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Efficienza energetica al 30% entro il 2030, lo propone la UE

Ultimo aggiornamento: 05-08-2014
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Come garantire una maggior sicurezza dal punto di vista degli approvvigionamenti energetici? Secondo la Ue la soluzione consiste nell’aumentare l’efficienza energetica con un conseguente calo dell’energia non rinnovabile attualmente necessaria.

La Commissione Europea ha fissato entro il 2030 l’obiettivo di ridurre i consumi energetici di quasi un terzo, con conseguenze positive sia sulle necessità di approvvigionamenti sia sull’impatto ambientale. L’obiettivo sarà però vincolante a discrezione degli stati, che potranno quindi decidere se rispettare o meno l’indicazione della Commissione per i prossimi sedici anni. Secondo alcuni, tra i quali l’associazione ambientalista Legambiente, la Ue avrebbe però perso un’occasione per dare una vera svolta alle politiche energetiche del continente, in quanto l’obiettivo di efficienza energetica avrebbe potuto essere fissato al 10% in più, raggiungendo quindi quota 40%.

Secondo una ricerca stilata dall’istituto Fraunhofer l’obiettivo del 40% sarebbe raggiungibile sia dal punto di vista tecnico, sia da quello economico. Stando ai dati comunicati dall’istituto inoltre, raggiungere il 40% di efficienza energetica equivarrebbe a ridurre di una cifra percentuale pari le necessità di approvvigionamento di gas dall’area russa, dalla quale la Ue ancora dipende per le proprie necessità energetiche.

efficienza energetica 30 per cento al 2030

La complessa situazione geopolitica dell’area e il progressivo esaurimento delle fonti non rinnovabili, avrebbe necessitato di maggior considerazione da parte della Ue nello stabilire le percentuali di efficienza raggiungibile. Secondo Mauro Albrizio, responsabile per le politiche europee di LegambienteServe un accordo ambizioso, in grado di dare gambe a una reale transizione verso un sistema energetico a zero emissioni di carbonio. L’Europa entro il 2030 deve pertanto impegnarsi a ridurre le emissioni di gas serra del 55% e raggiungere il 45% di energia rinnovabile e tagliare il consumo di energia del 40%. Una sfida che l’Europa e l’Italia non possono assolutamente fallire. Il Premier Matteo Renzi si impegni dunque a cogliere questa sfida“.

Secondo Legambiente quanto fissato dalla Commissione Ue non sarebbe quindi sufficiente, pur trattandosi di un primo passo nella giusta direzione.

Le decisioni in merito alle politiche energetiche europee devono però ancora essere discusse approfonditamente, e si attende il prossimo consiglio europeo fissato per il 23 e il 24 ottobre prossimi quando gli stati saranno tenuti a trovare un accordo sulle politiche energetiche dei prossimi quindici anni.

E’ urgente che la Ue trovi soluzioni che permettano di superare l’attuale scenario energetico; infatti alla fine del 2013 il debito energetico dell’Europa ha raggiunto la non invidiabile cifra di 423 miliardi di euro, 64 dei quali di competenza italiana. Stando agli studi più recenti sarebbe però possibile ridurre di circa 360 miliardi di euro la sola spesa dei combustibili fossili, gran parte dei quali (250 miliardi circa) si otterrebbero con l’aumento dell’efficienza energetica del 40%.

Una strada alternativa al sistema attuale sarebbe quindi possibile: sta ora all’Europa decidere se seguirla o meno.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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2 Commenti

  1. Emilio Ferraro, il 9 Agosto 2014 ore 16:35

    Ciao,
    relativamente al risparmio energetico, volevo sapere se avevate avuto modo di parlare degli ottimizzatori di tensione.
    Oltre al risparmio energetico ottenibile alla tensione nominale, infatti, questo tipo di dispositivi può dare grandi benefici a tutti i carichi connessi in caso di uso in abitazioni dotate di impianto fotovoltaico grid-connected.

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