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Germania, crescono gli incentivi per le rinnovabili

Ultimo aggiornamento: 17-04-2015

Continua il percorso della Germania verso l’indipendenza dalle energie inquinanti, quelle che utilizzano le fonti non rinnovabili, quali gas, carbone, petrolio. Il Governo infatti ha deciso di favorire l’installazione di impianti di riscaldamento legati ad energie rinnovabili cambiando le linee guida che le regolano.

Grazie ad un miglioramento degli incentivi, secondo il Ministro dell’Economia tedesco, sarà possibile imprimere un’importante accelerazione alla modificazione nel settore del riscaldamento, facendolo virare verso lidi più ecologici.

Questa decisione è inoltre da ascriversi al fatto che il traguardo che la Germania si è posta per il 2020, sembra ancora parecchio distante. Parliamo del 14% di energia prodotta da fonti rinnovabili da votare alla produzione di riscaldamento e raffreddamento, che al momento è invece pari al 9%. Va meglio per quanto riguarda i consumi elettrici del paese, che per circa il 28% si sono ormai svincolati dai combustibili fossili.

riscaldare con impianto fotovoltaico

Ma quanto costerà il piano pensato dal Governo? Si parla di modifiche al piano di incentivi che già contava 300 milioni di euro all’anno, con un sostegno decisamente più importante agli impianti di riscaldamento e raffreddamento che fanno affidamento sulle fonti rinnovabili. Migliorare l’efficienza energetica è la conditio sine qua non che la Germania sta imponendo a se stessa per rispettare la tabella di marcia.

Ma come funziona nello specifico il programma in questione? In pratica sono state pensate due soluzioni, per venire incontro sia alle grandi che alle piccole aziende. Infatti è proprio sul luogo di lavoro che si canalizza il consumo di energia, quando ad esempio in estate è necessario usare un condizionatore o in inverno bisogna scaldare uffici e spazi molto grandi. Ci saranno quindi dei bonus dedicati alle medie e piccole aziende che spendono parte delle loro entrate per modificare il proprio status e legare il riscaldamento dell’edificio alle fonti rinnovabili, mentre le grandi aziende, che ovviamente sono destinate a spendere molto di più, avranno a disposizione prestiti e sovvenzioni.

Grazie a quanto stabilito quindi, la Germania punta decisamente a rendersi indipendente sia dalle energie fossili che da quella nucleare, che al momento copre circa il 16% del fabbisogno nazionale e che merita comunque un capitolo a parte. Infatti, secondo recenti stime, i tedeschi dovranno spendere 50 miliardi di euro per liberarsi di tutte le centrali nucleari.

Inoltre, con questa azione, le emissioni di CO2 potranno essere ridotte a 78 milioni di tonnellate entro il 2020. Circa 30 tonnellate arriveranno dall’uso di energie rinnovabili per il riscaldamento degli edifici. Decisamente un buon esempio, che speriamo trovi terreno fertile e possa attecchire anche nel resto d’Europa.

La Germania dunque si conferma, coerentemente a quanto è stato finora, avanguardia tecnologica del solare e delle rinnovabili. Non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche normativo. A quando l’Italia?

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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