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La pensilina fotovoltaica

Ultimo aggiornamento: 16-04-2013
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La pensilina fotovoltaica è un ottimo esempio di completa integrazione architettonica del fotovoltaico nell’arredo urbano e nelle strutture architettoniche delle città: dalle stazioni di ricarica su pensilina, ai parcheggi fotovoltaici, alle tettoie per percorsi ciclo-pedonali.

Nel precedente articolo abbiamo iniziato a parlare dell’importanza di installare gli impianti fotovoltaici con modalità che non arrechino danno o disturbo al territorio ed al paesaggio dove vengono ubicati. Abbiamo visto come sia fondamentale, in questo senso, posizionare il fotovoltaico all’interno dei contesti agricoli e urbani, residenziali e non solo, su superfici già occupate. Abbiamo accennato alla pergola fotovoltaica come un primo esempio di installazione “non invadente” e di integrazione completa con il contesto urbano o abitativo. Questo è solo un piccolo esempio di integrazione architettonica, condizione che permette la produzione di energia fotovoltaica senza recare disturbo alcuno al territorio ed all’estetica del paesaggio.

Un’altra tipologia simile prevista dalla normativa è quella della pensilina fotovoltaica.

La pensilina fotovoltaica è definita dalla normativa come una struttura accessoria posta a copertura di parcheggi o percorsi pedonali. Anche queste, come le pergole fotovoltaiche, devono avere un’altezza minima dal suolo di 2 metri e devono essere di pertinenza di edifici, abitativi o no, o di strutture con qualsivoglia destinazione d’uso.

L’ installazione del fotovoltaico integrato nella pensilina, quindi, pur non essendo considerata né impianto “a terra”, né “su edificio”, deve essere comunque pertinenziale e funzionali ad un edificio o altra struttura con qualsiasi destinazione d’uso.

Ricordiamo che sia la pergola fotovoltaica che la pensilina fotovoltaica non sono considerate, nel conto energia per l’incentivazione del solare fotovoltaico, impianti “su edifici”. Per questo beneficeranno delle tariffe incentivanti corrispondenti alla media aritmetica tra quelle previste per gli impianti “su edifici” e quelle previste per le installazioni “non su edifici”.

 

Quali usi può avere la pensilina fotovoltaica ?

Le applicazioni delle pensiline sono svariate: da grandi parcheggi fotovoltaici con immissione dell’energia in rete , a piccoli posti auto dotati di prese di corrente in grado di ricaricare auto, scooter o biciclette elettriche. Le pensiline vengono in genere costruite con strutture modulari in grado di affiancarsi e collegarsi tra loro per arrivare a costituire anche grandi parcheggi fotovoltaici.

Altri usi delle pensiline fotovoltaiche sono: dalle fermate degli autobus o dei tram, alle stazioni ferroviarie, alle svariate applicazioni nelle aree pubbliche (giardini, parchi, piazze, aree di sosta attrezzate, ecc..).

La struttura può infine essere direttamente collegata in immissione alla rete elettrica, oppure può essere stand alone, cioè non connessa alla rete elettrica ma ad un proprio sistema di accumulo e stoccaggio dell’energia auto-prodotta.
E’ il caso, ad esempio, di alcune strutture di illuminazione pubblica lontane dalla rete elettrica o di stazioni di ricarica per bici elettriche.

Tra i vantaggi principali della pensilina fotovoltaica vi è la caratteristica di effettiva e completa integrazione del fotovoltaico nelle strutture urbane, edilizie o achitettoniche delle città. La produzione di energia pulita non occupa nuovo spazio “libero”, ma superfici già occupate e con altre funzionalità d’uso. Il punto di forza della pensilina fv è la perfetta integrazione urbana.

 

pensilina fotovoltaica come tettoia

Pensilina fotovoltaica come tettoia

 

 

pensilina fotovoltaica su fermata autobus

Pensilina fotovoltaica su fermata autobus

 

 

pensilina fotovoltaica e stazione di ricarica per auto elettriche

Pensilina fotovoltaica e stazione di ricarica per auto elettriche



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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