crescita del numero di impianti fotovoltaici.

Sempre secondo Ihs, nel 2014 le nazioni che saranno ai primi posti nel mercato del fotovoltaico saranno – ovviamente – la Cina e gli Stati Uniti, con il Giappone a insediare la loro leadership; per quel che riguarda l’Europa, invece, gli occhi saranno puntati sul Regno Unito. Da non sottovalutare, comunque, sono gli effetti della sovrapproduzione (la cosiddetta “overcapacity”), che dovrebbero dare vita a un ulteriore calo dei prezzi dei moduli fotovoltaici.

Il senior director di Solar Research Ihs Tecnhology Ash Sharma, per altro, ha notato come negli ultimi due anni la crescita del settore sia stata nettamente superiore alle aspettative, per effetto di incentivi – spesso piuttosto generosi, come erano in Italia – che hanno spinto in misura notevole le installazioni. Per questo motivo si sono aperti mercati fotovoltaici nuovi, e nei mercati già presenti si è assistito a un boom di nuovi impianti. Non sempre, però, questo è stato un bene: per Sharma, infatti, in Paesi come la Repubblica Ceca e la Spagna gli incentivi si sono rivelati persino eccessivi con l’effetto di “drogare” il mercato innalzando eccessivamente i prezzi delle installazioni.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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Un commento

  1. marco margheri, il 26 Aprile 2014 ore 12:09

    è inevitabile che la via migliore sia questa qua, se si vuol far coabitare ambiente e sviluppo, altro modo non c’è. sono favorevole al fotovoltaico, se però fatto a modo, e inserito nel giusto contesto, pure io stesso se potessi farlo lo installerei più che volentieri i pannelli fotovoltaici sul tetto di casa mia, fare l’elettricità in modo da non inquinare il pianeta non mi fa schifo, tutt’altro, la trovo una cosa veramente valida, solo gli idioti remano contro (questi non capiscono un cazzo, per loro si deve avvelenare ancor dell’altro la terra, ragionano col culo, non col cervello)

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