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L’ autorizzazione per il fotovoltaico: cosa è la P.A.S.

Ultimo aggiornamento: 22-10-2013
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L’installazione di un impianto fotovoltaico richiede sempre una autorizzazione da parte della pubblica amministrazione. Questa autorizzazione può essere una semplice comunicazione preventiva al Comune, nei casi più semplici, o può essere la cosiddetta “AU – Autorizzazione Unica” nei casi più complessi.

Tra i due estremi esiste un’altra procedura autorizzativa: si chiama PAS ed è uno strumento autorizzativo semplificato per il quale le singole Regioni possono ampliare il campo di applicazione.

Letteralmente la PAS è la “Procedura Abilitativa Semplificata” ed è uno degli iter per l’ autorizzazione per l’installazione di un impianto fotovoltaico. Si tratta della procedura precedentemente definita come “DIA”, Dichiarazione di Inizio Attività, che dal 2011 ha cambiato denominazione.

Generalmente per i piccoli impianti di immediata realizzazione sui tetti degli edifici, in genere quelli complanari alla falda del tetto e che non ne modifichino la sagoma, basta la semplice comunicazione preventiva dei lavori all’ufficio tecnico comunale. Dove questa non fosse applicabile, l’autorizzazione necessita della “PAS”, una procedura abilitativa “semplice”.

In genere la Comunicazione al Comune è sufficiente per tutti gli impianti compatibili con lo scambio sul posto che non:

  • alterino i volumi dell’edificio (leggi qui cosa si intende esattamente per “edificio”)
  • alterino le superfici dell’immobile
  • alterino la destinazione d’uso dell’edificio
  • alterino il numero delle unità immobiliari di cui l’immobile è costituito
  • implichino un incremento dei parametri urbanistici
  • intacchino parti strutturali dell’edificio
  • siano su edifici situati all’interno di centri storici (cioè: zona A dei Piani Regolatori Generali).

 

autorizzazione fotovoltaico PAS

 

Per vedere tutti i casi in cui è sufficiente la semplice comunicazione preventiva al comune, leggi questo articolo.

 

In ogni caso bisognerà fare riferimento all’ufficio tecnico del Comune ove verrà installato l’impianto fotovoltaico.

 

Quando bisogna ricorrere alla PAS ?

La procedura semplificata PAS viene utilizzata utilizzata per gli impianti fotovoltaici  con pannelli installati sugli edifici con superficie inferiore a quella del tetto; impianti di qualsiasi potenza  per i quali non è applicabile la semplice comunicazione preventiva al Comune.

La PAS è inoltre necessaria per tutti gli impianti inferiori ai 20 kw di potenza per i quali non è applicabile la comunicazione preventiva agli uffici comunali.

 

Cosa prevede la PAS?

Innanzitutto tempistiche diverse: si parla in questo caso di 30 giorni, oltre i quali vige il principio del silenzio-assenso.

La PAS, procedura abilitativa semplificata, deve essere presentata dal titolare dell’impianto al Comune di ubicazione dell’impianto, anche per via telematica, almeno 30 giorni prima dell’avvio effettivo dei lavori.

Nel caso in cui l’edificio sia in area sottoposta a vincolo la tempistica dei 30 giorni è sospesa e bisogna attendere specifiche dal Comune interessato. Se l’area è di competenza di altra amministrazione (provincia o regione) ed il suo parere non è allegato alla PAS, il Comune entro 20 giorni deve convocare una “Conferenza dei Servizi”. Le nuove tempistiche decorrono, in tal caso, in base alle decisioni prese dall’ente di competenza.

La documentazione richiesta per l’autorizzazione deve essere in questo caso accompagnata da una relazione firmata dal progettista e dal progetto che ne attesti la conformità agli strumenti urbanistici ed al regolamento edilizio.

La documentazione autorizzativa ha in questo caso validità di tre anni e prevede di allegare il preventivo di Enel per la connessione dell’impianto fotovoltaico in rete (preventivo già accettato e controfirmato dal proponente). Oltre al preventivo bisogna dichiarare la ditta che effettuerà i lavori.

Come ultimo step, la procedura “semplificata” PAS prevede che il progettista (o il tecnico abilitato) presenti in Comune il certificato di collaudo per l’entrata in esercizio dell’impianto.

Per far bastare la PAS come unica forma di autorizzazione, in ogni caso, il proprietario dell’impianto fv deve avere pieno titolo sulle aree o sui beni interessati dai lavori. Se il proponente non ha pieno diritto allora dovrà passare per un altro tipo di autorizzazione: l’ Autorizzazione Unica (guarda cosa è l’ AU – Autorizzazione Unica).

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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3 Commenti

  1. Astrit, il 14 Dicembre 2018 ore 01:48

    Per un impianto fotovoltaico da 1,2kw servirebbe un autorizzazione da comune, serve pure progetto di impianto piccolo (fa da te)

  2. Minissale, il 6 Maggio 2022 ore 09:30

    Molte pseudo Societa chiedono i terreni per installare impianti fotovoltaici o Agro fotovoltaici, offrendo cifre abbastanza elevate per l’affitto o la vendita. nei loro contratti viene espressamente citata la clausa che possono trasferire ad altri il progetto per la realizzazione dell’impianto. Non riesco a capire la loro politica, sicuramente vi sono degli imbrogli. Mi e stato detto che al momento in cui acquisiscono l’autorizzazione quel terreno resta soggetto a quella Società che di fatto ha solo dato un piccolo acconto. Se altri vogliono realizzare l’impianto su quel terreno devono rivolgersi a quella società che ha ottenuto l’autorizzazione e poi offrono al proprietario del terreno somme molto al di sotto di quelli prospettati al momento della sottoscrizione dell’autorizzazione all Societa per agire in suo nome. Tra l’altro per tutte queste quantita di energia che si produrrebbe vi è la possibilita per Terna di sopprtarne il trasporto? Grazie se vi è un vostro chiarimento in merito.

  3. gipi, il 8 Maggio 2022 ore 12:28

    Ciao Minissale

    Interessantissima la notizia di cui dici. Poi chissà quanto altro bolle in pentola …

    Stando alla tua notizia sembra che, all’atto pratico, si vada a sottoscrivere un “mandato” (che non si sa valido per quanto tempo) a qualcuno che in pratica non farà un bel nulla ma impiega solo piccole o piccolissime cifre per accaparrarsi a priori tutto il disponibile.

    La SPECULAZIONE (Mercato del Gas di Amsterdam) ha forse visto che quell’ onda del Surf Speculativo è in esaurimento (anche perché ci hanno definitivamente rovinati tutti).

    Ora chiaramente ci si rivolge verso altri lidi che prima non avevano particolare interesse.

    Che dire? Diciamo che la nostra attuale Società del Benessere è ormai bene avviata all’autosuicidio per Blocco Intestinale da Indigestione Economica.

    Per il necessario Lassativo Intestinale ci penseranno sicuramente i Cinesi !

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