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Fotovoltaico ed elezioni 2013, le richieste del settore rinnovabili

Ultimo aggiornamento: 06-02-2013
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Il tema del fotovoltaico nelle elezioni politiche 2013 è un tema caldo e particolarmente controverso, visto il  delicato periodo di crisi che l’Italia sta attraversando. Periodo di crisi che lascia (o dovrebbe lasciare) il posto giustamente ad altre priorità di carattere sociale, economico ed occupazionale.

Ma siamo sicuri che le due sfere, quella occupazionale-economica-sociale, da un lato, e quella delle fonti-rinnovabili, dall’altro, non siano due facce della stessa medaglia?

Che il fotovoltaico possa rappresentare una priorità nell’agenda politica nazionale è certamente discutibile, però tra i tanti dubbi legati a questa crisi ed alla sua risoluzione una certezza c’è, ed è un dato incontrovertibile: tra tutti i settori economici ed industriali colpiti dalla recessione, un settore si è manifestato come decisamente anti-ciclico: quello del fotovoltaico e della green economy.  Questo settore è stato infatti tra i pochissimi (forse l’unico) che tra il 2010 ed il 2013 ha creato introiti fiscali, occupazione, commesse, ingenti investimenti (anche dall’estero) e crescita, moltiplicando il fatturato e il giro d’affari in pochissimi anni.

Qualche numero per rendere l’idea dell’impatto che le rinnovabili italiane, fotovoltaico e non solo, hanno avuto negli ultimi anni (dati Gifi):

elezioni 2013 e fotovoltaico

 

  • nel 2011 l’Italia ha risparmiato:
    2,5 miliardi di euro su importazione di gas
    18 milioni di tonnellate di Co2
  • nel 2011 la bolletta energetica nazionale è diminuita di 400 milioni di euro
  • nel 2012 il solo fotovoltaico ha coperto il 5,63% del fabbisogno elettrico nazionale ed ha rappresentato il 6,43% della produzione netta di elettricità

 

Qui hai altri numeri.

Il fotovoltaico è stato, e potenzialmente ancora è, un settore anti-crisi, un settore in grado di ridurre le spese energetiche nazionali e le spese energetiche di famiglie e industrie.

Ecco la posizione di Anie-Gifi (Gruppo delle Imprese Fotovoltaiche) per la prossima legislatura.

Innanzitutto la certezza e la stabilità normativa. Cosa che è più volte vacillata trasversalmente nelle varie precedenti legislature.
Dunque, regole certe per la green economy e per le fonti rinnovabili. Solo regole certe e stabili sul lungo periodo potranno attirare i piccoli e grandi progetti di investimento e portare ad una vantaggiosa stabilizzazione dei prezzi.

Nel dibattito politico ed economico pre-elettorale è universalmente condiviso il bisogno di individuare proposte concrete per il rilancio dell’economia nei prossimi 5 anni di legislatura. Il rilancio deve avvenire, secondo il Gifi, attraverso due cose: misure durature che garantiscano stabilità ed un nuovo “sviluppo sostenibile per la società e l’ambiente”. In questa prospettiva il fotovoltaico e la green economy hanno tutti i requisiti per essere tra le risposte “di senso” possibili.

Valerio Natalizia, presidente Anie/Gifi:

Chiediamo che nei programmi dei candidati si dimostri maggiore attenzione alla green economy in generale ed al fotovoltaico in particolare. L’assenza di proposte in questi settori strategici appare incomprensibile dal momento che a livello europeo, ma non solo, la green economy è considerata il volano principale della prossima rivoluzione industriale

Dopo gli strepitosi risultati del 2011, ed a seguito dell’interruzione del quarto conto energia a metà 2012, il settore del fotovoltaico ha soppresso circa  6 mila posti di lavoro. Meno soldi per i cittadini, dunque, ma anche meno introiti fiscali nelle casse stesse dello Stato e più spese sociali e contributive (cassa integrazione).

L’appello di Anie/Gifi, in vista delle politiche 2013 e della nuova legislatura che si insedierà, si conclude  con la consapevolezza di instaurare un nuovo equilibrio di mercato, mercato senza gli incentivi, ma che sia in grado di dare stabilità al settore e continuità agli investimenti in vista della piena competitività del fotovoltaico con le fonti convenzionali (grid parity).

Le parole dello stesso Natalizia:

Riteniamo opportuno che le forze politiche che guideranno il Paese nel prossimo quinquennio si adoperino per dare continuità agli investimenti e allo sviluppo del settore fotovoltaico traghettandolo dal sistema incentivante verso la piena competitività con le altre fonti energetiche. Siamo disponibili a collaborare per dare operatività a strumenti che favoriscano la ripresa economica del Paese attraverso l’incremento del PIL, del gettito fiscale, dell’occupazione e diminuiscano al contempo la spesa energetica degli italiani

 

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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