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Solare fotovoltaico, materia prima del XXI secolo

Ultimo aggiornamento: 06-01-2012
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La questione energetica mondiale che sta attraversando questa epoca storica pone agli abitanti di questo pianeta un interrogativo fondamentale: come conciliare l’attuale ritmo dello sviluppo economico e dei consumi con la sostenibilità ambientale di questo pianeta? In un mondo che ha risorse “finite” fino a che punto è possibile proseguire con questo ritmo incalzante di prelievo-lavorazione-consumo di queste stesse risorse “finite”? Oltre ad essere quantitativamente “limitate” sono risorse profondamente dannose per la salute del pianeta per l’effetto serra provocato dell’emissione di Co2.

Scendendo un po’ più nello specifico: se parliamo di risorse energetiche, o fonti energetiche, che stanno alla base di ogni processo produttivo del nostro pianeta, fino a che punto l’attuale modello energetico risulta compatibile con l’attuale modello di sviluppo?

Il mondo moderno senza energia non è pensabile.

Da questi interrogativi fondamentali a livello planetario si è incominciato, a partire dalla seconda metà del secolo scorso, a ragionare sulla questione ambientale e della “sostenibilità” di un modello di produzione energetica.
Si è così iniziato a parlare di fonti energetiche “alternative al fossile che, oltre ad essere rinnovabili (ovvero “infinite”)  sono di minore impatto sulla salute del pianeta per le emissioni pressochè nulle di Co2 nell’atmosfera.

Tra le fonti rinnovabili, quella che oggi ha preso maggiormente piede a livello perlomeno europeo, è quella del solare fotovoltaico. Quotidianamente il sole fornisce energia in quantità migliaia di volte superiore al fabbisogno dell’intera umanità, si tratta quindi di un immenso potenziale, praticamente infinito: rinnovabile, appunto.

Il sole rappresenta la materia prima del XXI secolo, e l’ energia fotovoltaica che produce può per la prima volta venire prodotta in maniera profondamente decentralizzata e diffusa in modo capillare sul territorio, di tutto il mondo. Ogni gruppo di impianti fotovoltaici può infatti costituire “isola” a sè, impianti fotovoltaici ad isola o Stand Alone, o venire collegato ad altri gruppi di impianti fino ad integrarsi a reti nazionali ed internazionali. I moduli possono portare energia pulita anche in zone non collegate con le attuali reti di distribuzione elettrica e sono costituiti da strutture che consentono la “modularità” della produzione.

Attraverso gli impianti solari fotovoltaici le persone hanno la possibilità di passare dall’essere semplici fruitori passivi di energia a produttori (spesso auto-produttori), e magari venditori, di energia. Energia, ricordiamo, pulita, rinnovabile, inesauribile.

Al contrario, le fonti energetiche fossili, tradizionali, sono in rapido esaurimento ed il loro prezzo è in rapida ascesa. Nel mondo con la popolazione in continuo aumento, popolazione che rivendica gli stessi tenori di vita del mondo sviluppato, aumenta il fabbisogno di energia e nel giro di pochi decenni contribuirà ad esaurire le riserve di metano e petrolio del pianeta. Con il solare fotovoltaico la nostra generazione ha oggi l’opportunità storica di risolvere i problemi e le contraddizioni energetiche in modo innovativo e sostenibile puntando ad un modello di sviluppo da un lato improntato all’efficienza energetica e dall’altro teso ad una produzione energetica sostenibile e compatibile con le risorse rinnovabili del nostro pianeta. La sfida del XXI secolo è quindi quella di conciliare il solare fotovoltaico (come nuova materia prima), e le altre fonti rinnovabili,  con un nuovo modello di sviluppo.


“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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