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I 7 vantaggi di un impianto fotovoltaico con accumulo elettrico

Ultimo aggiornamento: 13-08-2014
Voto:4/5 (7699 voti)

Mettere un impianto fotovoltaico sul tetto della propria casa, azienda, capannone, permette di autoprodurre energia pulita. Questo ormai è risaputo dai più. Quello che, però, molti ancora non sanno, è che per essere veramente conveniente, un impianto fotovoltaico deve rendere massimo l’autoconsumo.

Rendere massimo l’utilizzo della ‘propria’ energia e rendere minimo il prelievo dalla rete permette di ottenere i maggiori risparmi. Risparmi che, col tempo, ripagano l’investimento e creano “guadagno”.

Cioè: quando si utilizza l’energia prodotta dal proprio impianto anzichè quella messa a disposizione dalla rete elettrica, si rende massima la convenienza perchè si riduce il prelievo dalla rete nazionale e si riducono le bollette.

I consumi, però, soprattutto quelli di casa, avvengono sia di giorno, che di notte. Non solo: si consuma elettricità non solo quando c’è il sole, ma anche quando piove. L’impianto fotovoltaico non produce energia pulita in maniera continuativa, ma segue l’andamento delle ore di luce, l’andamento delle stagioni e l’andamento degli eventi atmosferici: se piove l’impianto non produce.

accumulo elettrico con gli impianti fotovoltaici

Gli impianti fotovoltaici producono energia in maniera discontinua ed “altalenante”. Mentre i nostri consumi energetici sono continuativi e si estendono su tutte le ore della giornata. Esiste una discordanza tra gli orari della produzione dell’impianto (dettati dal sole e dagli eventi atmosferici) e gli orari dei consumi elettrici che sono più distribuiti sulle 24 ore. E’ possibile rimediare a questa “discordanza”? Si. Come? Con l’accumulo elettrico tramite batterie.

Un impianto fotovoltaico con accumulo elettrico permette di utilizzare la ‘propria’ energia anche nei momenti in cui il sole non produce: accumulando temporaneamente l’energia non auto-consumata immediatamente le batterie forniscono l’energia auto-prodotta anche di sera o di notte, aumentando l’autoconsumo e massimizzando l’investimento.

Gli impianti fotovoltaici con accumulo tramite batterie possono essere:

  • connessi in rete (per le immissioni in rete del surplus elettrico generato)
  • non connessi in rete (totalmente autonomi dalla rete).

Nel secondo caso l’utente rimane comunque connesso in prelievo dalla rete: preleva dalla rete solo quando ha le batterie scariche.
Quali vantaggi ha questa seconda soluzione?

Questi sono i 7 principali vantaggi di un impianto fotovoltaico non connesso in rete, ma con accumulo elettrico:

  1. permette di ridurre maggiormente le bollette grazie all’aumento dell’auto-consumo;
  2. non ha costi di connessione e non ha bisogno di certificazioni. E’ quindi più economico di quelli connessi in rete;
  3. ha un minor costo di fornitura e di installazione
  4. ha un montaggio più pratico, semplice e veloce
  5. non ha burocrazia
  6. procura un risparmio immediato e fin da subito visibile
  7. garantisce la fornitura di energia anche in presenza di blackout

 

Leggi di più sugli impianti fotovoltaici non connessi in rete ma con batterie di accumulo.

 

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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8 Commenti

  1. Davide, il 18 Agosto 2014 ore 19:46

    Salve,

    innanzitutto complimenti per il Vs sito.
    Vista nelle altre discussioni la Vs disponibilita’ a rispondere a dubbi e richieste info vorrei sottoporre il mio problema per il quale le info in rete scarseggiano.

    Dunque, a casa mia ho il normale allacciamento BT da 3Kw e contatore bidirezionale allaciato ad un pv da 2,2kwp montato su supporto mobile che produce circa 3000-3200 Kwh/anno. Il consumo totale si aggira sui 5500kwh/anno mentre il prelievo dalla rete non ricordo esattamente ma credo si aggiri sui 3500kwh/anno.
    Il fv e’ stato installato ormai quasi 10anni fa, uno dei primi nella mia regione, ancora prima del primo conto energia ma con incentivo in conto capitale (in pratica mi han finanziato il 50% del costo dell’impianto che ai tempi era il doppio che adesso o piu’).
    Ora vorrei installare un’altro impianto fisso da 2-3 Kwp circa con o senza accumulo integrato (da valutare) con l’obbiettivo di azzerare completamente bolletta e/o installare un paio di climatizzatori inverte a pompa di calore (non sono interessato al raffrescamento estivo ma a risparmiare sul gas in inverno).
    domanda 1 : devo per forza unire i due impianti sotto un’unico inverter o posso mantenere i due impianti, vecchio e nuovo, separati pur se allacciati allo stesso contatore?
    domanda 2 : visto il caso anomalo, a quali difficolta’ burocratiche e oneri andrei incontro avendo gia’ un’allacciamento bidirezionale*? devo fare anche l’aumento di potenza del contatore?
    * a proposito del contatore preciso che ai tempi dell’allacciamento del primo impianto il contatore prelievo digitale fu sostituito da due analogici (uno in entrata uno in uscita), successivamente quello in entrata e’ stato sostituito con un elettronico bidirezionale ma quello analogico in uscita e’ rimasto!! Il tecnico disse che aveva solo ricevuto l’ordine di sostituzione di quello in prelievo. Potrebbe essere ulteriore fonte di problemi?
    Grazie per l’attenzione e mi scuso per essermi dilungato nella spiegazione.

    • Alessandro F., il 28 Agosto 2014 ore 18:47

      ciao Davide. In effetti il tuo caso è parecchio particolare. Avendo ricevuto a suo tempo un contributo in conto capitale e non ricevendo (presumo) incentivi sui kwh prodotti non credo ci siano problemi ad ampliare l’attuale impianto in funzione, visto che gli incentivi non li ricevi neanche oggi.
      Per sicurezza mi informerei comunque presso il gse ed enel.

      • davide, il 2 Settembre 2014 ore 19:00

        Ciao Alessandro,

        Grazie x la risposta. Un installatore che ho contattato dice che a suo parere è più semplice che installare su una nuova utenza perché ho già sia contatore bidirezionale (al max ci sarà da richiedere aumento di potenza) sia contratto di ssp x il quale basta variare i dati impianto dichiarando la nuova potenza di picco cumulativa.
        Può essere? Ad ogni modo prima di procedere seguirò il tuo consiglio sperando in tempi accettabili x la risposta e che l impiegato che risponde non tiri ad indovinare.
        Ciao

        • Alessandro F., il 3 Settembre 2014 ore 18:15

          ok facci sapere ciao

  2. Davide, il 21 Agosto 2014 ore 18:05

    Salve,

    innanzitutto complimenti per il Vs sito.
    Vista nelle altre discussioni la Vs disponibilita’ a rispondere a dubbi e richieste info vorrei sottoporre il mio problema per il quale le info in rete scarseggiano.

    Dunque, a casa mia ho il normale allacciamento BT da 3Kw e contatore bidirezionale allaciato ad un pv da 2,2kwp montato su supporto mobile che produce circa 3000-3200 Kwh/anno. Il consumo totale si aggira sui 5500kwh/anno mentre il prelievo dalla rete non ricordo esattamente ma credo si aggiri sui 3500kwh/anno.
    Il fv e’ stato installato ormai quasi 10anni fa, uno dei primi nella mia regione, ancora prima del primo conto energia ma con incentivo in conto capitale (in pratica mi han finanziato il 50% del costo dell’impianto che ai tempi era il doppio che adesso o piu’).
    Ora vorrei installare un’altro impianto fisso da 2-3 Kwp circa con o senza accumulo integrato (da valutare) con l’obbiettivo di azzerare completamente bolletta e/o installare un paio di climatizzatori inverte a pompa di calore (non sono interessato al raffrescamento estivo ma a risparmiare sul gas in inverno).
    domanda 1 : devo per forza unire i due impianti sotto un’unico inverter o posso mantenere i due impianti, vecchio e nuovo, separati pur se allacciati allo stesso contatore?
    domanda 2 : visto il caso anomalo, a quali difficolta’ burocratiche e oneri andrei incontro avendo gia’ un’allacciamento bidirezionale*? devo fare anche l’aumento di potenza del contatore?
    * a proposito del contatore preciso che ai tempi dell’allacciamento del primo impianto il contatore prelievo digitale fu sostituito da due analogici (uno in entrata uno in uscita), successivamente quello in entrata e’ stato sostituito con un elettronico bidirezionale ma quello analogico in uscita e’ rimasto!! Il tecnico disse che aveva solo ricevuto l’ordine di sostituzione di quello in prelievo. Potrebbe essere ulteriore fonte di problemi?
    Grazie per l’attenzione e mi scuso per essermi dilungato nella spiegazione

    • Alessandro F., il 2 Settembre 2014 ore 18:48

      visto il caso molto particolare io chiederei a gse ed enel per gli allacciamenti in rete

  3. attilioa, il 2 Novembre 2014 ore 15:57

    salve
    io ò un impianto da 8 kw in trifase con 2 unverter nel 2013 con scambio sul posto e detrazionedel 50% in 10 anni posso istallare le batterie di accumolo o sono ostacolato dal GSE in attesa saluti ATTILIO

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