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Fotovoltaico in Italia: siamo a oltre il 7%

Ultimo aggiornamento: 08-10-2013

L’evoluzione del fotovoltaico in Italia ha ancora grandi potenzialità, soprattutto ora, che i grandi progetti lasciano il posto all’autoconsumo di famiglie e imprese attraverso piccoli e medi impianti. Il nuovo fotovoltaico italiano lascia il posto ad una generazione sempre più distribuita.

Leggi qui sullo sviluppo della generazione distribuita.

Secondo i dati resi noti da Terna l’energia elettrica fornita in Italia dal fotovoltaico nei soli primi sette mesi del 2013 ha fornito 18,8 Terawattora, cioè: 18.800 megawattora (quasi 19 milioni di kwh). Questo è il frutto del grande sviluppo del fotovoltaico in Italia grazie alle politiche di sostegno ricevute degli ultimi sei anni, anni in cui il solare italiano ha raggiunto le vette delle classifiche mondiali in quanto a nuova potenza installata. Primato inizialmente strappato alla Germania.

Questi (quasi) 19 milioni di kwh prodotti dal sole corrispondono al 7,3% di tutta l’energia elettrica prodotta in Italia.

Grandi numeri, dunque, se si leggono in “valore assoluto”, ma ancora piccoli se si guardano le percentuali.

Per avere un’idea, sempre secondo i dati messi a disposizione da Terna, l’approvvigionamento energetico in Italia è così distribuito (dati prima metà del 2013):

  • il 12,8% proviene dall’estero
  • l’ 87,2% è di produzione nazionale

fotovoltaico in italia

La produzione nazionale è a sua volta così suddivisa:

  • 55,3% da fonte termoelettrica (cioè: gas, petrolio, carbone, ecc…)
  • 17,6% da fonte idroelettrica
  • 14,3% da altre fonti rinnovabili (geotermoelettrica, eolica, fotovoltaica, ecc..)

Il fotovoltaico in Italia, dunque, è all’interno di quel 14% che racchiude le diverse fonti rinnovabili (escluso l’idroelettrico). Per la precisione: siamo a quota 7,3%.

Di “spazio” per il fotovoltaico e per le fonti rinnovabili in Italia, dunque, ancora ce n’è molto, ed il lavoro non è poco.
C’è nel nostro paese un immenso potenziale elettrico, il sole e il vento, da utilizzare per tagliare le fonti termoelettriche (attualmente il 55%) e le importazioni di energia “già pronta” (quasi il 13%).

Va da sè come la maggiore produzione interna andrebbe a tagliare le spese energetiche per le importazioni e come la maggiore produzione da fonti rinnovabili andrebbe a tagliare le spese per le importazioni delle materie prime (gas, petrolio, carbone).

Tornando al fotovoltaico.
Sempre secondo i dati Terna, la copertura maggiore è stata registrata in giugno 2013 quando il solare ha raggiunto quasi quota 11% del fabbisogno energetico nazionale. La capacità installata in Italia è ad oggi equivalente al 20% della capacità produttiva delle centrali termiche nazionali.

Guardando all’Europa, infine, la potenza fotovoltaica installata è in continua crescita ed ha raggiunto i 70 gigawatt, quantità che sarebbe sufficiente a coprire il fabbisogno energetico della sola Italia. Rispetto alla domanda europea, invece, il solare in Europa rappresenta ancora il 2,4 %.

Qual’è la situazione a livello globale? Nonostante una diminuzione degli investimenti dovuta alla crisi, la produzione mondiale di celle fotovoltaiche è cresciuta nel 2012 del 10% rispetto al 2011, a fronte di un calo degli investimenti pari al 9%. L’Europa rimane comunque leader mondiale per nuova capacità installata e, all’interno di questa, la Germania riacquista il suo primato europeo (ri-strappato all’Italia).

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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