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Batterie al litio per il fotovoltaico gBatteries, 4 volte più longeve

Ultimo aggiornamento: 12-02-2014

Ecco delle nuove batterie al litio per il fotovoltaico: gBatteries. Accumulatori al Litio fino a 4 volte più longevi delle classiche batterie.

La produzione di energia tramite pannelli fotovoltaici si è molto diffusa negli ultimi anni, ma una problematica evidenziata fin da subito era l’impossibilità di accumulare l’energia prodotta in eccesso che nella migliore delle ipotesi veniva messa in rete e rivenduta ai distributori di energia elettrica.

Il problema dell’accumulo è stato ovviato associando agli impianti fotovoltaici le batterie al litio per il fotovoltaico, in grado di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso, per utilizzarla poi quando l’impianto non ne produce a sufficienza (tipicamente di notte o nelle giornate più corte e meno soleggiate). Tuttavia le batterie al litio di vecchia concezione hanno  mostrato una scarsa resistenza ai continui cicli di carica e scarica, con un conseguente aumento dei costi di gestione e di mantenimento dell’impianto nel tempo.

Per questo motivo Nick Sherstyuk, un ingegnere elettrico, ed il figlio Tim, studente alla facoltà di chimica, hanno brevettato una tecnologia innovativa denominata gBatteries SmartG MBS (Battery Management System), capace a loro dire di rendere fino a quattro volte maggiore la durata delle batterie al litio per il fotovoltaico.

 

Come funzionano queste batterie al litio per il fotovoltaico

Ma come funzionano queste gBatteries? Rispetto alle tradizionali batterie al litio per il fotovoltaico, le gBatteries utilizzano un sistema completamente innovativo che si avvale di processi chimici diversi in quasi tutte le fasi del ciclo di ricarica, grazie all’ottimizzazione della densità degli elementi contenuti nella batteria stessa.

batterie al litio per il fotovoltaico

Le batterie agli ioni di litio comunemente intese sono utilizzate per la carica di moltissimi dispositivi, dai noti cellulari fino alle componenti portatili delle automobili. Il sistema messo appunto dai Sherstyuk dovrebbe modificare la gestione della carica della batteria estendendone la vita e la capacità. Adottando il metodo gBatteries gli accumulatori potrebbero immagazzinare fino al 40% in più dell’energia rispetto a quanto avviene ora, ed inoltre le batterie riuscirebbero a raggiungere una durata media fino a quattro volte superiore rispetto a quella possibile attualmente.

Oltre al comprensibile vantaggio immediato, questa possibilità rappresenterebbe un costo inferiore per i consumatori e si tradurrebbe inoltre in una cospicua riduzione dell’impatto ambientale dei sistemi fotovoltaici. Le batterie al litio per il fotovoltaico prodotte con il metodo gBatteries sono già state sottoposte a brevetto nel 2012, ma il progetto è attualmente fermo, nell’attesa che qualche azienda si dimostri interessata alla loro produzione in serie ed alla loro commercializzazione. Potrebbe sembrare incredibile ma la durabilità delle batterie, a detta degli stessi inventori, rappresenta l’ostacolo maggiore alla messa in produzione, in quanto allungando il ciclo di vita degli accumulatori diminuirebbe proporzionalmente il numero di batterie effettivamente vendute. Purtroppo questo è un problema che si ripresenta spesso quando viene resa disponibile una nuova tecnologia, anche con un notevole risparmio ambientale: come al solito, dunque, un certo risparmio per i consumatori si scontra con gli interessi del mercato. Si pensi, ad esempio, alle auto elettriche la cui tecnologia stenta a diffondersi probabilmente a causa del danno che potrebbe causare all’attuale produzione automobilistica basata sulle fonti fossili.

Questo tipo di batterie al litio per il fotovoltaico, in base a quanto promesso, potrebbero risolvere efficacemente il limite principale dell’attuale fase del fotovoltaico: quella dell’accumulo di energia pulita per raggiungere il 100% di autoconsumo contenendo i costi. Cioè: utilizzare l’energia fotovoltaica di giorno come di notte, in estate come in inverno.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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Un commento

  1. zanini claudio, il 3 Agosto 2015 ore 16:05

    se è vero quello che scrivete (ciò mi sembra impossibile),in questo mondo in cui viviamo è da crederci-
    ciao

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