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Come fare un piccolo impianto fotovoltaico domestico con meno di 100 euro

Ultimo aggiornamento: 01-03-2016
Voto:4/5 (7872 voti)

Ecco un piccolo esperimento fotovoltaico micro-domestico e fai da tè.

E’ possibile “fare in casa” un piccolo impianto fotovoltaico spendendo meno di 100 euro? Ecco un interessante esperimento energetico domestico realizzabile con un mini investimento, per la precisione: 98 euro, per acquistare tutte le componenti necessarie.

L’impianto ovviamente sarà un piccolo impianto stand-alone e non potrà essere connesso in immissione alla rete elettrica. Nonostante ciò, grazie all’utilizzo di una batteria da 7Ah, potrà alimentare direttamente alcuni piccoli apparecchi o, con l’aggiunta di alcuni dispositivi, potrà essere di supporto all’impianto elettrico casalingo, riducendo i consumi in bolletta.

In questo articolo spiegheremo passo passo come realizzare una piccola installazione fotovoltaica domestica low-cost acquistando e montando in autonomia tutti i materiali necessari.

Sembra difficile, ma non è poi così complicato. L’unico accorgimento è che, parlando di corrente elettrica, bisogna avere le opportune precauzioni. Anche perchè il meccanismo è scalabile e, con gli opportuni accorgimenti, si può arrivare facilmente a maggiori potenze e intensità di energia in uscita. Attenzione , dunque.

Ecco lo schema generale per il montaggio del mini impianto domestico. Nel nostro esperimento, si utilizzerà un piccolo pannello fotovoltaico monocristallino da soli 20 watt di potenza: un comune modulo di 47×34 cm e 2,5 cm di spessore e circa 2 Kg di peso.

 

piccolo impianto fotovoltaico domestico

Schema generale di montaggio di un piccolo impianto fotovoltaico domestico

 

Questa immagine illustra lo schema generale di installazione del nostro progetto solare low-cost. Come si vede: non è niente di particolarmente complicato, servono solo le giuste componenti ed i corretti passi di assemblaggio.

Vediamo i componenti uno per uno.

 

Pannello fotovoltaico

pannello fotovoltaico 20 watt

Pannello fotovoltaico monocristallino da 20 Watt di potenza di picco

Ovviamente la funzione del pannellino solare è quella di ricevere l’irraggiamento in maniera ottimale per trasformare l’energia solare in corrente elettrica. Il pannellino in silicio monocristallino sarà rivolto verso il sole (verso sud con inclinazione di 30-35 gradi) e lontano da ombreggiamenti passeggeri.

Nel nostro piccolo esperimento il pannellino fotovoltaico è in silicio monocristallino, il più efficiente in minor spazio, se posizionato con la giusta inclinazione e con il giusto orientamento. Il pannello ha una potenza di 20 watt, è grande 47×34 cm e produrrà corrente continua a 12 Volt e 20 Watt ogni volta che sarà esposto ai raggi diretti del sole.

 

Come inclinare il pannello fotovoltaico in maniera ottimale

Il vantaggio di usare un modulo così piccolo è che si può facilmente posizionare nel luogo e nella posizione migliore.
L’orientamento ottimale è, com è ovvio, sempre quello a sud.
L’inclinazione, invece, cambia in base alla latitudine.

Una breve nota per individuare l’inclinazione ottimale dei pannelli fotovoltaici: ad ogni latitudine l’inclinazione migliore cambia. Più si va “in sù” nel globo più i pannelli dovranno essere verticali per sfruttare meglio la luce del sole. Più si scende verso l’equatore, invece, e più i pannelli dovranno essere “orizzontali” per ottimizzare l’irraggiamento.

In Italia l’inclinazione ottimale è di 30-35 gradi, ma, visto che in questo caso possiamo “giocare molto” sulla posizione del pannellino, questa è la formula per individuare l’inclinazione migliore (ottimale) ad ogni latitudine:

Inclinazione ottimale = 3,7 + (0,69 x Latitudine)

Inclinazione ottimale a Roma = 3,7 + (0,69 x 41,89) = 32,6
Inclinazione ottimale a Milano = 3,7 + (0,69 x 45,27) = 35
Inclinazione ottimale ad Agrigento = 3,7 + (0,69 x 37,32) = 29,45

Se si vuole recuperare un poco più di energia in inverno a discapito di parte della produzione estiva si può aumentare leggermente l’inclinazione dei pannelli, oppure, in base alla stagione cambiare leggermente l’inclinazione del pannello: in inverno aumentarla leggermente, in estate diminuirla.

 

Regolatore di carica

Questo piccolo apparecchio è il “cuore pulsante” o meglio: il “cervello”, della nostra piccola installazione. Il regolatore di carica decide infatti, attraverso un micro-controller, se e quando ricaricare la batteria, quando scaricarla e quando invece “dirottare” l’energia prodotta per consentire l’alimentazione diretta (in corrente continua) degli apparecchi elettrici collegati.

L’apparecchio ha inoltre la funzione fondamentale di regolare la carica della batteria: eviterà la scarica eccessiva dell’accumulatore o la sua sovraccarica, ed eviterà che di notte la corrente della batteria fluisca verso il pannello solare.

 

regolatore di carica per pannelli fotovoltaici con batterie

Regolatore di carica per pannelli fotovoltaici con batterie

 

Il regolatore di carica fornirà le seguenti informazioni mediante dei Led luminosi:

  • livello di carica della batteria
  • “batteria in carica”
  • disponibilità di energia per il consumo

Se l’indicatore a led è acceso significa che possiamo consumare, se è spento significa che non c’è corrente proveniente nè dal pannello nè dalla batteria.

Per evitare danni da sovraccarico o sovratensione bisogna accertarsi che il regolatore supporti in ingresso corrente e tensione compatibili con il pannello fotovoltaico collegato. Ad esempio per il nostro piccolo pannello da 12 Volt e 20 Watt il regolatore dovrà supportare in ingresso 12 Volt di tensione e almeno 20-25 Watt di potenza.

Il regolatore di carica ha 6 “slot” di collegamento per i cavetti:

  • primo e secondo sono entrata/uscita dal pannello fotovoltaico
  • terzo e quarto sono entrata/uscita dalla batteria
  • quinto e sesto sono entrata/uscita dal mini-inverter
    o direttamente dagli apparecchi funzionanti in corrente continua

 

Il regolatore di “carica” è anche un regolatore di “scarica”

Il regolatore di carica è anche un “regolatore di scarica”. Le batterie, infatti, hanno una specifica “profondità di scarica” indicata dai produttori. Ogni batteria, infatti, per potersi ricaricare più volte nel tempo, non deve mai esaurirsi completamente, ma deve sempre conservare una quantità minima di carica.

Tipicamente le batterie al Piombo Acido hanno una “profondità di scarica” intorno al 50 per cento. Questo vuol dire che se a livello nominale hanno una capacità di 3 kWh, a livello pratico hanno capacità utile di circa 1.5 kWh.

Quando viene raggiunta la soglia di “scarica” massima, il regolatore “stacca” in automatico ogni fornitura per preservare la batteria e la sua capacità di ricarica.

 

Inverter (se necessario)

L’inverter non è sempre necessario, quando possibile è meglio evitare che apparecchi che funzionano in corrente continua “subiscano” una doppia conversione tra corrente continua-alternata-continua. L’inverter è l’apparecchio che si occupa di alzare la tensione in uscita, a 12 Volt, per portarla a 220-230 Volt come quella che utilizziamo quotidianamente nei comuni impianti domestici: converte la corrente continua, in uscita da pannelli e batterie, in corrente alternata, compatibile con la comune corrente di rete.

L’inverter utilizzato in questo nostro piccolo esperimento, è un mini-inverter che si occupa di convertire i 12 Volt prodotti in corrente continua, e presenti nella batteria, in 220 Volt in corrente alternata con la quale funzionano la maggior parte degli apparecchi di casa.

In questo esperimento low-cost utilizziamo un piccolo inverter portatile per macchina o camper. Per intenderci: si tratta di una piccola “presa” come quella che si attacca all’accendi-sigari della macchina (a 12 Volt) e collegata ad un apparecchio contenente la comune presa da 220V.

Il mini-inverter ha dimensioni molto ridotte, è dotato di una piccola ventola di raffreddamento (che, attenzione, consuma energia) ed è in genere semplicissimo da collegare attraverso piccoli cavetti. Oltre certe potenze la ventole è necessaria per evitare il surriscaldamento e danni permanenti.

Questo inverter consente di avere una vera e propria presa da 220V portatile, collegandolo ad una comune batteria da 12V e pochi Ampère. In genere all’interno della confezione c’è un cavetto per collegare l’inverter alla batteria dell’auto e, più frequentemente, un cavo per collegarlo, in alternativa, all’accendisigari dell’auto. Un ottimo prodotto per il nostro utilizzo ad un prezzo low-cost: se c’è la sola presa per accendisigari bisognerà tagliare la presa e collegare i cavetti direttamente alla batteria o al regolatore di carica nei due slot “di uscita” adibiti al collegamento dell’utenza.

 

mini inverter 12v 220v 200w

Inverter da 200 watt che converte i 12 Volt corrente continua presenti nella batteria in 220 Volt corrente alternata utilizzabili dalle comuni utenze elettriche che utilizzano un trasformatore (questo modello è adatta per la presa italiana).

 

In questo esperimento l’inverter utilizzato è da 200 watt di potenza ed è forse un poco sovra-dimensionato rispetto alla potenza di picco del pannello fotovoltaico da 20 watt. In ogni caso questa calibrazione è del tutto irrilevante, ciò che conta è che la tensione “in entrata” deve essere di 12 Volt (non 24). Con gli opportuni accorgimenti si può aumentare la potenza del pannello, ma è bene rimanere sempre al di sotto dei 100 watt/picco. Allo stesso modo, aumentando la potenza del pannello fotovoltaico, si dovrà aumentare anche la potenza del regolatore di carica.

Questo tipo di inverter crea un’onda sinusoidale modificata, per questo motivo non è molto adatto per apparecchi elettronici con alimentazione diretta (come la TV), ma per l’illuminazione, per caricatori e simili.

Questo tipo di inverter è dotato anche di due prese USB, utili per caricare, per esempio, smartphone, ipad, tablet, sfruttando direttamente la corrente continua messa a disposizione della batteria o dal regolatore di carica.

Attenzione, però, che questo inverter ha un consumo di corrente anche quando è in stand-by, ed il consumo è tutt’altro che insignificante: in poco più di un giorno si può consumare l’intera batteria se rimane acceso senza produzione di energia.

Per questo motivo nel nostro schema abbiamo messo un interruttore: per evitare il consumo quando il sistema non è in funzione.

 

Batteria

Per questo esperimento abbiamo considerato l’utilizzo di una batteria al Piombo nuova, ma quando cambi la batteria della macchina o della moto puoi provare a riutilizzarla per questo esperimento. Quando una batteria non riesce più ad avviare il motore di una macchina, non significa che sia completamente inutilizzabile: il motore in fase di avvio richiede una potenza “di picco” abbastanza elevata che, quando la batteria è parzialmente scarica, non riesce a raggiungere. Non per questo la batteria ha cessato completamente le sue funzionalità.

La batteria di una macchina è almeno di 40-50 Ah. Nel nostro caso sarà sufficiente una “capacità” 6 volte minore.

La spesa per la batteria sarà in questo caso non più di 20-30 euro: sarà sufficiente una batteria da 12 Volt con una “capacità” di 7 Ah.

batteria 12V 7 Ah

Batteria al piombo acido da 12 Volt e 7 Ah

 

Più sopra abbiamo già visto come la profondità di scarica della batteria deve essere preservata per garantire un periodo di funzionamento più lungo possibile ed un maggior numero di cicli di ricarica. Su questo ha un ruolo fondamentale il regolatore di carica/scarica.

La capacità di accumulo effettiva, espressa in Wattora, è dunque dipendente e proporzionale alla profondità di scarica indicata sui dati di targa dei produttori. Così, ad esempio, una batteria con capacità “nominale” di 4 Wattora ed una profondità di scarica del 50 per cento, avrà una capacità di accumulo effettivo di circa 2 Wattora.

In linea di massima, per calcolare la capacità nominale di una batteria bisogna moltiplicare i Volt per gli Ah indicati in etichetta. Così, ad esempio la nostra batteria ed il nostro piccolo impianto fotovoltaico domestico, avrà una capacità di accumulo nominale di circa 84 Wattora di cui, effettivamente utilizzabile, circa 42 Wattora.

 

Cavi e fusibili per la sicurezza

Su questo è meglio non lesinare: ne va della sicurezza tua, dell’intero sistema e degli apparecchi ad esso collegati. Il circuito funziona infatti a 12 Volt e la corrente è molto maggiore che se funzionasse a 220 Volt. Per sicurezza è meglio utilizzare un cavo di almeno 2,5 mm di sezione. Inoltre, anche se il regolatore di carica ha delle protezioni, sarà meglio inserire due fusibili: uno tra pannello fotovoltaico e regolatore di carica, e l’altro tra regolatore e inverter.

 

Cosa ci faccio con questo mini impianto low-cost da 20 watt?

Con questo mini impianto fotovoltaico ho una capacità di stoccaggio di circa 42 Wattora. Non è tanto, ma può alimentare, per esempio, una lampada da 10 watt per circa 4 ore.

Per quanto riguarda la ricarica, in inverno possiamo ricaricare completamente la batteria in un giorno (con un pannellino da 20 watt). In estate la stessa ricarica si fa nella metà del tempo. Ovviamente i tempi si dimezzano aumentando la potenza del pannello fotovoltaico.

Ovviamente tutto il sistema è completamente scalabile: si potrà aumentare la capacità di stoccaggio collegando altre batterie in parallelo o anche utilizzare un pannello fotovoltaico di potenza maggiore. Nel caso si dovrà fare attenzione a dimensionare in maniera corretta anche tutte le altre componenti, prima di tutto il regolatore di carica.

 

 

Componenti e costo del piccolo impianto fotovoltaico domestico:

 

  • PANNELLINO FOTOVOLTAICO DA 20 WATT MONOCRISTALLINO.
    Costo: circa 30 euro su Amazon – Acquista
  • REGOLATORE DI CARICA per Fotovoltaico 12/24 Volt 15A.
    Costo: circa 12 euro su Amazon – Acquista
  • INVERTER da 200 WATT per convertire da 12 Volt corrente continua a 220 Volt corrente alternata.
    Costo: circa 27 euro su Amazon – Acquista
  • BATTERIA al PIOMBO da 12 Volt e 7.2 Ah.
    Costo: circa 10 euro su Amazon – Acquista
  • Cavi, fusibili + altre spese.
    Costo: circa 20 euro

 

Costo totale del piccolo impianto fotovoltaico domestico:  99 euro

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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188 Commenti

  1. bbboy, il 9 Febbraio 2016 ore 02:48

    salve, ho letto l’articolo molto interessante.
    vorrei sapere cosa dovrei fare per poter installare un sistema simile a questo ma con maggiore potenza.
    Dovrei arrivare a circa 1000watt/H.
    se mi potessi dire tutto l’occorrente , e darmi un idea sulla spesa.

  2. Antonio, il 2 Marzo 2016 ore 19:17

    Salve Gentile Alessandro,
    premetto che ho letto il Suo articolo che trovo molto utile ed esaustivo, complimenti.
    Un mio amico vorrebbe installare un Kit fotovoltaico per la sua casetta in campagna dove passa il tempo solo in estate. Mi ha chiesto un consiglio dato che un pò di eletticità ne capisco ma poco sul Fotovoltaico. Ciò che mi lascia perplesso è questo: partendo dal presupposto che lui vorrebbe alimentare le sue utenze come il climatizzatore, la lavatrice, il frigo e il microonde…che tipo di potenze avrebbe bisogno? Perchè so che ad esempio il climatizzatore e la lavatrice hanno all’accensione una “potenza di picco”, per poi scendere. Questa “botta istantanea” di fabbisogno… ecco quello che non capisco. Se ad esempio la lavatrice ha bisogno di un picco istantaneo di 2Kw per poi scendere a 200W, ci vuole un pannello da 2Kw?? Spero di non avere detto una castroneria… aspetto una tua gentile ed esaustiva risposta.

    • Alessandro F., il 3 Marzo 2016 ore 12:44

      La potenza di picco (2kWp) è la potenza che l’impianto, in situazione ottimale, può produrre istantaneamente. Se per es. passa una nuvola, si abbassa.

      Un impianto non allacciato in rete per fare andare tutti questi elettrodomestici richiederebbe costi troppo elevati per i sistemi di accumulo. Viceversa se allacciato in rete con scambio sul posto, nelle stagioni estive ammortizza molto bene i consumi, in quelle invernali ammortizza un po meno, ma contribuirebbe comunque a ridurre i costi energetici. In ogni caso la connessione almeno in prelievo da rete ci vuole. In alternativa, con un sistema di accumulo si può evitare di immettere in rete sfruttando le batterie. La soluzione ottimale è scambio sul posto più piccolo accumulo.

      • Antonio, il 3 Marzo 2016 ore 16:02

        Capisco. Grazie mille per la risposta, buona giornata.

  3. Claudio Mingolini, il 3 Marzo 2016 ore 11:01

    Buongiorno Alessandro, Le vorrei chiedere quali attrezzature dovrei utilizzare solo per alimentare un boiler di 50 lt 230v 1200 W con il sist.fotovoltaico. Consideri che sono in appart. con balcone lungo tutta l’unità e situata al 3.o piano.
    Grazie mille

    • Alessandro F., il 3 Marzo 2016 ore 12:32

      Per un boiler da 1200 watt conviene mettere il classico impianto domestico allacciato in rete e in scambio sul posto. L’impianto, durante l’anno, contribuirà a ridurre le bollette necessarie ad alimentare il boiler. Quando il boiler non assorbe energia l’impianto immette in rete. Queste immissioni vengono pagate dal gse e vanno ad ammortizzare in parte le bollette elettriche.
      In ogni caso per alimentare il boiler non riusciresti ad utilizzare tutto l’anno solo l’impianto fv. Hai comunque bisogno della rete perchè in inverno avresti carenza ed in estate avresti eccedenza produttiva.

      • Claudio Mingolini, il 5 Marzo 2016 ore 11:50

        Ti ringrazio per la sollecita risposta.

        Cordiali saluti
        claudio mingolini

  4. roberto palombini, il 4 Marzo 2016 ore 16:26

    Buongiorno Alessandro,
    vorrei alimentare 4 faretti led 10 w ognuno 220 v per 12 ore notturne esclusivamente con il fotovoltaico ,pensavo di sostituire l’interruttore dell inverter con un crepuscolare.
    Mi potrebbe aiutare a scegliere i componenti adeguati al mio fabbisogno?
    se ho capito bene 4 faretti 10 w accesi 12 ore sono un tot. Di 480 w
    una batteria 12v 60ah sono 720 w
    a questo punto un inverter 1000w dovrebbe essere piu che adeguato
    un pannello fotovoltaico da 60 w
    ed un regolatore di carica con quali caratteristiche?
    L impianto descritto è sopra dimensionato? Sotto dimensionato?
    Posso cambiare qualcosa ed ottenere lo stesso risultato magari spendendo meno?
    grazie per l attenzione e soprattutto per il suo articolo che credo per chi come me non è del settore ma si cimenta in esperimenti volti al rispetto dell ambiente renda l argomento eccitante e di quasi elementare comprensione.

    Roberto

    • giulio pozzoli, il 10 Dicembre 2016 ore 20:27

      Non serve mettere l’inverter dato che ci sono i faretti a LED da 12V.

  5. Giuseppe Gangemi, il 15 Marzo 2016 ore 12:08

    Salve ho letto l’articolo proprio al monenti giusto. Praticamente nn posso piu permettermi di pagare la bolleta della luce ( separato con tre figli ) e mi servirebbe un diciamo micro impianto per alimentare due televisori uno da 70 w ed uno ds 20 w circa solo per i bambini che tipo di impianto e di pannello dovrei usare? mi potresti consigliare?

  6. franchino, il 23 Marzo 2016 ore 19:01

    Buongiorno, complimenti per i commenti sono molto istruttivi per gli appassionati del fotovoltaico, volevo chiederti, ho un piccolo impianto a energia solare che illumino il mio giardino composto da pannello 50w 12v, regolatore di carica e 2 batterie 12v 80amp, volevo aumentare la potenza aggiungendo 2 batterie e un generatore eolico da 1kw per potere avere le batterie cariche sia in giornate ventilate nuvolose, che notturne con vento. Cosa mi consigli di aggiungere e cosa dovrei modificare.in attesa ti auguro buon lavoro Franchino.

  7. Giovanni, il 11 Aprile 2016 ore 23:29

    SALVE. non capisco quasi nulla di fotovoltaico, bene per far funzionare una lavatrice

    cosa avrei bisogno?

    GRAZIE.

    • Alessandro F., il 12 Aprile 2016 ore 09:45

      Prova a guardare nei “dati di targa” dell’elettrodomestico: quanti watt di potenza richiede? Quanto dura un lavaggio? In base a questi dati puoi farti un’idea. La lavatrice richiede alcuni picchi di potenza per brevi periodi e per il resto consumi più bassi costanti. Esempio in alcuni minuti può richiedere 1,5 Kw di potenza, per altri solo 100 watt.
      Per i picchi di potenza sono necessarie più batterie collegate in serie/parallelo che accumuleranno la potenza “di picco” necessaria (a meno che non si metta un impianto fv sovradimensionato). Per la batterie: W=V*A e Wh=V*Ah.
      Stessa cosa per i pannelli: 2 pannelli da 200 Watt (collegati in parallelo) messi al sole producono circa 400 watt di potenza di picco in corrente continua. Avrai quindi anche bisogno di un inverter per convertire da corrente continua in alternata 220 Volt

  8. Nicola, il 23 Aprile 2016 ore 12:48

    Salve, ho una piccola azienda agricola, mi servirebbe, un piccolo impianto fotovoltaico posto sul monoblocco prefabbricato che mi sviluppi una corrente per un consumo basso, necessario:

    Di giorno:

    – 4 lampadine di neon con totale consumo: 72 w

    Di giorno e notte 24 su 24 ore.

    – 1 adsl ( non so quanto consuma, credo poco visto che ha l’alimentatore 9 volt)

    – 1 telecamera di sorveglianza senza tv ( credo che consuma poco pure questo apparecchio, visto che l’alimentatore è a 5 volt ).

    – e raramente può servire la presa di corrente per ricaricare batterie del pc e dei cellulari.

    Comunque per il neon non lo usiamo tanto di giorno e nemmeno la notte perché l’azienda di notte è chiusa.

    Mentre di notte è importante la corrente per l’adsl e la telecamera di video sorveglianza per controllare il mio territorio col mio smartphone.

    Cosa mi consiglieresti?

    Un pannello sa 240 watt bastano? Sono nella zona sud, in calabria dove c’e’ spesso il sole e il cielo grigio troppo illuminato da accecare gli occhi.

    E la tensione la vorrei da 220 volt, e i watt credo che mi basti intorno tra 100 e 150 watt.

    Grazie e attendo riscontro.

    Nicola

    • Alessandro F., il 26 Aprile 2016 ore 09:51

      devi sommare tutti i watt moltiplicati per le ore di funzionamento di ogni apparecchio.
      Se gli apparecchi da alimentare sono in corrente alternata hai bisogno anche dell’inveter (a cui potrai attaccare la presa elettrica).
      Un pannello da 240 produce, solo nelle ore di picco, 240 watt di potenza. Può essere sufficiente in alcuni momenti, ma in generale quello a cui devi pensare bene sono le batterie per stabilizzare la fornitura. I wattora di accumulo si calcolano pressapoco così: Wh = (V * Ah) moltiplicato per la profondità di scarica della batteria.

      • Nicola, il 26 Aprile 2016 ore 13:02

        Ok, ho capito.

        Ora ho un altra idea,

        Mi può spiegare, se voglio accumulare i Wh, ad esempio, se è per uno scaldino, mi servirebbe almeno 1.5 kw al gg solo per ricaricarlo meno di un oretta e poi lavarmi e infine spegnerlo per usarlo il gg successivo. E lo scaldino è di 1200 watt. E almeno più 300 watt mi serve per la riserva di notte per uso video sorveglianza.

        Quale batteria potrei usare? Con un inverter a corrente discontinua che accrescerebbe la potenza o no?

        Tutto questo mi serve per un monoblocco prefabbricato coinbientato per uso agricolo aziendale. e non ho nessun allaccio enel.

        Nicola

        • Alessandro F., il 26 Aprile 2016 ore 13:48

          prova a farti un’idea generale partendo da questo simulatore. Da un’occhio anche a quest’altro. Tieni presente che se utilizzi le classiche (più economiche) batterie al Piombo, la profondità di scarica sarà di circa il 50%. Vuol dire che l’accumulo “nominale” è circa il doppio di quello effettivo.

  9. Davide, il 27 Aprile 2016 ore 16:24

    Ciao Alessandro, sto creando un piccolo impiantino per illuminare un viale di campagna e ho già acquistato un po’ di materiale tra cui:
    – Pannello Solare Polycristalline 30W 12V
    – Regolatore di Carica EP Solar 5A-PWM
    – Batteria VARTA da 12V 44Ah .

    Ora sono in fase di montaggio (premetto che l’impianto è già predisposto con attacchi lampade E27), l’ultima incognita sono le lampade e ho cercato in lungo e in largo lampade a 12V ma ho visto che queste sono introvabili e costano non poco.
    A questo punto stavo valutando l’inserzione di un piccolo inverter (12V/220V – PMax=350W – I assorbita a riposo <0,4A – costo di 23€ della LinQ) e delle lampade a LED da 8W 220V .
    In teoria aumentando la V dovrebbe diminuire l'assorbimento di corrente delle lampade e potrei anche collegare una presa a 220V nel caso dovesse servire, correggimi se sbaglio…

    Sapendo che è meglio evitare la doppia trasformazione e anche l'assorbimento dell'inverter, mi chiedo secondo te è una buona scelta o no?

    P.S. Per diminuire il consumo dell'inverter ho pensato di gestire il funzionamento di quest'ultimo da un temporizzatore che lo staccherà nelle ore notturne…

    Attendo tuoi lumi :D Grazie mille!

    • giulio pozzoli, il 10 Dicembre 2016 ore 20:23

      Le lampade a LED ci sono sia a 12V che a 24V E27.

  10. Luca Giulietti, il 28 Aprile 2016 ore 13:25

    Buongiorno a tutti. Vorrei chiedervi un consiglio tecnico. Ho intenzione di realizzare un piccolo impianto come da voi suggerito che possa alimentare ininterrottamente due congelatori che ho in una zona non raggiunta da energia elettrica di rete. Ho pensato di aumentare la riserva di energia utilizzando 4 accumulatori al piombo gel da 12 v e 100 ah montati sia in parallelo che in serie, aumentando quindi la tensione a 24 volt e la capacità a 200 ah. Per la carica, oltre che tramite pannello, vorrei utilizzare anche un piccolo minieolico e/o un sistema meccanico basato principalmente su una bici collegata ad un generatore. Ovviamente dimensionato tutto alla capacità di produzione e ai voltaggi. Secondo voi è necessario avere tre regolatori di ricarica o basta uno opportunamente dimensionato? Ovviamente il pacco batterie è unico come unico è l’inverter che utilizzerà l’energia delle batterie per alimentare a 220 volt i due congelatori. Vorrei inoltre un giudizio sull’idea. Grazie a tutti e buon lavoro.
    Luca G.

    • Alessandro F., il 29 Aprile 2016 ore 09:11

      dovrebbe andar bene un unico regolatore di carica opportunamente dimensionato (in base agli A.)
      Per la capacità necessaria per il congelatore, tieni in considerazione anche la profondità di scarica delle batterie.
      Per il resto, lascio la parola a qualche tecnico.

      • giulio pozzoli, il 10 Dicembre 2016 ore 20:21

        Ci va messo un regolatore solare ed uno eolico che sono diversi.

  11. Alessandro, il 13 Maggio 2016 ore 20:00

    Salve Alessandro,
    Ho trovato interessantissimo l’articolo. Chiaro e semplice.
    Vorrei sottoporre la mia situazione, magari hai qualche buon consiglio.
    Ho necessità di tenere acceso un deumidificatore nel box a causa dell’elevata umidità al suo interno che crea continuamente muffa.
    Tale apparecchio deve stare acceso 24h al giorno 7 giorni la settimana. Praticamente sempre, non stop.
    I dati tecnici del deumidificatore sono i seguenti:
    230v – 50Hz
    390(450) W

    Secondo te potrei realizzare un sistema del genere?
    L’aspetto che mi preoccupa di più è la quantità di batterie necessaria per tenerlo attivo anche la notte.

    Che ne dici?
    Grazie

    • Giovanni, il 18 Maggio 2016 ore 17:47

      il sistema ad isola, con quell’assorbimento non è idoneo, i Watt sono troppi….

      • Alessandro, il 19 Maggio 2016 ore 12:39

        Pensavo di farcela con 5 o 6 batterie.

        Quale potrebbe essere la soluzione?

  12. Gianni pallecchi, il 18 Maggio 2016 ore 20:15

    Io vorrei capire come fare per usare una pompa calore inverter che assorbe 2kw.vorrei fare un mini fv che serva solo ad alimentare il condizionatore.se la batteria è carica il condizionatore va se non è carica rimane spento.che dimensione dovrebbe avere?grazie

    • Alessandro F., il 19 Maggio 2016 ore 09:11

      Innanzitutto devi capire quanto consuma la pompa sulle ore di funzionamento previste. 2 kw è un picco di potenza assorbita in alcuni momenti dalla pompa. Ma in una giornata, quante volte si accende/spegne e quanti kWh consuma in media?
      Poi pensa alla capacità delle batterie considerando la profondità di scarica: se hai bisogno di 10 kwh effettivi di accumulo/giorno considera batterie che in totale accumulano 20 kwh nominali (questo per le batterie con profondità di scarica pari al 50%).
      Infine pensa ai pannelli necessari per caricarle: se esposti a sud e 30 gradi di inclinazione producono, su media annua, dai 1.100 ai 1.500 kwh/kwp/anno, alcuni giorni produrranno pochissimo, altri giorni produrranno molto..
      Io, partendo da zero, inizierei per gradi: compro prima la pompa e ne misuro i consumi (in kwh). Poi tutto il resto adattando eventualmente dopo un periodo di test.

  13. Francesco, il 20 Agosto 2016 ore 08:16

    Buongiorno Alessandro ,avrei bisogno di sapere come posso tenere accesa almeno 12 ore al giorno una pompa per piscina da 45 W 220v senza collegarmi alla rete elettrica utilizzando i pannelli. vorrei sapere le varie caratteristiche dei componenti illustrati nello schema sopra , regolatore di carica , inverter e batteria grazie .

  14. luciano sanna, il 26 Settembre 2016 ore 15:39

    Buongiorno, vorrei capire se faccio bene,oppure no….. sto istallando un impianto solare sul mio camper,e ho dei dubbi,per non passare dei nuovi fili dalla batteria….posso allacciarmi direttamente dove arrivano i cavi sempre della batteria che sono collegati All’inverter?nel ringraziarvi già
    da subito porgo distinti saluti.

  15. Franco, il 3 Ottobre 2016 ore 12:33

    Ciao Alessandro,
    Perche’ non connettere direttamente l’impianto a una presa di casa? Immagino che farebbe rallentare il contatore nelle ore di sole.
    Grazie.

  16. Duilio, il 13 Ottobre 2016 ore 18:00

    Salve,
    io vorrei fare un impiantino per mandare un termoconvettore con queste caratteristiche nel periodo invernale.. giusto per tenerla accesa 4/5 ore al giorno anche a potenza minima.. per tenere una stanza di circa 20mq ad una temperatura sui 20° la potenza del termoconvettore è su 3 livelli Potenza termica (livello 1 / 2 / 3): 750 W / 1.250 W / 2.000 W
    DI che cosa avrei bisogno?
    grazie in anticipo

    • Alessandro F., il 14 Ottobre 2016 ore 11:13

      ipotizzando 2 kw per 5 h/giorno avresti bisogno di un accumulo di circa 10 kWh. Tieni presente, però, che il termoconvettore non funzionerà in maniera continuativa per 5 ore al giorno. Il termoconvettore si accenderà e si spegnerà a cicli. Inizierei con 5 kWh di capacità di accumulo effettiva. Nominale potrebbe essere, in base al tipo di batteria, anche di 8-10 kWh. Con batterie al litio la capacità nominale tende ad essere uguale alla capacità effettiva. Potrei ipotizzare 4 batterie 12V 100Ah.
      Per l’impianto: ne metterei uno da 1 kW (cioè 4 pannelli da 250 Watt), anche se dipende dall’esposizione dei pannelli e dal luogo di installazione. Dipende anche dagli orari in cui si presume funzionerà il termoconvettore (sera/notte o giorno?).

  17. giulio pozzoli, il 10 Dicembre 2016 ore 20:18

    L’impianto che viene proposto non sta proprio in piedi con inverter da 200W, molto probabilmente onda quadra su una batteria da 7Ah. la cui durata è nell’ordine di muniti. Inoltre per un pannello da 20W basta ed avanza un regolatore da 5A e non da 15A e poi per una lampada non serve l’inverter dato che ci sono le lampade a lED da 12V. Se viene proposto per insegnare agli altri fare un impianto, non è il massimo.

  18. Giuseppe Romano, il 12 Dicembre 2016 ore 15:55

    Ciao Alessandro,
    Vorrei caricare la batteria (24 Volt e 10 A/h) della mia bici elettrica (quando è parcheggiata al sole) con un piccolo pannello fotovoltaico da 10 Watt (caratteristiche: Vmp (V) = 17,6 ; Imp(A) = 0,57 ; Voc (V) = 21,9 Isc (A) = 0,61 . Cosa devo comperare? Penso un regolatore di carica ma di che tipo?

    Credo che al sole il pannello mi produrrà circa 20/30 Watt/giorno. Pare che il consumo della bici sia stimato in circa 4,6 Watt/h per Km. Quindi dovrei avere una “autonomia di circa 4/6 Km /giorno.
    Ti sembra corretto?
    Giuseppe Romano

    • Alessandro F., il 13 Dicembre 2016 ore 10:50

      Un pannellino da 10 Watt produce, come media annuale, circa 25-30 Wh/giorno. D’estate produrrà di più, d’inverno di meno.
      Con calcoli molto approssimativi la batteria accumula circa 240 Wattora (nominali). Con questo pannellino riusciresti a produrre (sempre su media annuale) 25-30 Wattora/giorno, non tutti questi watt verrebbero accumulati nella batteria. In ogni caso penso che questo pannellino è abbastanza sottostimato per la ricarica della batteria. Io userei un pannellino da 100 Watt con relativo regolatore di carica.

      • Giuseppe Romano, il 14 Dicembre 2016 ore 11:42

        Hai perfettamente ragione x i 100 Watt. Ho pensato ai 10 Watt solo per motivi di ingombro sulla bici. Il “pannellino” andrebbe a coprire il portapacchi oppure andrebbe posizionato sul manubrio.
        Tra l’altro ho visto che il caricabatterie (simile a quello dei cellulari) ha una uscita di 29,7 volt e 1,6 Ampere.
        Quindi (ma sono ignorante) il regolatore dovrebbe avere una tensione di 29,7 volt?
        Ciao e grazie per le tue risposte.
        Giuseppe

        • Alessandro F., il 14 Dicembre 2016 ore 17:24

          io opterei per regolatore 24 volt. Comunque sulle specifiche del prodotto dovrebbero esserci tutte le indicazioni

  19. Giuseppe Romano, il 15 Dicembre 2016 ore 10:08

    Perdonami Alessandro. Quando ho scritto del caricabatterie non ti ho indicato che la mia bici elettrica ha questo caricabatterie ed i valori che ti ho segnalato sono quelli indicati sul caricabatterie. E’ per tale motivo che ho pensato che la tensione erogata dal regolatore del pannello fotovoltaico dovesse avere i 29,7 Volt.
    Applicando 24 Volt invece di 29,7 si carica la batteria?
    Grazie
    Romano Giuseppe

  20. leonardo, il 28 Dicembre 2016 ore 10:59

    Buongiorno Alessandro

    articolo interessante, ma

    in condizioni sfavorevoli esempio i pannelli montati sui camper non hanno inclinazione diciamo che hanno un bel zero gradi di inclinazione, è indifferrente al fine di inziare a produrre il numero di celle? a parita di potenza esempio 120 watt ci sono da 32 o 40 celle. per come sono montati non andranno mai massima potenza.
    C’è la possibilita di capire come e quale tipo pannello si accende/inizia a produrre prima?

    grazie
    Leonardo

    • Alessandro F., il 28 Dicembre 2016 ore 11:19

      I pannellini a “film sottile” o “silicio amorfo” hanno maggiori efficienze in condizioni non ottimali (luce non diretta, inclinazione a zero gradi, ecc..), rispetto ai classici pannelli in silicio mono o policristallino, che invece lavorano meglio se inclinati di 30-40 gradi e rivolti a sud.

  21. Andrea, il 7 Gennaio 2017 ore 18:26

    Salve a tutti, sto sviluppando in questi giorni un progetto per un esame universitario e mi sono trovato davanti ad un arduo problema:
    Vorrei dimensionare un pannello e batteria per alimentare ad isola un lampione stradale.
    Ho pensato di utilizzare, due pannelli da 80 W, una batteria da 24V (29,4V per la carica) da 200Ah c20 e un lampione da 225W 24V.
    Con la batteria posso fornire circa 10 A per 20h ideale per alimentare la lampada, il problema a cui non riesco a dare una soluzione è sapere come avviene la ricarica della batteria con i pannelli, ossia: data una potenza radiante massima invernale di 200 W/m2, la corrente massima che posso erogare a 29,4 V è di 1,8 A (come indicato nella caratteristica VI del pannello) a pannello quindi 3,6 A totale, con tale corrente quante ore mi servono per caricare la batteria?? 200/3,8 ??
    Grazie a tutti.
    Andrea

  22. lorenzo, il 8 Febbraio 2017 ore 20:10

    Salve, Vorrei fare un paio di domante. Ho un piccolo impianto da 5 pannelli da 80w l’uno, anche se al momento ne tengo collegati solo due.
    A questo impiantino vorrei usarlo per caricare le batterie della fotocamera da 2000mAH e un pc con una batteria di 6500 mAH.Che amperaggio dovrebbe avere la Batteria dell’impianto?
    e un’altra cosa: l’inverter è meglio collegarlo al Regolatore o si può mettere anche sotto la batteria?
    Grazie mille
    Lorenzo

    • giulio pozzoli, il 9 Febbraio 2017 ore 10:25

      400W di pannelli per una batteria da 1a e un pc, un po’ grande. Probabilmente le due batterie hanno un V diverso.

      • lorenzo, il 9 Febbraio 2017 ore 23:27

        Ne userò uno o due. si 7 e 20v, e una batteria da 20-30a sarà ok.
        grazie

  23. Luigi, il 18 Febbraio 2017 ore 20:53

    Buongiorno, volevo sapere se è possibile mettersi in contatto con un installatore per un impianto ad isola nella zona di Moncalieri (Torino)

    Grazie

    • Alessandro F., il 20 Febbraio 2017 ore 11:43

      ciao, puoi compilare l’apposito modulo nella sezione preventivi.

  24. ROBERTO, il 9 Marzo 2017 ore 22:27

    SALVE VOLEVO SAPERE CHE PANNELLO DOVREI AVERE E CHE BATTERIA PER ALIMENTARE UN FARETTO A LED DA 10WATT 12 VOLT PER 10/12 ORE?

    • giulio pozzoli, il 10 Aprile 2017 ore 19:07

      Come minino, in inverno pannello da 50W e batteria da 30Ah in estate 30W di pannello e batteria sempre da 30Ah + regolatore solare.

  25. Salvatore, il 18 Marzo 2017 ore 14:20

    Buongiorno,
    Quesito.
    il costo di 99 Euro e’ compreso di spedizione?
    Per alimentare un TV 32’consumo 25 watt , un frigo 300kw e due lampade 150w quanti watt mi occorrono +/-, e quindi quanta superfiecie di pannelli solari?
    visto che per 3kw montano 11 o 12 pannelli solari per 1000 watt ne basterebbero 3?
    Grazie

    • Alessandro F., il 20 Marzo 2017 ore 10:57

      Per 1000 watt: se i pannelli sono da 330 Watt l’uno allora ne bastano tre. Se sono da 250 watt l’uno ce ne vogliono 4 (e così via.. si somma la potenza dei singoli pannelli).

  26. marco, il 7 Aprile 2017 ore 13:57

    se voglio alimentare direttamente un dispositivo che funziona a 12 volt posso collegarlo direttamente al pannello in modo tale che funziona solo quando il pannello riceve energia?
    scusate l’ignoranza

    • giulio pozzoli, il 10 Aprile 2017 ore 19:04

      Nel collegamento diretto c’è il rischio per le tensioni che possono arrivare anche a 20V. Dipende cosa devi far funzionare, io lo faccio su alcune pompe per acqua.

  27. luigi, il 10 Aprile 2017 ore 14:59

    Ho trovato dei prodotti già assemblati (puppi e pyppy) da “balcone” sostengono che basta inserire la spina in una presa di corrente per avere a disposizione in casa l’energia rinnovabile prodotta ed accumulata nelle batterie ….
    Solo se questa energia non basta si utilizza quella della rete. Nessuna pratica, nessun permesso si compra si posiziona e si utilizza.

    Molto interessante ma non ho capito come funziona e se non capisco …….
    In qualche modo lasciano intendere che i prodotti possono crescere e crescendo rendere inutile la connessione in rete.

    Ho chiesto anni fà informazioni in merito ma non ricevendo risposta chiara ho lasciato perdere ora vedo in vendita il prodotto più caro in magazzini che trattano bricollage (a 1.380 euro) ma anche qui nebbia,

    posso sperare in un raggio luce?

    Io “se funziona integrerei” l’impianto con un generatore 3 kw da usare per sicurezza (anche per rialimentare l’impianto se necessario.

    • Alessandro F., il 10 Aprile 2017 ore 18:00

      Il fotovoltaico “che si attacca alla presa” credo abbia una specie di micro-inverter integrato che converte l’energia in corrente alternata già “pronta” per essere utilizzata dalla rete domestica. Ovviamente non consente lo scambio sul posto e può essere utile solo per “compensare” parte dei consumi “fissi” e costanti dell’abitazione. Penso che sia una soluzione un po limitante rispetto ad un impianto “standard” in scambio sul posto.

      • luigi, il 10 Aprile 2017 ore 18:41

        In casa ho un contatore da 3 kw un bottoncino mi permette di visionare i consumi nei vari periodi e le punte di massimo utilizzo.
        Ogni tanto vado a controllare ed osservo che le punte massime arrivano a 1600/1700 ben lontane dal disponibile di 3300,
        il consumo al momento varia dal 200 al 350 ho provato ad alzarlo accendendo il forno elettrico e funziona sale a .. nin ricordo ma abbastanza.

        io credo che il risparmio sia notevole se si pagano i soli periodi di consumo alto.

        Si il prodotto è dotato di inverter ma e probabilmente è in grado di capire dove si trova la fase e ne tiene conto per trasferire la corrente.
        Ciò che non capisco è il contatore …
        -come gestisce il fatto che non è il solo a portare corrente in quell’impianto
        -come quella corrente si comporta se dovesse a mancare quella della rete .. il contatore potrebbe girare alla rovescia, di certo non lo fà … ma non capisvo lo stesso
        -uno di questa tipologia di prodotti promette una maggior disponibilità di energia .. dice
        se hai 3kw di rete e 1,5kw di rinnovabile fin che sei sotto 1,5 usi solo il rinnovabile ma se superi puoi arrivare fino a 4,5kw …

        Affascinante la cosa … ma lo comprendo solo se esiste un contatore con due ingressi distinti
        uno (secondario) dal contatore di rete e l’altro (primario) dal sistema di accumulo (anche lui con più ingressi rinnovabili, anche più di una, e …. rete per mantenere un minimo di carica a salvaguardia delle batterie)

        così, averlo in funzione semplicemente inserendo una spina nella presa di corrente mi lascia perplesso…

      • giulio pozzoli, il 10 Aprile 2017 ore 19:03

        Ora si fanno impianti, anche con materiali semi nuovi, che hanno inverter con regolatori integrati che possono essere programmati per priorità batterie e poi a scarsa batteria collegarsi alla rete o gruppo elettrogeno ma solo in ingresso. Con materiali semi nuovi od usati risultano interessanti come costo. Ne vado a consegnare domani uno a Torino.

        • Angelo, il 12 Aprile 2017 ore 06:09

          Scusate se mi intrometto; io ho un impianto fotovoltaico di 4,25 kw e vorrei fare la seguente; dopo che l’inverter mi ha già trasformato la corrente in 220 la trasformo nuovamente in 12 volt con un trasformatore/caricabatterie e ricarico 2 batterie da 100a e 12 volt…….. dopo le batterie rimetto un piccolo inverter da 300 w per alimentare l’illuminazione esterna di tutta la villa ( in totale 20 lampade da 5 e ) ora ti pongo 2 domande: 1) riuscirei a far funzionare tutto quello che ho appena detto senza usare un solo watt dalla rete enel?
          2) quanto tempo ci impiegheranno le 2 batterie da 100 w cad per ricaricarsi completamente con il caricabatterie?
          Grazie in anticipo

        • Alessandro F., il 12 Aprile 2017 ore 09:59

          Perchè fare la doppia conversione? Sarebbe più efficiente accumulare direttamente prima dell’inverter.
          Con un impianto da 4,25 kW Due batterie da 100Ah e 12V si ricaricano facilmente, i tempi dipendono dalle condizioni di irraggiamento, ma nell’arco di una giornata si riescono a ricaricare.
          La capacità di accumulo Nominale sarebbe di 2,4 kWh, ma quella effettiva potrebbe anche essere il 50% in meno (dipende dal tipo di batteria). Se le tue lampadine consumano, nell’arco di 24 ore, meno di 1,2-1,5 wattora allora le batterie possono essere sufficienti (dipende da quante ore resterebbero accese).

  28. angelo, il 12 Aprile 2017 ore 19:06

    grazie per le precisazioni
    chiedevo anche: 1) quanto tempo ci mette un carica batterie per caricare le due batterie da 100ah ?
    2) eventualmente quali caratteristiche deve avere ?
    3)e se esistono regolatori di carica che abbiano il crepuscolare cosicché
    4) se mantengo le lampadine a 12 v quante lampadine di 10 w posso accendere con una carica di batterie completa?

    Grazie in anticipo

    • Giovanni, il 13 Aprile 2017 ore 16:16

      100ah significa indicativamente che 100ampere scaricano la batteria in un ora

      Con 12V 1 ampere equivale a 12w
      Quindi potresti alimentare 120 luci per una ora.

      In realtà si scarica prima ma in teoria i conti sono questi.
      Se usassi lampade a led da 1 o 2 watt sarebbe molto più efficiente.

  29. giulio pozzoli, il 13 Aprile 2017 ore 12:03

    Il problema, credo, è che prima dell’inverter si dovrebbero avere tensioni di alcune centinaia di V in c.c. e non gestibile per caricare le batterie.

  30. Angelo, il 14 Aprile 2017 ore 00:46

    Vediamo se mi spiego: ho un impianto fotovoltaico di 4,25 kw; vorrei fare la seguente cosa: da una presa di casa attraverso un carica batterie caricare 2 batteria da 100 ah e 12 v; e collegare le batterie ad un crepuscolare e quindi a quest’ultimo collegare delle lampade di 10 w ( totale 10 lampade da 10 W ciascuna. L’idea è attraverso un timer accendere il carica batterie verso le 9 di mattina e farlo staccare verso le 18……. successivamente il crepuscolare farebbe accendere le lampadine all’imbrunire. Il vantaggio sta nel fatto che dalle 9 alle 28 la corrente che serve per far ricaricare le batterie la autoprodurrei con l’impianto da 4,25 kw ( costo zero) e di sera userei l’energia accumulata per accendere le mie 10 lampade di 10 w per un totale di 100 w di consumo orario. La mia domanda è: 1) LE BATTERIE IN QUANTO TEMPO SI RICARICANO?
    2) HO SBAGLIATO QUALCOSA IN QUESTO MIO RAGIONAMENTO?

    • Alessandro F., il 14 Aprile 2017 ore 11:30

      Credo possa funzionare, anche se sarebbe utile sfruttare l’energia accumulata nelle batterie anche per eventuali altri consumi. Le batterie potrebbero essere sovra o sottodimensionate in base ai periodi dell’anno (estate/inverno).

      Sui tempi di ricarica delle batterie dalla presa di casa (220 AC costanti) non ti so dire, ma sulle specifiche del caricatore dovrebbero esserci i tempi di ricarica anche perchè dipende da quanto sono scariche e dal tipo di caricatore. Sicuramente almeno 10-15 ore se completamente scariche.

      • luigi, il 14 Aprile 2017 ore 23:04

        Dubbio …. leggo “220 AC costanti”
        per controllare i consumi di un deumidificatore mi sono procurato un contatore dei consumi.

        Oltre ai consumi mette a disposizione altre cose una la corrente

        A Milano segnava 212 … mi sono detto boh sarà un errore
        In campagna 222, ma allora funzione … poi con altre rilevazioni 215, 214, …. 208

        Certo potrebbe essere un errore del rilevatore a fronte di una 220 costante
        oppure una 220. assolutamente ballerina con rilevazione esatta.

        Magari qualcuno sa dare una differente spiegazione o può fare la rilevazione a casa sua.

        Ho chiesto ed il commesso dopo un non lo sò ha detto ma certo trattandosi di corrente alternata….

        Per quanto ricordo quando siamo passati dal 160 al 220 l’impegno del fornitore era quello,di mettere a disposizione una corrente tra 220 e 240.

        Insomma ho qualche dubbio sul 220 costante e pochi dubbi sul rispetto del 220/240 (qui mi par di intravvedere l’ombra della sig.ra fregatura (come il mese di 28 giorni del contratti telefonici).

        Ragioniamo … se pago tot un kwh con 220 questo mi rende 1000 ed al fornitore costa 1000,
        se invece pago sempre tot un kwh con 212 (una media delle rilevazioni)
        quanto mi rende? … io ho idea che renda di meno … mettiamo 980 e che il fornitore abbia un illecito guadagno….

        Ovviamente io non me ne intendo …… e secondo Voi?

        • gipi, il 20 Aprile 2017 ore 20:38

          Ciao Luigi

          Devi aggiornare i “tuoi Voltaggi”.
          Da moltissimi anni (30 o più) le tensioni (Bassa Tensione) della nostra Rete sono state modificate secondo Norme Europee.

          Per la MONOFASE si è passati da 220V a 230V
          Per la TRIFASE si è passati da 380 V a 400V

          Sia per la MONOFASE, che per la TRIFASE, ENEL ha stabilito che il CAMPO NORMALE di variazione della TENSIONE ai morsetti del loro Contatore, installato a casa tua, è del +/- 10 %.
          Pertanto se fai le tue misure e trovi che la tua TENSIONE risulta sempre compresa nei limiti 253,0 V(+ 10%)>>>207,0 V(-10 %) devi sapere che per ENEL risulta TUTTO REGOLARE e quindi è del tutto inutile che tu li chiami. Soprattutto lascia perdere tutte le elucubrazioni su pretesi imbrogli fatti ad arte da ENEL. Dormi sonni tranquilli…..senza brutti sogni DIETROLOGICI.

          Se, comunque, tu notassi variazioni oltre ai limiti del +/- 10 % tieni presente che esiste un secondo limite ”DI GUARDIA” entro il +/- 15 % (264,5 V >>>195,5 V).
          Se tu dovessi notare che rientri spesso, e magari anche per qualche tempo, in questo Secondo Campo da 253,0 a 264,5 oppure da 207,0 a 195,5 allora puoi segnalare la anomalia a “e-distribuzione” al numero di telefono indicato nelle Bollette.
          ENEL DISTRIBUZIONE prenderà nota della segnalazione e……..poi si vedrà.

          Comunque potrai saperne qualcosa di più se vai all’Indirizzo
          https://www.fotovoltaiconorditalia.it/idee/scambio-sul-posto-fotovoltaico-guida-completa
          e ti leggi l’Intervento : “Gipi” del 20 Luglio 2016

    • gipi, il 23 Aprile 2017 ore 21:59

      Ciao Angelo

      Ti sei spiegato benissimo.

      Il tutto è tecnicamente fattibile. Fattibile anche se necessita di qualche piccola dispositivo aggiuntivo.
      Lasciamo perdere i dettagli tecnici e andiamo al nòcciolo, cioè ai SOLDI.

      Per mettere insieme il tutto e dandoti da fare tutto da solo spenderesti non meno di 700 € .

      Per le sole 2 batterie 12V/100Ah del tipo AGM (il tipo più scadente) che ti possono fare 1000 cicli di carica/scarica (3 anni scarsi di vita al 50% di scarica) spenderesti già intorno ai 500 € e avresti disponibili, almeno inizialmente, 2 x (12V x 100Ah) x 0,5 = 1200 Wh come ti serve per tenere acceso per 12 ore il tuo sistema di illuminazione da 100 Watt per i 365 giorni dell’anno.

      Ora vediamo quanto ti costerebbe tenere la tua illuminazione alimentata dalla Rete :

      —– NON AVENDO IL FV : Attualmente (2017) le tariffe sono state “rimaneggiate” e il costo del kWh è stato ridotto e reso molto più lineare che in precedenza. Pertanto, per un consumo di casa da 4000 kWh/anno in su, il costo del kWh risulta di circa 0,20 €/kWh.
      In questo contesto,ogni anno, tu consumeresti 1,2 kWh/notte x 365 gg/anno = 438 kWh/anno per una spesa di 438 x 0,20 = 87,60 €/anno.
      In 3 anni (il tempo di vita delle 2 batterie) spenderesti 3 x 87,60 = 262,80 € (le batterie costano 500 €)

      —– AVENDO IL FV : In questo caso (il tuo), se hai un un esubero di produzione FV da utilizzare IN SCAMBIO, per tutti i 438 kWh che ti servono, allora il costo del kWh scende parecchio tenuto conto che il GSE ti “ritornerà indietro” almeno 0,09 €/kWh per ogni kWh utilizzato in scambio.
      In questo caso, per te, il costo del kWh diventerà 0,21-0,09 = 0,12€/kWh.
      La spesa annua sarà 438 x 0,12 = 52,56 €/anno.

      ORA VEDI TU SE VALE LA PENA DI STARE A CORRERE DIETRO ALL’ACCUMULO FV !!!!

  31. luigi, il 21 Aprile 2017 ore 10:58

    GIPI non te la prendere senza entrare nelle opinioni personali sulla efficienza del sistema di distribuzione energia “accentrato” la mia osservazione si riferiva alla “dichiarazione” fatta da Alessandro riguardo a quanto fornito dalla rete “220 AC costanti”.

    Casualmente in seguito ad un controllo fatto su “una” mia apparecchiatura che indica un consumo alle prestazioni più alte di 450 watt ma non indica quelle effettive se chiamato a funzionare a quelle minime (300 watt ora lo sò)
    casualmente nel cercare di capire fra le tante schermate fornite (con uno schermo illeggibile, ho dovuto fotografarlo ed ingrandirlo) quale era di mio interesse
    casualmente … ho scoperto che la costanza della fornitura del 220 non corrispondeva al vero.

    Non ho alcuna certezza che questi sbalzi di corrente “arbitrariamente resi regolari da leggi” non siano la causa scatenante dei tanti disturbi che manifestano le tante apparecchiature elettroniche che utilizziamo.

    Le imprecazioni che lanciamo quando notiamo il manifestarsi di queste anomalie forse andrebbero dirette a chi ha legiferato “forse” in modo troppo compiacente verso i fornitori di energia.

    Ma vediamo il tutto in modo positivo …..

    in questo articolo si parla anche di gruppo di continuità ….

    ecco è questa forse la funzione di questi strumenti tanto in voga negli anni ’80?

    mantenere un 220 AC costante?

    ne acquistai uno da 750 watt complessivi con un ingresso e parecchie uscite
    i 750 watt complessivi dovevano sopperire alle carenze della rete per 30 minuti,
    un temporale fece saltare la corrente in tutta la valle per parecchie ore ed il gruppo di continuità
    tenne in funzione il computer per meno di 10 minuti rivelandosi inefficiente.

    Domanda …

    750 watt costanti oggi sono più che sufficienti a mantenere operativa una abitazione
    ogni tanto serve un pò più di corrente ma vi sono tanti generatori di corrente in commercio
    (hanno il solo difetto di avviarsi solo a seguito di un intervento umano … che probabilmente si può superare)

    quindi
    escludendo la rete
    abbiamo diversi altri generatori di corrente sarebbe sufficiente uno strumento in grado di scegliere in pochi istanti la fornitura più adatta
    la riserva di energia contenuta nelle batterie dovrebbe garantire una decina di minuti di autonomia
    il tempo giusto per attivare un generatore a benzina o altro.

    Certo sarebbe bello poter utilizzare la rete prima del generatore esiste già ed è costata parecchio e dispiace non utilizzarla ma crea troppi problemi e forse appena possibile sarebbe opportuno evitarla

    (viviamo in una terra ballerina dove con i terremoti dobbiamo convivere ed ogni volta è la stessa cosa alcune abitazioni restano isolate e prive di energia per più giorni … poi il responsabile (?) pro tempore elogia l’eroismo di quanti sfidando le avversità …. ripristinano il cavo spezzato ….. invece di promettere di risolvere alla base il problema garantendo localmente l’autonomia necessaria).

    • gipi, il 23 Aprile 2017 ore 18:14

      Ciao Luigi

      La mia risposta al tuo Intervento del 14 Aprile 2017;ore 23:04, aveva lo scopo puramente tecnico di rappresentare quale è la situazione stabilita in fatto di TENSIONE nella fornitura di Energia Elettrica in Italia.
      Il fatto che Alessandro F. abbia detto “ 220 AC costanti” va letto/interpretato nel contesto dell’usuale modo di esprimersi, anche di tantissimi altri, spesso impreciso ma nulla più.

      Dal sopra citato virgolettato tu hai tratto una serie di considerazioni del tutto allarmistiche e fuori luogo ipotizzando, addirittura, Variazioni di Tensione (in meno) generate a bella posta da ENEL per guadagnarci su qualcosa. Allora che dovrei dire io che avevo la tensione sempre molto alta ben oltre il + 10% ?? Dovevo essere contento perché, con la tensione più alta, ci guadagnavo ??

      ENEL ha sicuramente il suo bel da fare a stare dentro i limiti di tensione stabiliti anche da normative, ormai, Europee. Comunque noi, nel nostro “piccolo italiano”, abbiamo la “C.E. I.” (Comitato Elettrotecnico Italiano) che stabilisce da tempo immemorabile tutte le Norme Tecniche valide in Italia. Avendo praticato abbastanza il “campo” non mi è mai capitato di sentirne parlare male dal punto di vista tecnico, anzi…..

      Comunque vedi magari su “Wikipedia” dove troverai tutti i dettagli, tipo :
      ——Il comitato elettrotecnico italiano (in acronimo CEI) è un’associazione fondata nel 1909, riconosciuta sia dallo Stato Italiano, sia dall’Unione europea, per le attività normative e di divulgazione della cultura tecnico-scientifica. ——-

      PER TUTTO IL RESTO CHE ORA TU AGGIUNGI AL DISCORSO………

      Mi riesce un po’ difficile seguire il filo del tuo discorso/ragionamento/desiderio. Prova magari a rileggere “a freddo” quanto da te scritto “a caldo”. Comunque alcune singole cose possono essere chiarite (spero)

      —I GRUPPI DI CONTINUITA’.
      I Gruppi di Continuità Statici (comunemente definiti anche UPS) hanno sempre e soltanto avuto lo scopo di fornire Energia Elettrica, per un tempo inevitabilmente breve, in caso di interruzione della Rete e con un intervento tanto veloce quanto basta per non fare ”staccare” i dispositivi elettronici più sensibili.
      Quando un UPS viene azionato subentra con un proprio sistema (elettronico) di generazione di corrente alternata, al posto della Rete che manca, e provvede anche a disconnettere la/le Utenza/e dalla Rete.
      Come prestazione accessoria, quando il servizio di Rete è presente, gli UPS servono anche a stabilizzare la tensione fornita dalla Rete e “filtrare i disturbi” presenti in Rete che potrebbero compromettere il buon funzionamento di Computer e altre Apparecchiature Elettroniche.

      —Il TUO “UPS” DA 750 W PER 30 MINUTI
      Difficile dire cosa sia successo, tecnicamente, nella tua insoddisfacente esperienza pratica. Gli UPS come il tuo, comunque, si basano su piccolissimi accumulatori che spesso, al momento del bisogno, risultano fiacchi. Più o meno come le torce portatili che, quando ti servono veramente, hanno regolarmente le pile scariche!!!!
      Comunque tieni presente che 700 Watt rappresentano LA POTENZA della quale puoi disporre se necessario. La QUANTITA’ DI ENERGIA disponibile è altra cosa (sarebbero i Wattora “Wh” dei quali il costruttore NON FORNISCE MAI IL VALORE).
      Tu pensi : Posso attaccare una stufetta da 750 W per 30 minuti. MA NON E’ COSI’
      In pratica tu puoi “attaccare” la ipotetica stufetta da 750 W che ti funzionerà sicuramente bene per pochissimi minuti (2 o 3 min.) dopodichè avrai esaurito il contenuto utile della batteria. Questo però il Costruttore si guarda bene dal scriverlo sulle etichette.
      Se invece fai funzionare il tuo piccolo “sistema Computer + Monitor” che nell’insieme può assorbire 100 W allora potrai “durare” di più. Diciamo, molto molto indicativamente: 750/100x3min. = 22,5 min.

      — ESCLUDENDO LA RETE ABBIAMO DIVERSI GENERATORI DI CORRENTE…..
      Il tuo scritto mi risulta di difficile comprensione. Direi che qualche punto e qualche virgola in più ci potevano anche stare molto bene e risultare utili
      Mi pare di capire che nella tua zona, secondo te, la Rete ENEL risulta poco affidabile, poi tu ci metti dentro anche i terremoti…..
      Comunque il problema di mettere automaticamente in moto un Generatore di Emergenza, tecnicamente parlando, non sussiste. Basta rivolgersi a qualche costruttore di tali Dispositivi.
      Ovviamente tutto ha un costo !!

      Se ti puoi accontentare di qualcosa di meno allora esistono degli ottimi generatori con motore a benzina (made in China, venduti alla “LIDL” insieme agli spaghetti, olio e formaggi).
      Io ne ho comperato uno, nel 2013, con avviamento a strappo al prezzo di 219,00 €.
      Marca PARKSIDE—Tipo PSE 2800 A1—Motore 208 cm3—Potenza Elettrica erogata continuativa 2600W (230V-50 Hz)—Consumo benzina a Potenza 2/3 (1733 W)=1,36 Lt/h—Serbatoio 15 Lt.
      Lo puoi vedere all’Indirizzo: http://www.lidl-service.com/cps/rde/SID-C9BBA633-3A835E34/lsp/hs.xsl/product.html?id=14409287&rdeLocaleAttr=it&title=GENERATORE

      Il mio giudizio sulla Macchina : Ottimo, silenzioso, facile avviamento, consumi veramente minimi.

  32. luigi, il 26 Aprile 2017 ore 10:30

    Ciao Gipi, il titolo accattivante di questo post porta a pensare …. ci provo.

    Ovviamente serve a poco quanto si realizza con poca spesa … ma consente di “capire”.
    Ho chiamato più volte dei venditori di fotovoltaico che hanno qualcosa da vendere e quel qualcosa cercano di piazzare, hanno ragione, non li biasimo, ma non offrono un contributo valido.

    Poi ci si mette la burocrazia sulla cui utilità ho qualche perplessità.

    Per contro in internet si trovano le soluzioni desiderate … ma spesso non sono acquistabili.

    Qui una bella batteria che si aggiunge a quelle già esistenti.

    Poi si legge delle azioni legali dell’ex monopolista che osteggia i sistemi di accumulo.

    Boh nei primi anni 70 cominciai a patire i difetti della rete e nell’azienda in cui lavoravo installammo un generatore che in meno di 10 minuti rendeva autonoma dalla rete l’azienda io mi interessai di rendere autonomo il centro di calcolo impedendone lo spegnimento in quei 10 minuti (disco sistema, governo dischi che lo gestisce, unità centrale e governo linee, tutto il resto poteva spegnersi e riaccendersi appena tornava la corrente) … appena realizzato il tutto non è più stato necessario le continue interruzioni sparirono misteriosamente.

    Sono passati tanti anni, ma la sensazione di insicurezza legata al sistema centralizzato di distribuzione energia elettrica non mi ha mai abbandonato.

    Ho guardato con favore nascere e fallire (economicamente) il sistema Ecoblue (volkswagen/ligtblick) ora vedo che sta riprendendo vita il Totem …. che risale al 77 …. vediamo.

    Nel frattempo mi piacerebbe sviluppare un sistema ad isola … pur continuando ad usare la rete … e l’idea di utilizzarlo per combattere l’umidità di risalita che colpisce alcune cantine di una casetta in campagna dove mi reco saltuariamente mi affascina.

    Il passo successivo sarebbe quello di immagazzinare quella corrente ed usarla nel rispetto delle normative che sono abbastanza incomprensibili.

    Un rapporto corretto dovrebbe essere quello che si intavvede nello “scambio sul posto” … genero, uso ed immagazzino per le mie necessità … ciò che genero in più lo passo in rete, dalla rete ricevo “se mi serve” quanto consumo in più rispetto a quanto ho accumulato.

    Facile, banale … ma pare che le spese della burocrazia tendano ad uccidere questa possibilità nelle piccole installazioni, rendendo di fatto preferibile l’uso di un generatore (come quello suggerito) per coprire i picchi di consumo, inoltre la burocrazia rende poco interessante anche “regalare” al sistema quell’energia prodotta e non consumata ne accumulata.

    Una situazione balorda che mi fà pensare alle centrali nucleari italiane che non potevano essere spente ne immettere in rete la corrente generata …. e sono andate avanti (credo … sono letture fatte in internet) così per decenni.

    Ciao

  33. Francesco, il 4 Maggio 2017 ore 13:41

    Ciao Alessandro , per favore vorrei domandarti per fare un impianto da tenere acceso il mio PC per 7 ore al giorno di continuo mi puoi indicare quali materiali devo comprare ? Io abito in provincia di Milano. Grazie per una risposta Francesco.

    • Alessandro F., il 4 Maggio 2017 ore 17:11

      Ipotizzando un consumo di 700 Wattora/giorno dovrebbero andare bene due pannellini da 150 Watt per un totale di 300 Watt.
      Questi due pannellini produrrebbero poco meno di un kwh/giorno.
      Potresti evitare di usare regolatore di carica e batterie (perchè hai già la batteria del portatile che garantisce un po di autonomia), ma devi usare un piccolo inverter da 300 watt a cui collegare la presa del trasformatore.

      • Francesco, il 6 Maggio 2017 ore 19:19

        Gentilmente se è possibile posso avere un piccolo schema di come assemblare questi materiali ? Grazie ancora per la cortesia Francesco.

      • giulio pozzoli, il 8 Giugno 2017 ore 21:16

        Ma come fa a collegare l’inverter ai pannelli se non ha batteria e regolatore ? ed anche come farebbe ad avere energia quando non c’è sole ?

  34. luigi, il 5 Maggio 2017 ore 10:20

    Ieri sono andato a vedere delle auto elettriche.
    Chiacchierando ho saputo che ne è stata presentata una che è in grado di generare corrente e cederla.
    Insomma “domani” se la rete non fornirà per qualche giorno corrente per qualche guasto si potrà mettere in funzione il generatore di corrente presente in auto ed utilizzare la corrente generata in casa.
    Magari caricando quelle nuova batteria da 14 kw https://www.tesla.com/it_IT/powerwall

  35. Marco, il 8 Giugno 2017 ore 11:53

    Ciao a tutti…
    … non me ne intendo ma mi è venuta una curiosità ?

    Se acquisto una batteria di accumulo, quelle di cui ora si parla molto (quelle da collegare agli impianti fotovoltaici), la posso collegare al mio impianti di casa (enel) senza avere l’impianto fotovoltaico. Il concetto è collegare la batteria, accumulare la corrente di notte ed utilizzarla di giorno? cosa mi serve per fare questo oltre alla batteria di accumulo?

    grazie in anticipo

    • giulio pozzoli, il 8 Giugno 2017 ore 21:28

      Dovresti trasformare la corrente alternata 230V in cc 12V o 24V e poi con un inverter farla ritornare 230V per le tue utenze ma dovresti separare una parte d’impianto oppure adottare un sistema che non le metta in conflitto, oppure avere delle utenze in cc 12V o 24V senza inverter. Andrebbe comunque verificato se ci sia qualche vantaggio (dubbio) sia economico che elettrico.

      • Alessandro F., il 9 Giugno 2017 ore 11:31

        Concordo. Secondo me non c’è nessun vantaggio nè economico nè elettrico. A meno che non sei tu a generare energia

        • luigi, il 13 Giugno 2017 ore 01:11

          Il problema cui forse non si presta attenzione è legato alla scarsa affidabilità del servizio elettrico.

          In passato le interruzioni non creavano alcun danno oggi non è così.

  36. Alessio, il 14 Luglio 2017 ore 15:57

    Ciao, mi volevo fare un mini impianto fotovoltaico per le scale del palazzo.
    Metterei 4 lampade da 20w.
    Ho pensato di dimensionare così:
    – pannello 100w
    – inverter 200w
    – regolatore 20A
    – batteria 12V/18Ah

    Può andare?

    Grazie

    • luigi, il 17 Luglio 2017 ore 15:50

      Ciao, prova a ipotizzare l’utilizzo di lampade led.
      In un supermercato tempo fà erano in offerta ad un euro lampade led da 3 e 6 watt. ne presi un paio e le provai. Fatto un controllo delle lampade in casa le ho sostituite tutte … funzionano da qualche anno le vecchie lampadine funzionanti ora sono nel box in una scatola, le utilizzerò per locali dove mi reco raramente ….(uno è il box) sulla scala … con luce quasi sempre accesa utilizzerei esclusivamente led che consumano meno.

    • gipi, il 18 Luglio 2017 ore 17:15

      Ciao Alessio

      Dici che metteresti 4 lampadine da 20 W (che si suppone siano di quelle fluorescenti) e che illuminano come le VECCHIE LAMPADE A FILAMENTO da 100W (1200 Lumen). Ma allora, sino ad oggi, non avevi ancora cambiato le lampadine di quel faccendiere e buonanima di EDISON ?

      Ormai sono superate anche le lampadine al Neon e sono disponibili varie tipologie di lampade a Led che, in genere, consumano 1/8 e anche meno, delle vecchie lampadine a filamento (a parità di resa luminosa). Sono fatte tutte in Cina, costano intorno ai 4-6 €, hanno durata di vita lunghissima, basta andare in qualche Emporio di Cinesi e acquistarle. Eventualmente esiste anche Internet…….

      Lascia stare gli esperimenti sull’illuminazione Scala. Se proprio vuoi farli allora fatteli in privato.
      La Scala è un Luogo Pubblico. Se malauguratamente venisse a mancare la TUA Corrente e qualcuno dovesse farsi male avresti sicuramente modo di pentirti della tua iniziativa.

      Comunque dovresti continuare, per sicurezza, ad avere l’allacciamento a ENEL e pagare i costi fissi di Contatore anche consumando ZERO.

      Prova a farti quattro conti e qualche riflessione, poi decidi tu…………
      Comunque il simpatico intervento di Luigi aveva già detto (quasi) tutto.

  37. luigi, il 17 Luglio 2017 ore 15:53

    Dimenticavo …. ho sostituito le lampadine da 15/20 watt con quelle led da tre. Da qualche parte mia moglie ha utilizzato quelle più forti (che tiene rigorosamente spente).

  38. giulio pozzoli, il 19 Luglio 2017 ore 11:21

    La cosa migliore è lavorare direttamente a 12V o 24V senza mettere l’inverter anche perchè se le lampade sono così poche il cavo per distribuzione non sarà molto lungo e con lampade LED gli A sono pochi da gestire.

  39. Antonio, il 24 Agosto 2017 ore 23:51

    Ciao, complimenti per l’articolo. Voglio fare anch’io un mini impianto fotovoltaico. Pannello da 30W, regolatore di carica..
    Domanda:
    -posso mettere una batteria da 50Ah?
    -usando 4 strip led a 2W, quanto ho di autonomia? Mi può bastare per tutta la notte? Lo voglio usare come segnapassi.
    Grazie mille..

    • giulio pozzoli, il 10 Novembre 2017 ore 11:44

      La tua autonomia giorno per giorno ti è data non dalla batteria ma dal pannello che potrà dare circa 150W in estate e 90W in inverno. Le tue 4 strisce ti chiedono 8W per ogni ora e la batteria se carica circa 300W ogni giorno.

  40. leonardo, il 9 Novembre 2017 ore 14:00

    Ciao Alessandro, ho una villetta unifamiliare e vorrei installare inizialmente un impianto fotovoltaico sul tetto di casa solo per i lampioncini che la circondano. Nello smanettare sono abbastanza pratico ma, per quanto riguarda materia di calcoli elettrici non è campo mio. Al momento vorrei alimentare 15 lampioncini con lamadine da 12watt. In inverno le luci saranno accese per 12 ore di estete per 8 ore.

    vorrei sapere quali materiali comprare:
    pannelli da watt?
    regolatore da?
    inverter da?
    batteria da?

  41. agostino, il 15 Novembre 2017 ore 18:58

    Ciao vorrei fare un impiantino fotovoltaico come quello dell’articolo per un garage di 20 mq ; io pensavo di usare lampadine a led ovviamente e di 12v perchè vorrei evitare l’inverter e la mia domanda è questa :
    quante lampadine (e di che vattaggio) posso collegare se uso un pannellino di 20W con regolatore di carica ?
    se fossi obligato ad usare l’inverter, quante lampadine posso collegare?
    tenete presente che io da ignorante pensavo di raggiungere un totale 1500- 2000 lumen per il mio garage

  42. Omar, il 4 Febbraio 2018 ore 17:54

    Buona sera, sono alle prese con un idea un pò ardua: solitamente le aziende consumano parecchi kilowatt, io vorrei minimizzare il consumo di corrente – ovvero desidererei mettere la scritta ‘quest’anno abbiamo consumato quasi niente’.
    Dopo qualche prova, ho notato che si può utilizzare dei condensatori ad acqua, che possono accumulare l’elettricità per parecchie ore (per non spendere troppo in batterie); si potrebbe perfino autocostruire dei pannelli con nastro metallico rame e alluminio e fogli di plastica e semiconduttori improvvisati.
    Ho qualche difficoltà nel calcolare quanto posso allontanare un cavo da es. 1 mm2 da un pannello solare da 10w (15 metri?). E 30w…
    Grazie.

  43. gipi, il 6 Febbraio 2018 ore 21:43

    Ciao Omar

    Ma dici davvero?
    —— ” Dopo qualche prova, ho notato che si può utilizzare dei condensatori ad acqua, che possono accumulare l’elettricità per parecchie ore (per non spendere troppo in batterie) ” —–

    Forse tu intendi dire che “mantengono la carica”. Però “mantenere la carica” non ha nulla a che vedere con la “quantità di carica accumulata” che è cosa diversa.

    Esistono, per l’elettricità, CONDENSATORI AD ACQUA che non siano dei semplici esperimenti di laboratorio scolastico?

    Saranno 250 anni (dal tempo della “Bottiglia di Leyda (o Leida detta in Italiano)” che tutti si spremono le meningi su questo argomento.

    Per immagazzinare quantità di Energia Elettrica anche di una qualche minima importanza, con i Condensatori, siamo ancora al palo.
    Dati i principi sui quali si basano non si vedono possibilità di miglioramenti.

    Si va incomparabilmente meglio con i classici Accumulatori al Piombo e ancora molto meglio con i nuovissimi Accumulatori di varia natura tipo quelli per il Fotovoltaico e per le automobili elettriche.

    Comunque, visto il tipo di quesito che poni per la lunghezza dei conduttori dei tuoi mini pannellini solari :
    Definendoli solo genericamente in Watt, e senza specificare la Tensione che generano e che cosa devono alimentare (assorbimento del Dispositivo alimentato) nessuno potrà mai dirti nulla.

    Dovresti approfondire un po’, per conto tuo, almeno un minimo sulle nozioni di base dei Principi Elettrici (corrente continua).

  44. sermah, il 10 Aprile 2018 ore 15:59

    salve, ho un auto elettrica pegperego per bambini a 12v che ho da poco restaurato per i miei nipoti. attualmente ho messo due batterie da 24A, ha due motori per complessivi 480W, quindi siamo siamo attorno i 40A di assorbimento. vorrei mettere una batteria al litio, lo spazio sarebbe 18x16xh18 e un pannello solare che potrebbe avere circa 50cm x 30cm posizionato in alto a mo di spoiler. Ce qualcuno che ha qualche buon consiglio su marche e reperibilità di batt. e pann. in rete ce tanto ma ho difficoltà a trovare i prodotti con le misure.
    Grazie.

  45. marco, il 2 Maggio 2018 ore 18:30

    salve,piccolo quesito:ho un pannello da 235w 7,9A.
    che batteria d’accumulo dovrei usare in Ampere intendo?una da 100A 12v bastano? se raddoppiassi il pannello 2x235w??
    grazie mille

  46. Mirko, il 31 Maggio 2018 ore 12:37

    Ciao, complimenti per l’ articolo. Volevo sapere se secondo te un pannello di 10w possono tenere alimentate 7 lampadine da 3w l uno per 5 o 6 ore la notte?che batteria dovrei prendere?va bene una 10 wh?grazie

  47. Riccardo, il 27 Agosto 2018 ore 02:54

    Io vorrei allacciare le 4 luci delle scale ad un pannello fotovoltaico. Mi spiego meglio
    ho una bolletta di €40 per un contatore a parte da 1,5kw che alimenta 4 lampadine una per ogni piano ( tre piani totale, al piano terra ci sono due lamapdine)
    Le luci non rimangono accese durante la notte ma semplicemente si accendono tutte insieme e si spengono da sole dopo un tot di secondi, penso che al loro massimo utilizzo arriveremo a 13 minuti al giorno

    Sarebbe possibile sfruttare l’impianto cavi già esistente ma collegarlo ad un impianto mini stand alone? o devo ricablare tutto?
    immagino che ci sia un temporizzatore sul salva vita posso utilizzare quello ??

    Altrimenti accetto idee e preventivi per acquisto

    • Luigi, il 27 Agosto 2018 ore 11:42

      Prova a fare due conti, in molti casi può essere economicamente preferibile lasciare le luci sempre accese. In un deposito dove il consumo annuo non superava i 3/4 kWh l’ultima pazza bolletta con consumo zero era di 50 euro.

      Le spese fisse sono “assurde” e risparmiare perchè alti sprechino non è corretto,
      (Personalmente ho eliminato il contratto di fornitura ed ho acquistato dai cinesi una lampada con 32 led l’illuminazione è ottima mi par di ricordare che l’autonomia a piena luce sia di tre ore e parecchi mesi se lasciata spenta appena ripasso in quel negozio se le trovo ne acquisto altre due per avere una riserva carica costo una decina di euro)

    • Luigi, il 27 Agosto 2018 ore 11:51

      Lasciale sempre accese pagare una bolletta di 40euro per consumo pari a zero è sbagliato.

      Una lampada con 32 led costo dai cinesi circa 10 euro quando la accendo illumina benissimo, caricata mesi fà avrà perso carica … forse dovrei cercare ia scatola con il cavetto per ricaricarla anche se non è necessario ora che illumina benissimo.

      Non è questo il post giusto …. ma per un consumo così basso userei la ricarica dalla presa di corrente,

      Credo che alcune lampade led abbiano un sensore di movimento (ed il,pannellino solare da mettere all’esterno)

  48. gil, il 25 Novembre 2018 ore 13:41

    ciao, spero non sia una scocciatura ma potete indicarmi i cavi e fusibili migliori da comprare per favore?
    Grazie mille

  49. Daniele, il 27 Novembre 2018 ore 15:59

    Salve vorrei alcune info riguardo l’impianto fotovoltaico fai da te, ho bisogno di accendere una lampada da 200w con una tenzione di 220v e una durata da 24 ore al giorno. Che potenza devo utilizzare riguardo tutta l’attrezzatura partendo dal pannello solare, cavi e tutto il resto?grazie in anticipo

  50. Daniele, il 27 Novembre 2018 ore 16:18

    Salve ho visto come fare un piccolo impianto fotovoltaico e vorrei alcune info a riguardo: per fare accendere una lampada riscaldante da 200w con tenzione 220v per una durata 24h, di che potenza devo prendere tutti i componenti partendo dal pannello solare, cavi di alimentazione e tutto il resto? Grazie per l’aiuto

  51. mario, il 9 Gennaio 2019 ore 15:04

    buona sera, chiedo aiuto, ho visto un impianto un po su di prezzo però ho intenzione di prenderlo, allora inverter 3kw da 24v , con regolatore di carica e scarica, due pannelli da 270 watt da 24v due batterie da 100 ah da 12v, l’inverter e questo: (MSE) 3000w 24v Inverter solare + 40A caricabatterie MPPT + 25A Caricabatterie i pannelli sono questi: Pannello Solare Fotovoltaico 270W 24V Policristallino Casa Baita Camper, si può fare per illuminazione di casa e tv e altre cose? grazie.

  52. Riccardo, il 17 Maggio 2019 ore 19:30

    Forse un forum è la situazione migliore per ricevere le informazioni che desidero :-) Devo rifare il tetto dell’ingresso della roulotte (fissa), invece che spendere 3 o 400 euro di ondulux ho pensato di utilizzare 4 pannelli fotovoltaici da 250 W (che dove li ho mi danno anche fastidio). Mia sorella vorrebbe tanto avere l’acqua calda in roulotte (anche se non abbiamo la doccia), per cui mi piacerebbe prendere due piccioni con una fava. Secondo i miei pensieri l’impianto potrebbe essere: pannelli, batteria, regolatore di tensione (va prima o dopo la batteria?). boiler a 12v…..e stop, al massimo, visto che proprio sotto ho l’unico impianto luci della roulotte a 12v, collegarlo come sicurezza nel caso si interrompesse la 220, quindi senza alcun inverter. Come la vedete? Cosa mi serve in più di quanto ho elencato? Ringrazio fin da ora la buona volontà di chi mi risponderà :-)

  53. giulio, il 18 Maggio 2019 ore 08:16

    Nessuno risponde è un forum defunto ?

  54. luigi, il 19 Maggio 2019 ore 08:33

    Ciao Giulio e Riccardo, questo in titolo:

    “Come fare un piccolo impianto fotovoltaico domestico con meno di 100 euro

    Ultimo aggiornamento: 01-03-2016. 229 Commenti »”

    Credo che il forum sia sempre vivo, ma (e sono colpevole …) se ci si allontana sempre dal titolo probabilmente diventa poco utile, chi potrebbe dare un aiuto (l’autore iniziale) non può stare dietro a tutte le divagazioni.

    probabilmente aprire un nuovo post con titolo legato ad una gestione ad isola in ambito campeggio potrebbe attirare nuovi interessati.
    Questo magari meriterebbe un aggiornamento sulle novità apparse in questi anni (2016 ultimo aggiornamento ed ora siamo nel 2019 …)

    Ciao
    ps a parte queste considerazioni non sò risponderti.

  55. Ernesto, il 16 Settembre 2019 ore 18:41

    ATTENZIONE!!
    quando si parla di pannello fotovoltaico da 20W o 100W o di qualsiasi altra potenza, si deve ricordare che l’efficienza di quasi tutti i pannelli fotovoltaici NON SUPERA il 20%!!.
    Dato che troverete nelle specifiche del pannello.
    Questo significa che un pannello da 20W erogherà 4W e quello da 100W erogherà 20W.
    Cerchiamo di non creare aspettative inutili.
    Grazie
    Ernesto

    • giulio pozzoli, il 17 Settembre 2019 ore 08:26

      ma che cavolo dici ? il 20% che citi è l’efficienza del pannello ossia la sua capacità di trasformare l’energia solare ricevuta ed un 20W per esempio è già il risultato di questo passaggio.

      • Ernesto, il 19 Settembre 2019 ore 01:02

        hai ragione, ho male interpretato il calcolo dell’efficienza di conversione di irraggiamento.
        Chiedo scusa a tutti

    • gipi, il 17 Settembre 2019 ore 18:46

      Ciao Ernesto

      La tua precisazione sulle reali prestazioni dei Pannelli FV mi ha lasciato sorpreso.
      E’ la prima volta che sento una cosa del genere!!!
      Da dove hai tratta questa tua convinzione/notizia Tecnica ?
      ———————————————————–

      Io ho 2 Impianti FV abbastanza grossi (9,6 kWp-40 Pannelli e 7,92 kWp-33 Pannelli, tutti i Pannelli sono identici e da 240 W Policristallini prodotti in Cina) che tengo accuratamente sotto controllo per tutti i 365 gg dell’anno e ti posso assicurare che ti stai sbagliando di grosso……….

      Ti assicuro che, sull’Impianto da 9,6 kWp, in estate, al Nord, anche quando il Sole è un po’ velato e i Pannelli sono caldissimi, si hanno 5 ore di fila con potenza continua di almeno 6,7 kW (per 5 ore filate al centro giornata fanno 33,5 kWh di produzione) .
      Nelle giornate migliori, circa 55 all’anno, nella mia Zona in provincia di Alessandria (bel sole, non troppo caldo e con un po’ di vento che rinfresca i Pannelli), a fine giornata si arriva almeno a 60 kWh di produzione.

      La mia punta produttiva negli anni passati era di 66 kWh/giorno per 2 o 3 dei giorni migliori e quest’anno è stata di 70 kWh/giorno per un solo giorno dei migliori.

      Questo corrisponde ad una percentuale di 100 / 9,6 x 6,7 = 69,8 % di quanto promesso dal costruttore dei Pannelli e bisogna anche tenere presente che vi è compreso il rendimento dell’Inverter e altro che, come minimo, spreca almeno un 4 % della produzione dei Pannelli sotto forma di calore.

      Pertanto si può dire che, nella situazione descritta, il rendimento proprio dei Pannelli risulta di circa il 69,8 + 4 = 74 % rispetto a quello di targa garantito dal costruttore.

      Ti dico anche che, in alcune occasioni e per 2 o 3 minuti il mio Impianto da 9,6 kWp ha toccato il Picco di Potenza di 11,1 kWp che corrisponde al +15,6% rispetto alla Potenza Nominale dell’insieme Pannelli.
      Puoi anche non crederci ma risulta registrato nella memoria dell’Inverter………..

      Comunque, se tu possiedi tuoi dati specifici, potresti farceli sapere accompagnandoli con qualche tua spiegazione chiarificatrice ?

      Ciao e a risentirti.

      • Pozzoli Giulio, il 18 Settembre 2019 ore 10:08

        Il primo pannello su cui ho lavorato è stato nel 1981 in Africa e da decenni sono una ditta di solare specializzata in stand alone. Tu stai confondendo il rendimento del pannello scritto nella sua tabella e rilevato nei test e la resa nella giornata con tutte le variazioni di incidenza e soleggiamneto giornaliero e stagionale.

        • gipi, il 24 Settembre 2019 ore 19:21

          Ciao Pozzoli Giulio

          Direi che hai frainteso quanto da me scritto……………..

          So perfettamente che cosa significa il RENDIMENTO DEI PANNELLI.
          I miei, da 240 Wp, (dim. 1640 x 992 = 1,627 m2) Certificati in Laboratorio con Insolazione Standard di 1000 W/ m2 e alla temperatura di 45°C forniscono 240 Wp / 1,627 m2 = 147,5 Wp/m2.

          Da questo se ne deduce che la loro resa “implicita” (comunque anche dichiarata esplicitamente dal Fabbricante) risulta essere 100 /1000 x 147,5 = 14,7 %.
          Altro che il 20% !!! . Molto ma molto meno………

          Quanto da me scritto aveva lo scopo di rappresentare dati di produzione consolidati e fuori discussione che certamente non potrei ottenere se la tesi di Ernesto (il 20% dei miei 9600 Wp d’Impianto farebbero per lui 1920 W reali) fosse giusta.

          Ernesto aveva già una sua tesi (sbagliata) e tu gli avevi già succintamente risposto ma avevo ritenuto che probabilmente lui non avrebbe concordato con te.

      • Marco, il 25 Settembre 2019 ore 08:03

        Ciao,una piccola info ,ho 2 pannelli da 235w. Quale regolatore(o meglio ,da quanti Ampere)mi consigli? Accumulatori 3 da 100A bastano? Ho solo un minifrigo da 150w e qualche lampadina da mandare avanti in campagna.grazie

        • gipi, il 2 Ottobre 2019 ore 13:48

          NOTA : Questa risposta era già stata inviata il 27 Settembre ma forse vi è stato qualche disguido di ricezione nel Sito. La ripropongo ora .
          ————————————————

          Ciao Marco

          Suppongo che tu abbia già disponibili i componenti dei quali parli, e che tu li voglia usare COMUNQUE (tanto per provare, dato che li hai già a disposizione).
          —— —— —— ——

          Per ipotizzare quale potrà essere il risultato finale reale, che potrai ottenere assemblando il tutto, bisognerebbe sapere con certezza diverse cose che non dici :

          — 1) Non dici nulla di specifico dei tuoi 2 pannelli da 235 Wp (Marca, Tipo, Caratteristiche Elettriche) per cui si può solo supporre che siano dei comuni Pannelli (di mercato/cinesi) in silicio Policristallino che solitamente forniscono OGNUNO DA SOLO alla Massima Potenza (massimo sole) e collegati ad un utilizzatore : 30V – 8,0A = 240 Wp –> 235 Wp

          — 2) Non dici nulla di specifico su quale deve essere il Livello di Tensione al quale dovrà funzionare il MINIFRIGO e le lampadine (quante?, forse a Led?, Potenza?). Sarà tutto a 12 V o 24 V Corrente Continua, come esce dalle Batterie, oppure a 230 V Corrente Alternata (e allora avrai anche bisogno di un Inverter).

          — 3) Riguardo agli ACCUMULATORI, oltre a dire che sono 3 da 100 A (veramente sarebbero 100 Ah, ossia Amperora) dovresti anche dire specificatamente se sono da 12 V (o altro) e di che tipo sono.

          NON DOVREBBERO ESSERE DEL NORMALE TIPO PER AUTOMOBILI che non vanno bene per il tuo impiego.

          Se sono recuperati qua e là (non nuovi) avranno un diverso grado di efficienza tra loro e questo riduce ulteriormente l’efficienza di accumulo del loro insieme.

          Se gli Accumulatori sono del tipo e nello stato che ho immaginato allora non credo che potrai avere dei risultati decenti. Comunque se vuoi provare dato che hai già tutto……….

          Ci vorrebbero ACCUMULATORI che, seppure sempre al Piombo-Acido, siano adatti specificamente alla funzione di Accumulo.

          Potrebbero essere del tipo AGM oppure del tipo GEL e costano circa 2,5 volte quelli simili ma per le Automobili (per Auto = 100 € > AGM/GEL = 250 €)
          Sempre del tipo Piombo-Acido c’è anche il tipo a PIASTRE TUBOLARI (anche detto “OPZ”) ma i costi sono ancora più alti……….

          Devi anche tenere presente che se un ACCUMULATORE (Piombo-Acido) viene dato per 100 Ah (da nuovo) in realtà ne potrai usare solo e al massimo il 50 % e cioè 50 Ah e non di più. Se lo scarichi di più ne riduci drasticamente la lunghezza di vita o lo rovini addirittura del tutto.

          Puoi fare una ricerca con Google : Batterie AGM (oppure GEL oppure TUBOLARI oppure OPZ) e vedi la panoramica di mercato.

          Per avere una idea di indirizzo sui Tipi/Prezzi puoi vedere :
          https://www.ebay.it/i/273157996136

          — 4) Per il tuo MINIFRIGO da 150 Watt :
          Stando alla regola un FRIGO MEDIO per famiglia richiede una Potenza di non più di 100W.
          Il tuo, che si potrebbe immaginare da 50 lt, non dovrebbe richiedere più di 30 watt.
          Bisognerebbe sapere i dati letti sulla targa del Minifrigo…….

          Comunque, di norma, mediamente, i Frigoriferi lavorano solo per il 50% del tempo. Per esempio 15 minuti di lavoro e 15 minuti di sosta e così via di seguito.
          —— —— —— ——

          PER IL TUO IMPIANTO FATTO CON QUELLO CHE HAI :

          — 1) Se i tuoi Pannelli sono del tipo che ho immaginato, allora il tuo Sistema Pannelli sarà di due Pannelli collegati in PARALLELO e che erogheranno (al massimo) 30 V e (8 + 8) =16 A.

          Avrai bisogno di un Regolatore di Carica/Scarica Batterie per FV che ti dia un certo margine di sicurezza rispetto ai 16 A complessivi dei Pannelli, e io direi che uno da 30 A (per impiego a 12-24 V) dovrebbe andare bene.

          Per farti una idea, puoi vedere :
          https://www.amazon.it/dp/B07HJY8J54/ref=sspa_dk_detail_0?psc=1&spLa=ZW5jcnlwdGVkUXVhbGlmaWVyPUEyWTlCQk9KM0lITTFLJmVuY3J5cHRlZElkPUExMDEzODcxMktHMFFYSkE1OEdWSyZlbmNyeXB0ZWRBZElkPUEwNzk4NTc5WVNKVEk2WFVFVE05JndpZGdldE5hbWU9c3BfZGV0YWlsMiZhY3Rpb249Y2xpY2tSZWRpcmVjdCZkb05vdExvZ0NsaWNrPXRydWU=

          Oppure anche
          https://www.amazon.it/dp/B07MDW889Y/ref=sspa_dk_hqp_detail_aax_0?psc=1&smid=A1WAQBWPRQLJ49&spLa=ZW5jcnlwdGVkUXVhbGlmaWVyPUExUktONEtDWFNFMUZZJmVuY3J5cHRlZElkPUEwNTQyODczMVBNREUzNkVNRDA5NyZlbmNyeXB0ZWRBZElkPUEwNjM4NzE5M0lKVVBWVFFQR1RCUiZ3aWRnZXROYW1lPXNwX2hxcF9zaGFyZWQmYWN0aW9uPWNsaWNrUmVkaXJlY3QmZG9Ob3RMb2dDbGljaz10cnVl

          — 2) Per le Batterie a 12 V (di qualsiasi tipo siano) :

          Dato che l’Alimentatore DOVRA’ FUNZIONARE A 24 V (a causa del voltaggio proprio dei Pannelli) anche le Batterie dovranno essere collegate tra loro A DUE IN SERIE (12 +12 = 24V).

          Avendone più di due dovranno sempre essere di numero pari : 6 , 8 , 10 ……in modo da avere sempre GRUPPI DA 2 IN SERIE (che fanno 24 V) che poi saranno COLLEGATI TRA LORO IN PARALLELO.

          Dunque potrai usare solo 2 Batterie in SERIE e la terza non potrai usarla.
          Altrimenti dovrai trovare una quarta Batteria per fare un secondo gruppo da 24 V che poi collegherai IN PARALLELO al primo gruppo..

  56. Ernesto, il 19 Settembre 2019 ore 01:06

    Ciao GiPi,
    chiedo scusa ma ho detto una sciocchezza.
    Ho male interpretato la definizione di efficienza di conversione dell’irraggiamento.

    • gipi, il 24 Settembre 2019 ore 21:06

      Ciao Ernesto

      OK.
      L’importante è arrivare ad avere le idee di base chiare…………….

      Per il resto, se leggi con calma quanto ti ho scritto, ti potrai fare anche una idea più precisa di quanta può essere la produzione che ci si può attendere dai Pannelli in funzione della posizione geografica e di tutte le altre Variabili Principali che intervengono nel processo di generazione fotovoltaica.

      Per avere un riscontro abbastanza affidabile, su quale potrebbe essere la situazione produttiva di un Impianto piazzato sul tetto di casa tua (o in qualsiasi località del mondo), puoi utilizzare il Sistema di Calcolo Automatico (vedrai che non è difficile) scaricandolo dall’indirizzo :
      https://re.jrc.ec.europa.eu/pvg_tools/it/tools.html

      Per il tipo dei Pannelli lascia la definizione che trovi : “Silicio cristallino”.
      Per “orientamento” e “azimuth” sono quelli del tetto di casa tua (azimuth = pendenza tetto in gradi, solitamente da 15 a 30°).
      ———————————————————————–

      Per la percentuale di resa dei Pannelli :

      La percentuale di resa può interessare realmente solo chi ha reali problemi di spazio sul tetto rispetto alla Potenza che vuole installare.

      Se lo spazio tetto è esuberante non vi è motivo di installare Pannelli con alta resa dato che costano apprezzabilmente di più.

      Se con Pannelli molto performanti (resa 20%) servissero 100 m2 di tetto disponibile allora, usando quelli con resa del solo 15%,
      la superficie tetto necessaria diverrebbe : 100 m2 /15 x 20 = 133 m2.

      La differenza è tutta qua.

      Però, tenendo conto che i Pannelli (quelli posati sopra alla copertura tetto e distanziati di almeno 5 cm dalle tegole) esplicano anche una apprezzabile coibentazione/schermatura del tetto e del solaio sottostante (un po’ meno freddo in inverno e sensibilmente meno caldo in estate) l’utilizzo di Pannelli meno efficienti, e perciò più coprenti e anche meno costosi, può essere una buona scelta pratica.

      • Marco, il 3 Ottobre 2019 ore 19:34

        Ciao,una piccola info ,ho 2 pannelli da 235w. Quale regolatore(o meglio ,da quanti Ampere)mi consigli? Accumulatori 3 da 100A bastano? Ho solo un minifrigo da 150w e qualche lampadina da mandare avanti in campagna.grazie

        • gipi, il 7 Ottobre 2019 ore 18:28

          Ciao Marco

          Vedi la mia risposta appena più su, sempre in questa “striscia”, quando avevi posta la domanda per la prima volta.
          Ci deve essere stato qualche problema sul sito per cui la pubblicazione è stata ritardata.

  57. Marco, il 9 Ottobre 2019 ore 07:47

    Ciao gipi,grazie per le info.poi ti darò tutti i dati in dettaglio. L’ unica cosa: perche’ non posso utilizzare le batterie per auto seminuove da 100 ah? Io vorrei impiegarne 4 da 100ah in serie…fammi sapere.grazie ancora

    • giulio pozzoli, il 10 Ottobre 2019 ore 13:34

      certo che puoi usare batterie da auto nulla lo impedisce.

      • gipi, il 11 Ottobre 2019 ore 10:23

        Ciao Giulio Pozzoli

        Certo che può usare Accumulatori (Batterie ricaricabili) di qualsiasi natura e condizione di efficienza.
        Bisogna vedere poi quale risultato pratico otterrà………..

        Riporto quanto avevo scritto per Marco :

        — ” NON DOVREBBERO ESSERE DEL NORMALE TIPO PER AUTOMOBILI che non vanno bene per il tuo impiego.

        Se sono recuperati qua e là (non nuovi) avranno un diverso grado di efficienza tra loro e questo riduce ulteriormente l’efficienza di accumulo del loro insieme.

        Se gli Accumulatori sono del tipo e nello stato che ho immaginato allora non credo che potrai avere dei risultati decenti. Comunque se vuoi provare dato che hai già tutto……….

        Ci vorrebbero ACCUMULATORI che, seppure sempre al Piombo-Acido, siano adatti specificamente alla funzione di Accumulo. ” —

    • gipi, il 11 Ottobre 2019 ore 12:00

      Ciao Marco

      Per la tipologia delle Batterie rileggi quanto avevo già scritto e che ho anche riportato, qui poco sopra, nell’intervento per Giulio Pozzoli.

      Le Batterie Auto (che costano molto poco), sono concepite specificamente per fornire alta Corrente di Spunto per pochi secondi, come richiesto per i motorini di avviamento delle automobili.

      Se usate per Cariche/Scariche lente (come nel caso degli utilizzi con il Fotovoltaico) perdono velocemente la loro capacità di Carica/Scarica a causa del deterioramento superficiale (solfatazione) delle loro piastre di piombo.

      Per vedere qualcosa di concreto su questo argomento fai una ricerca con Google digitando :
      ” perché le batterie auto non sono adatte per il fotovoltaico ” e anche ” accumulo fotovoltaico usato “.

      Troverai un po’ di tutto già scritto……..
      In “accumulo fotovoltaico usato” anche ” SOLESIENERGIA DI POZZOLI GIULIO” :https://www.solesienergia.com/category.php~idx~~~24~~25+_+Usato+e+basso+prezzo~.html

      Ovviamente farai bene ad usare in prima battuta le Batterie Auto, delle quali già disponi, e potrai valutare se ti daranno quanto è nelle tue aspettative e per quanto tempo (cicli di Carica/Scarica)………..

      Se non sarai soddisfatto potrai sempre passare (in un secondo tempo) a Batterie più specifiche per Accumulo.
      —————————————————————-

      Per le 4 batterie da 12 V in serie : Puoi fare anche come dici tu e l’Impianto risulterà a 48 V ma, ovviamente, i tuoi due Pannelli dovranno pure loro essere collegati in serie (daranno circa 60 V) e il REGOLATORE DI CARICA/SCARICA dovrà essere adatto per il 48 V.

      Il 48 V mi appare un po’ insolito.
      Io ti consiglierei di stare sul 24 V dove avrai maggiore possibilità di trovare tutta l’Oggettistica di mercato che solitamente è costruita per funzionare a 12 / 24 V corrente continua.

  58. Armando, il 31 Ottobre 2019 ore 10:29

    Salve più di un commento vorrei un consiglio.ho un pannello f.v. da 24v x 280w un regolatore di carica automatico da 12v /24V,inverter da 12v x 1000w, 2 batterie da 12V. Quindi la mia domanda e ( le batterie posso collegarle in parallelo quindi a 12v o devo per forza collegarle in serie quindi a 24v?)

  59. Salvatore, il 26 Novembre 2019 ore 08:12

    Buongiorno o acquistato un kitt di pannello solare da 12v 20w per montare una telecamera in un terreno o montato il tutto però non mi carica la batteria da 12v 7am ciò non mi fa funzionare la telecamera o un regolatore crepuscolare EPSOLAR Landstar che a 4 spie rosse per le ore da 8,4,2,1h o fatto in modo che le spie restino spente perché mi serve corrente sempre tutto il giorno, questo regolatore può fare corrente continua o sbagliato qualcosa se può rispondermi per risolvere il mio problema grazie mille

  60. angelo, il 20 Dicembre 2019 ore 17:12

    una cortesia: mi hanno regalato un p.f.volt. misure 0.50×0.50 della SOLARIS firenze type 351020 usato x barca, come posso sapere il wattaggio? e se occorrerà inv.e reg. di carica. Vorrei impratichirmi un po’ nel f.v. ho letto tutte le vostre comunicazioni, interessanti e curiose. grazie e saluti

    • gipi, il 26 Dicembre 2019 ore 19:07

      Ciao Angelo

      Non so se hai letto l’Articolo di Testa di questa “Striscia”. Ti consiglio di leggerlo attentamente.
      Eventualmente, per le tue prove, puoi anche fare a meno dell’Inverter utilizzando direttamente lampadine a 12 V per uso automobilistico.
      L’Inverter lo puoi sempre comperare ed utilizzare successivamente………
      ——————————————————

      Per chi vuole impratichirsi veramente, con cognizione di causa, è necessario avere almeno un TESTER-MULTIMETRO amatoriale (sicuramente cinese) e saperlo usare in modo da poter rendersi conto, di fatto, di come stanno le “grandezze elettriche” nelle varie situazioni.

      Inoltre è indispensabile raccogliere informazioni sulle prestazioni dei Pannelli, dei Regolatori di carica delle Batterie e anche delle Batterie stesse.

      Sono campi di indagine molto vasti dove i dati, che vengono forniti da chi vende i prodotti, sono solitamente molto incompleti e spesso confusi e incomprensibili anche a causa di errori di scrittura nella presentazione dell’oggetto (i prodotti cinesi vengono presentati spessissimo con “traduzioni automatiche” che lasciano sgomenti e senza fiato…..).

      In questo marasma tecnico dare dei riferimenti su “Presentazioni Tecniche” complete e ben fatte è veramente difficile !
      ————————————————————–

      Se non hai ancora un Tester/Multimetro allora te ne devi comperare assolutamente uno.
      Puoi vedere una panoramica dei Tester/Multimetri utilizzando Google e digitando — tester da 10 € —.

      Stessa cosa per la Potenza del tuo Pannellino FV digitando — pannelli solari da 50w —

      Stessa cosa per il Regolatore di carica Batterie digitando — regolatore di carica batterie —
      NOTA : Il Regolatore di Carica deve essere di Amperaggio NON INFERIORE a quello massimo generato dal tuo PANNELLO FV (buona norma moltiplicare lo stretto necessario per 1,5) .

      Stessa cosa per le Batterie digitando — Batterie 12 V — e anche — Batterie per Fotovoltaico —
      NOTA : nel caso di Batterie al “Piombo-Acido” sono consigliate quelle del tipo costruttivo “AGM” oppure “GEL”.
      Quelle classiche da automobile (ad Acido libero flottante) sono poco adatte. Al massimo si possono usare per prova e per pochissimi cicli di Carica/Scarica, poi la Batteria deperisce rapidamente.
      —————————————————————-

      Il tuo Pannello FV (SOLARIS firenze type 351020) a me non è risultato presente su Internet e dunque non si possono conoscere i suoi dati precisi ma si possono ipotizzare facendo dei raffronti proporzionali “medi” con Pannelli di dimensioni e Potenze prossime ai dati che tu fornisci (tu dici solo che misura 0,50 x 0,50 mt), e si suppone che siano le dimensioni esterne della cornice del Pannello.

      Secondo la mia valutazione proporzionale-matematica il tuo Pannello FV potrebbe essere di Potenza compresa tra 25 e 35 Watt.

      I Pannelli commercializzati come 12V in realtà forniscono Voltaggio molto più alto che poi il Regolatore di carica Batterie si incarica di portare a valori più bassi e adatti alla carica delle Batterie (solitamente intorno ai 14 – 14,5 V).

      Per darti dei dati su quanto forniscono i Pannelli FV (a piena illuminazione solare) :

      VOLTAGGIO : circa 18 V alla Potenza massima indicata.
      AMPERAGGIO : si ricava dalla formula A = P/V e si ottiene (nel tuo caso ipotetico di P = 35 Watt) A= 35 W / 18 V = 1,94 Ampere.

      Il Regolatore di carica Batteria, se ben costruito, provvederà, come già detto, a portare a circa 14 V la Tensione della corrente di Carica per la Batteria.
      Il tutto mantenendo invariata la Potenza disponibile proveniente dal Pannello FV in ogni momento.

      Dunque il tuo Regolatore di Carica può dover gestire in alcuni momenti una Corrente di Carica verso la Batteria di : A = P / V = 35W / 14V = 2,5 A

      Il Regolatore minimo richiesto potrebbe essere da 2,5 A x 1,5 = 3,75 Ampere ma è piccolissimo e nemmeno reperibile.
      Puoi vedere sempre con Google digitando — regolatore di carica batterie da 5A — e ne troverai diversi da 5 o 10 A ( a circa 20 €).

      Comunque anche le Batterie al Piombo-Acido (date per 12 V) hanno un campo di lavoro più ampio.

      A fine carica forniscono circa 13,2 V che appena dopo un tempo brevissimo,anche senza alcun utilizzo, scendono a 12,6 V che sono la base di partenza reale.
      Utilizzando la Batteria si scende da 12,6 V a 12 V e, a questo punto, si ritiene convenzionalmente che sia stato consumato il 50% della Carica Energetica Totale immagazzinata.

      Qualora si scendesse sino agli 11,5V la Batteria viene considerata praticamente tutta scarica.

      La buona pratica di utilizzo delle batterie (quelle al Piombo-Acido) dice che non si deve mai utilizzare queste Batterie scendendo sotto alla soglia dei 12V, altrimenti si compromette la loro durata di vita (numero di cicli Carica-Scarica) e anche la loro capacità propria di Carica-Scarica ad ogni singolo Ciclo.

      In pratica, nel tuo caso, se per le tue prove utilizzassi una Batteria che da nuova viene data per 20 Ah (Amperora) non dovresti cercare di tirarne fuori oltre al 50% ossia 10 Ah, fermando la scarica una volta raggiunti i 12V, cosa che dovrebbe fare già in automatico il tuo Regolatore di Carica-Scarica.

      Per fare tutte le prove che ti potranno venire in mente userai sempre lampadine a filamento fabbricate per funzionare, nominalmente, a 12 V.

      Nel tuo caso, tanto per iniziare, puoi provare con lampadine a filamento di VECCHIO STILE per automobile (con il bulbo grande o piccolo a forma di pera e anche a forma di “siluro”) che sono ancora reperibili.

      I loro Wattaggi a 12 V precisi sono : A bulbo grande, per i fari anteriori, 55W (4,58 A) ; a bulbo piccolo, per i lampeggianti, 21 W (1.75 A) ; a siluro, per illuminazione targa, 5 W (0,41 A).

      Di quelle per i fari, da 55 W per ogni singolo filamento, ne potrai accendere solo una attingendo dalla Batteria parte o tutta la Corrente che ti serve (a questa funzione provvederà in automatico il tuo Regolatore).

      Se prendi tutto dalla Batteria che è stata ipotizzata (20 Ah), allora la potrai tenere accesa per non più di : 10 Ah / 4,58 A = 2,18 ore, ma sicuramente non riuscirai ad arrivare alle 2 ore dato che, con la Tensione iniziale della Batteria a 12,6 V, la lampadina farà più luce e consumerà di più di quanto indicato per i 12 V teorici costanti.
      —————————————————–

      Auguri di Buon Anno e di fare prove divertenti con il tuo Pannello FV.

  61. Manuel, il 16 Marzo 2020 ore 10:47

    Salve, ho bisogno di staccare dalla corrente elettrica dei terrari e acquari per il fatto che alle volte ci sono dei bleck out e questo può portare ha dei broblemi hai miei piccoli squamati, ho fatto I calcoli e avrei un consumo di picco di 7,6kwh (anche se dubito di raggiungere quel livello, sarebbe semplicemente il valore massimo che potrei avvicinarmi durante il giorno ma di notte e molto inferiore) quanti pannelli dovrei montare per far andare i miei terrari e contemporaneamente caricare le batterie? Contando che pensavo di montare 6 batterie al gel da 12v e 140ah

    • Manuel, il 24 Marzo 2020 ore 08:17

      Scusa mi sono dimenticato di dire che pensavo di utilizzare pannelli solari da 150w, più potententi non ne trovo che diano qualche certezza, in più abito in provincia di Alessandria, mi sembra di aver letto che sei anche te di queste zone gipi

      • giulio pozzoli, il 26 Aprile 2020 ore 09:20

        Come no oggi trovi pannelli affidabilissimi fino a 400W, io li ho.

  62. Alessandro, il 13 Aprile 2020 ore 11:29

    Buongiorno in campagna vorrei accendere circa 5 lampadine da 20 e l’una diciamo per 6 ore, quali sono le specifiche dei componenti? Pannello regolatore ed inverter? Grazie

    • giulio Pozzoli pozzoli, il 26 Aprile 2020 ore 09:21

      Poi lavorare direttamente con lampadine da 12V a LED e mettere, pannelli + reg + batt.

  63. Giovanni, il 20 Aprile 2020 ore 19:58

    Salve vorrei fare un impianto fotovoltaico cosi composto : pannello policristallino 280w batteria AGM 150ah regolatore di carica MPPT 40A inverter 2000/4000w fari led n.4 da 50w da 220v . vorrei sapere quanti Ampere sono i 4 fari a led ( se faccio 200w/220v =0,90A ? ) mentre se (200w/12v =16,6A ) quale delle due è giusta ? Quanto mi durerà la batteria ? che tipo di fusibili ci voglione per il pannello e per inverter ? ultima : ho una pompa autodescante da 550w 220v va bene inverter con onda modificata ? e per quanto tempo posso prelevare acqua ? LA Ringrazio

    • gipi, il 25 Aprile 2020 ore 19:15

      Ciao Giovanni

      Ti dico solo qualcosa di fondamentale su alcuni aspetti del tuo ipotetico Impianto (supposto che venga piazzato nel Nord Italia).

      Per tutto il resto dovrai vedere da te……..
      ——————————————————–

      — 1) Produttività giornaliera del Pannello da 280 W : Migliore giornata annua in Maggio-Giugno = 2 kWh ; Migliore giornata in Dicembre-Gennaio = 2 kWh / 3 = 0,666 kWh ; Peggiori giornate in Dicembre-Gennaio( anche una settimana filata) = ZERO.

      — 2) Batteria AGM 150 Ah : Contenuto Energetico teorico (a Batteria nuova e alla massima carica) = 150 Ah x 12 V = 1800 Wh (1,8 kWh). Contenuto Energetico massimo utilizzabile (50 %) partendo da Batteria alla massima carica = 1800 x 0,5 = 900 Wh (0,9 kWh).

      — 3) I 4 Fari a Led da 50 W cadauno (alimentazione 230 V-50 Hz)
      Entrambi i tuoi calcoli degli Amperaggi sono giusti (ma avresti dovuto mettere 230 V dato che i 220 V non esistono più da tempo).

      Il fatto è che, dovendo utilizzare Corrente alternata 230 V-50 Hz (come richiesto dal tipo di Faro commerciale che pensi di impiegare), allora devi mettere in conto che tutto il Sistema (Batteria + Inverter) sprecherà per se stesso circa il 25% di quanto richiesto dai Fari.

      I 4 Fari messi insieme richiederanno al Sistema 50 Wh x 4 = 200 Wh.
      I 900 Wh disponibili in Batteria, a causa delle perdite di Sistema (25%) si riducono a 900 x 0,75 = 675 W utili effettivi.
      Dunque i 4 Fari potranno rimanere accesi per 675 Wh / 200 W = 3,38 ore.

      Comunque la velocità di scarica per la Batteria risulta anche troppo alta per una buona conservazione della Batteria nel tempo.

      Il tempo di scarica ottimale (sui 1800 Wh totali teorici) sarebbe di 20 ore o al limite estremo 10 ore.
      Nel tuo caso i teorici 1800 Wh totali potrebbero essere scaricati adeguatamente in 10 ore al ritmo di 1800/10 = 180 Wh/h.

      Pertanto lo scarico “regolare” massimo previsto sui 900 Wh dovrebbe essere di 900 /180 = 5 h, ma il tuo scarico risulta molto più veloce (3,38 h)

      Solitamente (in casi come il tuo) si cerca di avere dispositivi di illuminazione che funzionano direttamente a 12 o 24 V per non sprecare inutilmente Energia.
      Nel tuo caso dovresti orientarti verso Dispositivi Illuminanti concepiti per Camper oppure Motonautica e che funzionano di norma a 12 o 24 V in Corrente Continua attinta direttamente dalla Batteria.

      Oltretutto, l’utilizzo dei Fari a Led costruiti per alimentazione da Rete 230 V-50 Hz (con Onda Sinusoidale perfetta) potrebbero facilmente non funzionare del tutto, o guastarsi in breve tempo, se alimentati da Inverter ad Onda Quadra (Onda Modificata, come viene detto fumosamente nella loro pubblicità).

      — 4) Tua Pompa e relativo Inverter ad Onda Modificata (Quadra).

      Il Motore Pompa può essere azionato in modo passabile (meglio che niente) ma devi anche tenere conto che, solitamente, il Wattaggio indicato sulla targhetta della Pompa si riferisce alla Potenza Utile erogata dal Motore mentre la Potenza Assorbita dalla Rete (nel tuo caso l’Inverter) risulta SENSIBILMENTE MAGGIORE.

      Per una Pompa come la tua (550 W-230 V-50 Hz) il rendimento totale del motore si stima essere non più del 65% e dunque la Potenza assorbita in Alimentazione sarà 550 W / 0,65 = 846 Watt

      Se leggi la targhetta della tua Pompa ci sarà scritto anche l’Assorbimento in Ampere.
      Prova a vedere e dovresti trovare scritto qualcosa come 3,8-4,0 Ampere

      Va tenuto sempre presente, come già detto per i Fari a Led, che vi è una ulteriore perdita energetica dovuta al Sistema Batteria+ Inverter e già valutato precedentemente al valore 25% per cui i 900 Wh teoricamente disponibili in Batteria diventano in pratica solo 900 x 0,75 = 675 Wh utili effettivi.

      Il motore potrà funzionare per 675 Wh / 846 W motore = 0,8 ore.

      Comunque la Batteria ne soffrirà moltissimo dato che sarà sottoposta ad una scarica rapidissima.

  64. Lui la plume, il 21 Aprile 2020 ore 04:37

    “ultima : ho una pompa autodescante da 550w 220v va bene inverter con onda modificata ? e per quanto tempo posso prelevare acqua ?”

    Purtroppo non so dare un contributo e mi limito a sperare in dotte risposte che artiveranno.

    Vorrei aggiungere un dubbio, un pozzo profondo 28 metri non viene utilizzato da 50/60 anni, ammesso sia economicamente fattibile cosa comporta da un punto di vista “normativo?”ripristinarne l’utilizzo per irrigazione?

    Io vorrei richiamare acqua con energia rinnovabile da accumulare quando la pompa è in funzione in una cisterna interrata esistente per poi utilizzata quando serve sfruttando la gravità per bagnare orto e giardino
    Il pozzo è in cima ad una collinetta e pesca più o meno alla base la cisterna si trova anche lei in cima alla collinetta ed il terreno è poi in pendenza, alla base scavai tanti anni fà un laghetto mai riempito d’acqua, ma basterebbe un telo per laghetti per renderlo tale.

    Domande:
    un vecchio sistema per sollevare l’acqua consisteva in una pompa a mano cima ad un tubo con tante valvole ogni azione sulla leva sollevava acqua per una valvola poi un’altra, …. fino ad avere ad un certo punto un flusso di acqua continuo ad ogni azione sulla leva. Questo sistema ora non più funzionante è presente sulla cisterna per sollevare l’acqua di pochi metri … non sul pozzo ma potrebbe funzionare per prelevare acqua a 28 metri di profondità in una versione elettrica?

    • gipi, il 24 Aprile 2020 ore 18:24

      Ciao Lui La Plume

      Nessuna pompa, di qualsiasi tipo e con qualsiasi azionamento, può sollevare acqua stando ad altezza superiore a 10 mt rispetto allo “specchio” dell’acqua.

      Questo solo in teoria ma in pratica non si va oltre ad un massimo di 8 mt (stando più o meno al livello del mare) se poi si va in montagna allora i metri diminuiscono.

      L’acqua che apparentemente viene “tirata su” in realtà risulta SPINTA A SALIRE nel tubo dalla PRESSIONE ATMOSFERICA ESISTENTE SUL LUOGO a causa del VUOTO che crea la pompa.

      Al livello del mare la PRESSIONE ATMOSFERICA (media) risulta praticamente di 1 kg/cm2 e pertanto generando il VUOTO ASSOLUTO (-1 kg/cm2) in teoria si può mantenere sollevata ferma una COLONNA D’ACQUA di 10 mt

      In montagna a 5000 mt si dice che la pressione atmosferica presente è la metà di quella sul mare e dunque (sempre in pura teoria) si potrà tenere sollevata ferma una colonna d’acqua di soli 5 mt.

      Il vuoto perfetto non è comunque ottenibile dato che, superati certi livelli di vuoto, l’acqua evapora spontaneamente.
      Come già detto si può contare (al livello del mare) di sollevare acqua per non più di 8 mt e comunque non con grosse portate.

      Per non avere problematiche di varia natura, se si superano i 5 mt in aspirazione è consigliato utilizzare una pompa immersa (anche di pochi centimetri) sotto al livello dell’acqua.

      • Lui la plume, il 25 Aprile 2020 ore 20:34

        Grazie Gipi,
        quindi … se sommersa riesce a spingere acqua in alto senza problemi o quasi a qualsiasi altezza.
        Ma che potenza deve avere la pompa? Per portare su pochi litri al minuto in continuo?

        Un pozzo “produce” un certo numero di litri al giorno. Cosa si utilizza per evitare di prelevare senza abbassare il livello dell’acqua?

        In origine il pozzo era (e forse lo è ancora) dotato di un secchio con corda ed una manovella per tirare su il secchio, se fosse di proprietà esclusiva lo ripristinerei allo stesso modo.

        Se riattivato …. qualsiasi comproprietario (da rogito) può utilizzarlo magari posizionando una pompa in basso e senza porsi alcun problema. Può creare problemi statici svuotare completamente e di continuo un pozzo? …. la domanda certamente è stupida ma … la mia casa è vicino al pozzo …. e il dubbio mi resta.

        • gipi, il 27 Aprile 2020 ore 18:42

          Ciao Lui La Plume

          Il tema da te proposto risulta del tutto non corrispondente alla tematica del Forum e ancora di più rispetto al tema specifico dell’argomento ”Come fare un piccolo impianto fotovoltaico con meno di 100 euro”.

          Comunque, se il Responsabile del Sito non dirà nulla in contrario, andiamo avanti ancora per un passo, ma non oltre…..
          —————————————————————–

          — 1) In PURA TEORIA, come già detto, si può ASPIRARE fino a 10 mt (con tutte le avvertenze già segnalate).

          Per COMPRIMERE (in Mandata), SIA IN TEORIA CHE IN PRATICA non vi sono LIMITI NATURALI ma solo LIMITI PRATICI.

          Esistono Pompe (per usi tecnici specifici che forniscono anche 1000 kg/cm2 il che vuol dire che una ipotetica colonna d’acqua dentro ad un tubo potrebbe essere fatta salire a 1000 x 10 = 10.0000 mt.

          I normali Servizi Acquedotto prevedono una fornitura minima garantita (statica) a 2 kg/cm2 (20 mt di colonna d’acqua) che poi può arrivare, secondo le diverse situazioni locali, anche sino ai 5 kg/cm2, sempre statici (50 mt di colonna d’acqua).

          — 2) Sempre IN PURA TEORIA la Potenza richiesta per una POMPA IDEALE che abbia RENDIMENTO UGUALE A 1 risulta :
          N(potenza in kiloWatt) = (Q (portata lt/min) x P (pressione kg/cm2)) / 612 (numero fisso).

          Nel tuo caso si ipotizzano 10 lt/ minuto dal tuo rubinetto (come a casa tua con l’Acquedotto) e pressione da vincere pari a (28mt pozzo + 20 mt simil-acquedotto per la rete casa) / 10 = 4,8 kg/cm2.

          La POTENZA TEORICA richiesta per la pompa è : N kW = (10 lt//min x 4,8 kg/cm2) / 612 = 0,0784 kW (78,4 Watt).

          Purtroppo, all’atto pratico, le POMPE CENTRIFUGHE hanno RENDIMENTI BASSISSIMI e cosi pure i PICCOLI MOTORI ELETTRICI che le azionano.

          Nell’insieme (centrifuga + motore 230 V – 50 Hz) il Rendimento Complessivo può essere stimato, molto genericamente e approssimativamente, al valore 0,10. Pertanto la Potenza Elettrica che la Elettropompa assorbirà dalla Rete Elettrica risulta : 0,0784 / 0,10 = 0,784 kW………0,8 kW (800 Watt).

          Se invece ti accontenti di far fluire l’acqua del pozzo in un secchio poggiato a terra allora ti sarà sufficiente una Pompa con MOTORE di minore Potenza (il dislivello da superare sarà solo di 28 mt (2,8 kg/cm2) invece dei precedenti 48 mt (4,8 kg/cm2)……. : 0,8 kW x (2,8 / 4,8) = 0,466 kW (sempre molto orientativamente….).

          Per farti una idea più precisa su Pompe che potrebbero fare al caso tuo vedi agli indirizzi :

          https://www.dabpumps.com/sites/default/files/2016-03/IDEA_TS_ITA.pdf
          (modello100, come minimo, ma meglio 150)

          https://www.pedrollo.com/public/allegati/UP_IT_50Hz.pdf
          (modello UPm 2/4-GE)

          Per capirne qualcosa di più consulta con attenzione soprattutto i diagrammi con le “CURVE E DATI DI PRESTAZIONE”.

          — 3) Con le vecchie Pompe Alternative Manuali (nel tuo caso calata ai 28 mt. che corrispondono allo specchio acqua nel Pozzo) il rendimento energetico complessivo è di gran lunga migliore e, per piccoli litraggi e acqua che fluisce nel secchio posato a terra, possono essere azionate continuativamente a mano per qualche minuto.

          Nel tuo caso N = ((10lt x 2,8kg/cm2) / 612) / 0,5 rendimento complessivo = 0,091 kW (91 Watt).
          Si ritiene che normalmente una persona adulta possa sviluppare (con il movimento congiunto delle 2 braccia) almeno 150 Watt continuativi per circa 5 minuti di lavoro senza sosta.

          — 4) Il Pozzo va munto come le mucche….ad intervalli
          Per fare partire e fermare le Elettropompe si utilizzano CONTROLLI DI LIVELLO ACQUA di varia natura e concezione che attaccano/staccano (elettricamente) il motore della pompa in relazione al sufficiente livello dell’acqua nel pozzo.

          Se hai vista la Pompa “PEDROLLO”, questa dispone di un interruttore semplicissimo (a galleggiante) che permette o impedisce il funzionamento della stessa in relazione al livello acqua presente.

          — 5) Per tutto il resto (condominio Pozzo e situazione burocratica) è meglio non pensarci.
          Presumibilmente nemmeno il mitico Re Salomone sarebbe in grado di sbrogliare la matassa!!!

    • giulio pozzoli, il 26 Aprile 2020 ore 09:26

      Sono disponibili tutta una serie di pompe solari nate come tali oppure resta possibile solarizzare qualunque tipo di pompa 230V o 380V, sono lavori che faccio normalmente.

      • Lui la plume, il 27 Aprile 2020 ore 10:47

        Avevo notato …. cercando una foto in internet … che non sono riuscito a pubblicare.

        Quest’anno avevo in previsione il rifacimento di tre tetti quando è subentrato il virus dispettoso.
        Ho fatto preventivare anche il tetto del pozzo che ha più padroni … sperando di trovare una soluzione sulla proprietà di quel pozzo … altrimenti nessuno lo cura e questo non và bene.

        (Si trova nel biellese).

        • giulio pozzoli, il 28 Aprile 2020 ore 15:48

          Ma tu cerchi una pompa solare ?

  65. Lui la Plume, il 28 Aprile 2020 ore 17:37

    Grazie Gioi

    Il primo commento all’articolo risale al gennaio 2014 e siamo in aprile 2020 … 263 commenti spesso “corposi”.
    Più che un post ci troviamo davanti ad un trattato importante … uno spunto interessante per risolvere mille problemi con un punto in comune … un piccolo pannello fotovoltaico … in grado di crescere.

    In tutti questi anni probabilmente componenti diverse sono comparse sul mercato e visto l’interesse suscitato dall’argomento un aggiornamento, una revisione del testo originale non sarebbe male.

    263 commenti .. importanti … potrebbero dare origine ad un indice che copre parecchie pagine … un utile “bigino” del fai da te.
    Sarebbe utile avere una numerazione progressiva dei vari commenti in modo che l’utilizzatore possa farsi un indice personale per poter rintracciare agevolmente gli argomenti sviluppati.

    Più volte ho postato domande sull’acqua .. e sul fotovoltaico ottenendo molte risposte non positive rispetto alla parte economica … oggi ripensandoci l’aspetto economico è sempre stato ininfluente rispetto a quello estetico.

    L’argomento iniziale “un piccolo impianto dal costo …..” si sposa benissimo a risolvere gli aspetti “estetici”
    se si desidera una cascata la si può ottenere con un sottile filo di acqua sviluppato con una pompa alimentata da un piccolo impianto fotovoltaico ….
    Ovvio non sarà una grande cascata ma durante expo 2015 si sono visti tanti utilizzi di piccoli giochi d’acqua oltre ad alcuni decisamente imponenti.

    I conteggi fatti, sono molto utili per affrontare il problema …. alla rovescia (senza chiedermi “quanta energia serve per sollevare dieci litri al minuto” ma …. “come posso utilizzare i litri che riesco senza difficoltà ad ottenere con un piccolo impianto fotovoltaico”.

    Saluti e grazie.

    • gipi, il 1 Maggio 2020 ore 19:46

      Ciao Lui La Plume

      Io (Gipi) sono solo un partecipante nel Forum (come te).

      Tutta la gestione ed il resto sono di esclusiva pertinenza di Alessandro Fuda (il Proprietario del Sito).
      Vedi le precise indicazioni riportate al fondo della presente “striscia” di discussione.

      Posso anche condividere tutte le tue considerazioni di miglioramento ma penso che ci si dovrà accontentare di quello che viene messo a disposizione…………….
      ———————————————————-

      Quando, in qualsiasi Forum, tu poni delle domande le risposte che puoi ottenere sono varie e possono essere più o meno “centrate” rispetto alle tue aspettative.

      Tutto dipende da una molteplicità di fattori che poi generano le varie risposte.

      Chiarezza della domanda iniziale, interpretazione del senso della domanda da parte di chi la legge e poi risponde, frettolosità e superficialità di chi risponde spesso in modo confuso o con lo scritto che si presta ad ambiguità di lettura, tentativi di risposta in mancanza di tutti i dati necessari, e molte altre motivazioni.

      Quasi sempre, se le risposte sono numerose, allora si perde il filo del discorso dato che i vari “risponditori” innescano solitamente tra loro diatribe inutili su sottigliezze del tutto trascurabili…………….
      ———————————————————-

      In giro si vedono realizzate e reclamizzate tante cose più o meno sorprendenti e piacevoli ma questo non vuole dire che siano anche convenienti.

      Se qualcuno vede un qualcosa che gli piace, allora può acquistarlo o cercare di realizzarlo in proprio anche per trarne una qualche soddisfazione tecnica.

      Il costo sarà quello che sarà, però, per sperare di far funzionare il giochino, bisogna per forza realizzarlo secondo le regole imposte dalla natura fisica del nostro Mondo.

  66. Lui la plume, il 29 Aprile 2020 ore 20:41

    Giulio Pozzoli
    Da due mesi sono bloccato a Milano in Gennaio/Febbraio ho potato tutte le piante … ed i rovi cresciuti negli anni passati in cui la casa è stata abbandonata. Nello stesso periodo ho fatto fare dei preventivi per rifare tutti i tetti … anche quello del pozzo comune per il quale devo avere l’assenso di tutti i proprietari il tutto doveva partire in Aprile …. ma è saltato e non so quando mi potrò muovere nuovamente (età).
    Finito il tetto che copre il pozzo la pompa sarà necessaria.
    Una ulteriore applicazione fotovoltaica sarà legata alla ricarica di quattro robot tagliaerba (sono quattro le zone pianeggianti da tenere pulite in modo automatico … (sempre a causa dell’età che ogni tanto senza preavviso impone il riposo …. mentre l’erba cresce.

    Credo che quest’anno “se va bene” andranno avanti solo i tetti … ognuno predisposto al fotovoltaico ed alla sua gestione (botola, linea vita, antenna che non disturba), la pulizia del prato che ora ha cumuli di materiale da triturare ed il ripristino d quanto trascurato da circa 15 anni.

    Grazie dell’interessamento se di competenza contatterò alla fine di questa fase … inizio 2021.

  67. Mariano, il 8 Giugno 2020 ore 06:38

    Trovo tutto molto interessante e ben chiarito per questo ho anch’io una domanda da fare. Abito in condominio e ho un garage ha cui ho fatto staccare il contatore enel perché pagavo di più il contratto che il consumo. Vorrei sapere se devo chiedere l’autorizzazione ai condomini per installare un pannello solare sul suolo condominiale (sono travi alla luce) e come dovrebbe essere il kit per alimentare un faretto led 150 w un trapano per piccoli lavori saltuari e/o un caricabatteria per auto quando eventualmente questa si scarica. Grazie

    • Luigi, il 9 Giugno 2020 ore 11:20

      Ho un box auto con illuminazione ed una presa della luce Con un fusibile che salta se il prelievo supera credo 500 watt. ogni box è collegato al contatore della palazzina box.
      Anche in cantina ho la corrente attaccata al contatore condominiale con un mio contatore di sottrazione.
      I consumi sono irrilevanti e non mi sono mai stati addebitati.

      In un altro condominio ho un piccolo magazzino con un consumo annuo di pochi kwh (3/10 max) con gli aumenti delle spese fisse ho tolto il collegamento e risolvo il problema portandomi dietro in auto una lampada led.

      Non so se sia lecito attaccarsi alla corrente condominiale con o,senza un contatore privato in alcuni fabbricati era già così e mi sono adattato, in un altro ho chiesto e pagato il contatore individuale nel magazzino ho fatto la stessa richiesta e mi è stato detto di no. … Boh

      Io ho un trapano a batteria che funziona bene per piccoli lavori anche gli operai che montano gli stand in fiera lavorano con avvitatori a batteria, vi sono tanti accessori diversi … sempre a batteria.

      In base a quanto hai scritto non mi metterei a realizzare “in casa d’altri” un piccolo impianto.
      Ciao

    • Luigi, il 19 Gennaio 2021 ore 22:21

      Ciao, per caso il box ha una finestra apribile? Hai mai pensato di utilizzare un generatore di corrente … qielli che usano le bancarelle al mercato (aprendo la finestra). Restando nel campo fotovoltaico il mio box ha una superficie vetrata rivolta a sud di circa quattro metri quadri non “credo” sia un problema permun pannello fotovoltaico operare dietro ad un vetro (ho visto una casa con tende interne fotovoltaiche) ma esistono,anche svariati modelli di Veneziana fotovoltaica …. che ricarica poco ma ricarica. https://www.tecnologia-ambiente.it/tende-veneziane-fotovoltaiche

  68. Stefano Meroni, il 18 Giugno 2020 ore 08:10

    Ciao.
    Spero di non duplicare la domanda.
    Potresti consigliarmi cosa utilizzare per switchare automaticamente da linea batterie a linea enel?
    Alimentando router e impianto domotico vorrei che, nel caso la tensione proveniente dall’accumulo finisse o dispositivi si collegassero alla rete normale senza interruzioni.

    Grazie e ottimo articolo.

    Stefano

  69. Alessandro Vetrano, il 12 Novembre 2020 ore 20:38

    Buongiorno e prima di tutto complimenti per il sito, che mi ha aperto un mondo.
    Io ho semplicemente questa necessità.
    Ho una villa che voglio illuminare all’esterno, per qualche ora la notte (diciamo 6) con dei fari che complessivamente consumano 200 watt. Posso alloggiare determinati componenti in un posto stagno (ci faccio un armadio) ed ho capito che, oltre agli accessori ovvi come fusibili, cavo interruttori ecc, devo comprare:
    Pannello (i)
    Batteria
    Inverter
    Regolatore di carica.
    La mia domanda, per favore, è quali sono le potenze che devono avere questi componenti.
    Diciamo che si tratta del vostro schema, solo più potente e con una autonomia specifica.
    Grazie mille in antiipo per la risposta.

  70. antonio trombetta, il 23 Dicembre 2020 ore 11:23

    Volevo comprare il kit che ci hai consigliato ma senza inverter perché ne ho già uno da 300 watt, la mia domanda è questa:
    Con questo impianto riesco a far stare accesi 2 acquari che 1 ha una resistenza di 150 watt e l’altro da 50 watt più due compressorini che sarebbero gli areatori e due luci che rimarrebbero accesi solo di giorno per circa 10 ore cioè una notte? E se volessi collegarci anche la tv 50 pollici e il dolby surround?

  71. Nicola Rito Bettetini, il 9 Gennaio 2021 ore 13:33

    ognuno a casa propria fà quello che vuole, ma il SOLE in INVERNO a Milano, nell’ora più alta è a 22°, alla minima a 0°.
    Parlo dell’inverno perchè è il periodo con meno ore disponibili (8 ore e 40 min).
    Avendo i pannelli la maggior resa quando la fonte solare è a 90°, secondo Voi non dobbiamo avvicinarci a tale perpendicolarità?
    Quindi: ponendo i pannelli a 35° dal piano orizzontale, la verticalità sarà, nel quadro lato sole 90-35=55°.
    La differenza fra la massima resa e le posizioni del sole variano da 55-0=55° all’alba e tramonto e 55-22=33° nel mezzogiorno solare.
    Abbiamo lati utili fra ove nasce Sud-Est (0°) e ove tramonta Sud-Ovest (0°), angolo di apertura orizzontale di 90° per 8ore e 40min.
    Se invece poniamo i pannelli sulle pareti verticali: avremmo che all’alba e al tramonto la massima resa dato che perpendicolarità e direzione del sole corrispondono, mentre nel momento più alto è a soli 22°. L’ideale sarebbe avere l’inclinazione data dall’integrale fra 0 e 22, che porta a 7.4°, praticamente verticale. E d’estate? Ma la casa la uso solo d’estate? D’inverno che faccio?

    • msillano, il 23 Febbraio 2023 ore 09:50

      Ciao Nicola
      Consideriamo l’aspetto economico del problema:

      Si possono avere sistemi ad un solo asse (normalmente parallelo all’asse terrestre) per puntare il sole dall’alba al tramonto, oppure a due assi per seguire anche l’altezza del sole nel corso dell’anno.
      Su google-immagini “insegumento pannelli solari” si possono trovare vari esempi: naturalmente non per tetti a falde ma per campi aperti.

      Vantaggi:
      • PVGIS nostra un incremento dell’energia prodotta del 31% (2028 vs 1503 kWh/ 1kWp-anno – Lazio).
      • Una gestione ‘intelligente’ permette di ridurre i danni causati da neve e grandine.

      Svantaggi:
      • I pannelli solari sono oggetti abbastanza pesanti e la meccanica necessaria per muoverli in sicurezza non è né semplice, né economica.
      • Occorre considerare anche i sistemi elettronici di controllo, la manutenzione, il consumo etc.
      • Con il movimento ogni pannello richiede più spazio e genera ombre.

      Esempi fai da te:

      Controller di tracciamento automatico solare ad asse singolo (NS) 81,40 €
      (https://it.aliexpress.com/item/1005004983932807.html)

      Pan-Tilt a doppio asse DC 25 Kg (solo meccanica e motori) 85,60 €
      (https://it.aliexpress.com/item/1005004724245499.html)

      Conclusione:
      Usando i normali pannelli monocristallini, solo trovando un sistema semplice ed economico, che costi meno del 20% dell’impianto, si può prendere in considerazione l’inseguimento.

      Si può però valutare la modifica manuale, due volte l’anno, della inclinazione dei pannelli:

      (modificato da PV fino 350 Wp ).

  72. gipi, il 18 Gennaio 2021 ore 18:23

    Ciao Nicola Rito Bettetini

    Non mi è chiaro quale possa essere l’obiettivo d’impiego che tu ti prefiggi di raggiungere con un tuo ipotetico impianto FV.

    Comunque per quanto riguarda l’inclinazione (alzata) dei Pannelli nella zona di Milano la situazione complessiva nel corso dell’anno dovrebbe essere come qui sotto indicato.

    PANNELLI ORIENTATI PERFETTAMENTE VERSO SUD

    I Pannelli andrebbero ALZATI in Inverno (quando il Sole è più basso sull’orizzonte) e ABBASSATI in Estate (quando il sole è più alto sull’orizzonte).

    Per Sole alto o basso si intende che si sta parlando della sua posizione a mezzodì.
    ———– ———— ———

    Milano si trova a circa 45,25° di Latitudine Nord ma facciamo numero intero : 45° L.N.
    ——— ———- ———-

    Diciamo che il “cambio stagione”, arrotondato, si ha alle date 21 Dicembre, 21 Marzo, 21 Giugno, 21 settembre.
    ———- ———– ———–

    Alle date 21 Marzo e 21 Settembre, per ricevere il Sole in modo perpendicolare al Pannello questo dovrebbe essere piazzato :
    — Per un Pannello posto all’Equatore Terrestre la sua posizione sarebbe in piano con il terreno.
    — Per un Pannello posto al Polo Nord la sua posizione dovrebbe essere “tutto in piedi” ovvero a 90° rispetto al piano del terreno.

    Per chi si trova ad una qualsiasi Latitudine (rispetto all’Equatore) il Pannello dovrà risultare inclinato rispetto al terreno di tanti gradi quanti sono i gradi di Latitudine del luogo.

    Nel tuo caso (a Milano) la Latitudine è 45° Nord ed il Pannello dovrà essere inclinato a 45° rispetto al piano del terreno.
    ——– ——— ———

    L’asse di rotazione della terra è inclinato di 23° (arrotondando).

    Alla data del 21 Giugno il sole (sempre al suo mezzodì) si troverà alla sua MASSIMA altezza possibile 45° + 23° = 68° e quindi i Pannelli dovranno risultare abbattuti di altri 23° verso il terreno assumendo una angolazione posteriore di 45° – 23° = 22°.

    Alla data del 21 Dicembre il sole (sempre al suo mezzodì) si troverà alla sua MINIMA altezza possibile e quindi i Pannelli dovranno risultare rialzati di altri 23° rispetto al terreno assumendo una angolazione posteriore di 45° + 23° = 68°.

    Ricapitolando sulle inclinazioni dei Pannelli durante l’anno e alla data del cambio Stagione (a Milano, 45° L.N. ) :
    21 Dicembre (68°), 21 Marzo (45°), 21 Giugno (22°), 21 settembre (45°).

    I Pannelli dovrebbero quindi essere montati su un dispositivo meccanico che permetta di inclinarli nel campo tra 22° e 68° rispetto al piano del terreno.
    ——— ———- ———

    Volendo proprio seguire il Sole al meglio e con i pannelli orientati perfettamente a Sud (avendo solo la possibilità di variare l’inclinazione dei Pannelli rispetto al piano del terreno) bisognerebbe aumentare/diminuire per ogni singolo giorno dell’anno la loro inclinazione in modo che questi, per ogni singolo giorno, al mezzodì, si trovino sempre perpendicolari ai raggi del sole.

  73. Francesco, il 10 Marzo 2021 ore 01:39

    Salve a tutti! Vorrei acquistare una piscina per la campagna, ma non avendo energia elettrica vorrei creare un piccolo impianto fotovoltaico per la pompa del filtraggio acqua.
    La pompa è di 45w e 220 voltaggio.
    Dovrebbe funzionare circa 10 ore al giorno (mesi estivi)
    Quale impianto mi consigliate?
    GRAZIE IN ANTICIPO!

    • Pozzoli Giulio, il 12 Marzo 2021 ore 10:08

      Se potessi contattarti ti potrei proporre qualcosa dato che è il mio lavoro ma qui non viene permesso.

    • gipi, il 14 Marzo 2021 ore 19:04

      Ciao Francesco

      Spero che il mio suggerimento non sia troppo scorretto per questo Forum ….

      Il Sig. Pozzoli è un Tecnico e soprattutto un appassionato di queste cose !

      Prova con una ricerca Google “Pozzoli Giulio” !
      Vedrai che ti salta fuori qualcosa di interessante ….

  74. Gregorio, il 9 Ottobre 2022 ore 14:54

    Ciao, perche non fai un foglio in excel da condividere?
    potrebbe essere interesante svilupparlo, o addirittura un foglio google sheets

  75. msillano, il 20 Febbraio 2023 ore 11:27

    A proposito del ‘fai da te’ e delle scelte da effettuare per un impianto fotovoltaico

    Per costruire un piccollo impianto fotovoltaico per una villetta, ho fatto alcune prove preliminari con un impianto ‘plug-and.play’.
    In due documenti ( “PV minore 350 kWp” e “PV maggiore 350 kWp”) ho raccolto sia le informazioni di base necessarie per i progetti che i risultati ottenuto con il “fai da te”, (aggiornati Gennaio 2023).

    Penso di fare una cosa utile postando qui questa segnalazione: le informazioni raccolte possano essere utili sia per chi è interassato al “fai da te” sia per chi deve solo fare scelte e valutazioni su offerte da parte di ditte.

    L’attuale costo dell’energia (io la pago 1.55 €/kWh – bolletta febbraio 23) e la fine degli ‘sconti in fattura’ rendono il ‘fai da te’ sempre più attuale e conveniente.

    I due documenti (sia in inglese che in italiano) sono disponibili al link https://github.com/msillano/DIY-photovoltaic-smart

    Cordialmente

    m.s.

  76. msillano, il 20 Febbraio 2023 ore 12:18

    Progetti fai da te con documentazione completa

    Per realizzare un impianto PV in una villetta, ho cominciato con un impianto ‘plug-and-play’ ( o ‘da balcone’) per far prove e misure. Da questo primo successo sono passato a impianti più impegnativi.

    Il risultato è una guida aggiornata (gennaio 2023) con vari progetti ‘fai da te’, contenuta in due documenti PV fino 350 Wp e PV oltre 350 Wp.

    Progetti:
    – plug-and play 300 Wp
    – on-grid, con limitatore, modulare, 1000-10000 Wp senza/con storage
    – off-grid/on-grid, UPS ibrido, modulare 1000-6200 Wp con storage

    Ritengo utile segnalarlo qui: oltre agli utenti interessati al ‘fai da te’, le informazioni contenute possono essere utili per effettuare scelte e vagliare le offerte dei fornitori. Link: https://github.com/msillano/DIY-photovoltaic-smart

    Il costo attuale dell’energia (mia bolletta di febbraio ’23: 1,55 €/kWh) e la fine degli sconti in fattura rendono sempre più urgente e conveniente un impianto PV, meglio se ‘fai da te’.

    Cordialmente
    m.s.

    • Gipi, il 22 Febbraio 2023 ore 18:57

      Ciao Msillano

      Ho visto un po’ della tua Opera che mi è sembrata parecchio impegnativa e molto utile per chiunque volesse apprendere/approfondire le nozioni di base (e oltre) del FV.

      Per vedere tutto con la dovuta attenzione ci vuole un po’ di tempo … ma suppongo che, in linea di principio, tutto risulti giusto.

      Quando si presenterà l’occasione farò presente l’esistenza della tuo Opera ad altri che potrebbero essere interessati.

      VOLENDO potresti anche dare delle risposte a tutti quelli che in questo Forum pongono i loro quesiti.

      Io, qui, faccio già la “Crocerossina Volontaria del FV”, essere in due allevierebbe il carico di lavoro e potrebbe anche migliorare, diversificare e vivacizzare il “Servizio”.
      ——————————————————–

      Una sola puntualizzazione per chi ti leggerà :

      Per quanto si possa essere capaci di realizzare “in proprio” il tutto alla perfezione risulta comunque necessario che, tutti i singoli Componenti e l’Impianto stesso nel suo complesso, siano CERTIFICATI Conformi alle Normative (quelle attuali CEI 0-21 e CEI 0-16 e CEI 64-8).

      Per avere un Impianto “regolare a norma di Legge” sarà dunque SEMPRE NECESSARIO avere una DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ IMPIANTO che può essere rilasciata solo da Professionisti o Studi Tecnici che risultano ABILITATI al rilascio di tali Documenti.

      • msillano, il 26 Febbraio 2023 ore 16:48

        Caro Gipi,
        Per completezza, e per ressicurare i lettori, il caso ‘plug-and-play’ è particolare (a quanto mi risulta):

        1) I pannelli solari sono mobili, non è richiesto il CEL (comunicazione al Comune Edilizia Libera).
        2) Può essere invece necessaria una ‘Comunicazione al condominio’.
        3) Pratica con e-distribuzione, ‘iter semplificato’: on-line: per potenze fino a 350Wp non è richiesto il DiCo (Dichiarazione di Conformità – Non è un impianto fisso, è assimilibile ad un elettrodomestico ).

        Ritengo quindi, almeno per quanto riguarda un ‘plug-and-play’ fino a 350Wp, sia possibile il fai-da-te “a norma di legge”.

        Cordialmente
        m.s.

        • Gipi, il 27 Febbraio 2023 ore 12:42

          Ciao Msillano

          Giusta la tua precisazione !
          Dato che nella tua “Opera” arrivavi sino ai 10 kWp mi riferivo a tutti gli IMPIANTI che possono chiamarsi realmente tali !
          ————————————————————

          Sono d’accordo che il “Plug & Play”, chiamato anche Impianto da Balcone (solo fino al massimo di 350 Wp e quindi solitamente con un solo Pannello), ha un trattamento di favore come da te puntualizzato.

          Esiste comunque un secondo gradino di difficoltà burocratiche nell’intervallo da 351 a 800 Wp (solitamente 2 Pannelli).

          A partire da 801 Wp (0,8 kWp) e sino ai 20.000 Wp (20 kWp) si passa ad una altra categoria di Impianti con ulteriori Prescrizioni Tecniche e maggiori difficoltà burocratiche.
          ————————————————————-

          Oltre a quanto da te detto, per avere una conferma completa e sicura di quanto va fatto per un “Plug & Play da Balcone fino a 350 Wp”,si può vedere anche all’indirizzo :
          https://www.enelxstore.com/it/it/prodotti/energia-solare/generazione-stoccaggio-energia/fotovoltaico-da-balcone/fotovoltaico-plug-n-play-per-ringhiera

  77. Armando, il 21 Febbraio 2023 ore 19:30

    Io ho consumato 400kw e ho pagato 104 € mi sembra strano che paghi così tanto (io ENEL)

    • Gipi, il 22 Febbraio 2023 ore 20:15

      Ciao Armando

      Scusa Armando ma hai fatto bene i conti ? Secondo te quanto dovrebbe essere il costo TOTALE di 1 kWh messo in bolletta?

      Nel tuo caso : 104 € / 400 kWh = 0,26 €/kWh (si suppone per la Bolletta Bimestrale che ti è stata emessa ad inizio Febbraio e che riguarda i consumi di tutto Dicembre e Gennaio appena passati).

      Tu sicuramente usufruisci di un “contratto” PRIVILEGIATO (a PREZZO FISSO) stipulato un anno fa, o più in là ancora, quando i prezzi erano molto più bassi.

      Tirati pure su il morale :
      Io per 540 kWh (sempre dell’ultima Bolletta per i consumi di Dicembre e Gennaio) ho pagato 650,40 € il che vuole dire che per me il costo del singolo kWh è stato di 650 € / 540 kWh = 1,204 €/kWh (e tu ti lamenti di aver pagato il tuo a 0,26 € ??? !!!).

      • Armando, il 24 Febbraio 2023 ore 08:35

        Il contratto l ho fatto circa 3 anni fa quando sono entrato in questa casa ed è un contratto che pago la stessa cifra al kWh sulle 24 ore…(sono single ) non so se questo fatto incida sulla bolletta…. prova a sentire altri fornitori

      • Armando, il 24 Febbraio 2023 ore 08:40

        No mica mi lamento sto dicendo che paghi tanto… ma che fornitore hai?

        • msillano, il 24 Febbraio 2023 ore 11:32

          Ciao Armando
          Per analisi e confronti sui prezzi dell’energia elettrica, la fonte migliore è https://www.ilportaleofferte.it/portaleOfferte/ della ARERA.
          Nell’area ‘open data’ si trovanjo storico dei costi dell’energia, parametri di calcolo di tutte le offerte etc.

          Nel mio caso, 1,55 €/kWh, (contratto Servizio Nazionale – Servizio di maggior tutela, CAP 04017) deriva da 6 KW di potenza impegnata e consumi molto bassi nel bimestre: 33 kWh. In queste condizioni aumenta il peso relativo degli importi fissi e ciò fa lievitare il prezzo finale unitario.

          Ma i dettagli non contano: è un discorso di tendenza. L’umento del costo dell’energia elettrica riduce i tempi di ammortamento delle spese di un impianto fotovoltaico, rendendolo un investimento più remunerativo.

          Esempio:
          2020/12 => 0,05645 €/kWh (PUN 0,05404)
          2022/12 => 0,50162 €/kWh (PUN 0,294907) (fonte ARERA)
          nota: PUN (Prezzo Unico Nazionale) è il prezzo a cui GSE ‘compra’ l’energia fotovoltaica nei contratti SSP (Scambo Sul Posto).

          Cordialmente
          m.s.

        • Gipi, il 24 Febbraio 2023 ore 21:43

          Ciao Armando

          “”” Armando, Il 24 Febbraio 2023 Ore 08:40
          No mica mi lamento sto dicendo che paghi tanto… ma che fornitore hai? “””

          CHIEDO SCUSA PER L’EQUIVOCO CHE HO CREATO.
          La mia era una pura ipotesi dato che succede spesso di sentire gente che, pur pagando prezzi bassissimi, se ne lamenta pure …

          Prendo atto che non è il tuo caso !
          ———————————————————

          Per quanto riguarda la MIA situazione :

          — Il mio Contratto Contatore è con la VECCHIA ENEL e non è stato mai cambiato da decenni.

          — Ora la Vecchia ENEL, da parecchi anni in qua, è diventata “Servizio Elettrico Nazionale” (S.E.N.) e io mi trovo inserito nel “Servizio di Maggior Tutela” (S.M.T) con le Tariffe Trimestrali previste ed aggiornate dalla Autorità di Tutela (ARERA).
          ————————————————————–

          Per quanto riguarda la TUA situazione :

          Io avevo detto : “” Tu sicuramente usufruisci di un “contratto” PRIVILEGIATO (a PREZZO FISSO) stipulato un anno fa, o più in là ancora, quando i prezzi erano molto più bassi. “”

          Tu ora precisi e confermi : “” Il contratto l ho fatto circa 3 anni fa quando sono entrato in questa casa ed è un contratto che pago la stessa cifra al kWh sulle 24 ore…(sono single ) non so se questo fatto incida sulla bolletta…. prova a sentire altri fornitori…””
          —————————————————————

          Dunque la tua situazione CONTRATTUALISTICA (a Prezzo Mono-Orario bloccato per non si sa quanti anni) risale poco tempo fa (si parla di soli 3 anni) ma è quasi una Era Geologica dato che, nel frattempo, tutta la Situazione Tariffaria è stata più volte TERREMOTATA.

          Se dovessi fare una ipotesi (cosa che non ho fatta in precedenza per non complicare inutilmente il discorso) direi che, al tempo del tuo Contratto, i prezzi che ti avevano fatti non erano favorevoli in paragone di quelli che in quel tempo mi praticava il Servizio Elettrico Nazionale in “Maggior Tutela”.

          FORSE la tua casa era nuova e dotata del FV obbligatorio e FORSE tu hai stipulato un Contratto Contatore per la durata di 5 o 7 anni.

          Poi è successo quello che è successo e tu ti sei trovato (dall’aver fatto un Contratto sfavorevole ed essere in leggera perdita) ad aver vinto alla Lotteria.
          —————————————————————-

          Ti fornisco una serie di dati delle mie Bollette (6 Bollette consecutive) che risalgono a 3 anni fa che potrai valutare in confronto alle tue della stessa epoca (se le hai catalogate).

          Anno 2020

          — 1) Mar/Apr —– € 120,62 —- kWh 590 — €/kWh 0,2044
          — 2) Mag/Giu —– € 75,57 —- kWh 325 — €/kWh 0,2325
          — 3) Lug/Ago —– € 91,55 —- kWh 440 — €/kWh 0,2080
          — 4) Set/Ott —— € 114,14 —- kWh 544 — €/kWh 0,2098
          — 5) Nov/Dic —– € 261,84 —- kWh 1465 — €/kWh 0,1787

          Anno 2021

          — 6) Gen/Feb —– € 223,11 — kWh 1158 — €/kWh 0,1927

          I TOTALI delle 6 bollette danno : € 886,83 —- kWh 4522 —- €/kWh 0,1961
          ——————————————————————

          Per quanto riguarda la possibilità di trovare CONDIZIONI DEL MOMENTO più favorevoli :

          Tale possibilità non si è mai verificata sul Libero Mercato rispetto al “S.E.N. – S.M.T.” (neppure ora, e puoi fare i tuoi controlli …)!

          Si è invece verificata sempre la possibilità di fare dei Contratti A PREZZI BLOCCATI SOLITAMENTE PER 1 o 2 ANNI E LEGGERMENTE SFAVOREVOLI (sempre in relazione ai contestuali Prezzi praticati da “S.E.N. – S.M.T.”) che poi però, nel tempo, per la DINAMICA PERVERSA DELL’AUMENTO PREZZI che si è generata, sono risultati INCREDIBILMENTE FAVOREVOLI.

          I Contratti come il tuo, qualora di lunga durata, stipulati con Fornitori di Energia di piccole dimensioni, sono stati tutti disdetti dal Fornitore.

          Se il tuo Contratto non è stato disdettato vuol dire che sei sicuramente con un Fornitore GROSSO o GROSSISSIMO che ha potuto sostenere le perdite sul tuo Contratto accollandole a tutta la platea degli altri suoi Clienti meno fortunati di te !
          —————————————————————————–

          Se non lo hai mai fatto puoi fare dei controlli sulla convenienza dei Contratti proposti delle almeno 200/300 Società di Vendita presenti sul Mercato

          Parti dal Sito di “ARERA”
          https://www.arera.it/it/consumatori/consumatori_ele.htm

          Poi clicca su “Portale Offerte” e compila il Questionario che ti viene presentato.

          Oppure vai direttamente da subito su :
          https://www.ilportaleofferte.it/portaleOfferte/

          La Convenienza o Sconvenienza delle varie Offerte viene riferita ai Prezzi Base (stabiliti da ARERA) e praticati dal “Servizio Elettrico Nazionale – Servizio di Maggior Tutela”

          Occhio a quello che compare subito a prima vista … Bisogna andare al Dettaglio Offerta e leggere tutto attentamente per scoprire dove sta l’imbroglio !

          Comunque gli unici che offrono vantaggi (almeno a prima vista e senza andare a vedere i dettagli) sono solo Società sconosciutissime nate oggi e che presumibilmente possono morire domani.

        • Gipi, il 24 Febbraio 2023 ore 22:24

          Ciao Armando

          Con riferimento a :
          Msillano, Il 24 Febbraio 2023 Ore 11:32 (che non avevo visto al momento dell’invio del mio ultimo intervento)
          ———————————————————-

          Lui ha doverosamente rettificato/precisato che il suo Costo kWh “in Bolletta” era veramente esagerato e si presume che sia stata una sua svista (un po’ imperdonabile sapendo ora dei suoi consumi di 55 kWh praticamente inesistenti, ma può succedere …).

          Purtroppo il costo attuale del mio kWh (per i consumi reali di Dicembre e Gennaio) è quello che ho detto (1,204 €).

          Comunque nella prossima Bolletta (consumi reali di Febbraio e Marzo) sarà sicuramente molto meno dato che il costo stabilito da ARERA per il 4° Trimestre 2022 alla componente “Quota Energia” era di : F1 = 0,554360 € e F23 = 0,524840 (come risulta scritto in Bolletta) e per il 1° Trimestre 2023 sarà di F1 = 0,428410 e per F23 = 0,409100.

  78. VagoEnel, il 27 Febbraio 2023 ore 16:34

    Ciao, sto leggendo, anche se un po’ off-topic, il tutto.
    Mi domando come è possibile avere un costo di 1,5 euro per kWh?
    Io consultando il sito arera vedo che il prezzo della materia prima non è mai salito sopra 0.53451 ad ottobre.
    Quindi per sfamare la mia curiosità…. come si arriva a 1.5?

    Domani scade il mio prezzo fisso di 0.21 euro per kWh :)

    grazie

    • Giovanni, il 27 Febbraio 2023 ore 17:29

      Interessante.. anch’io sono nella tua stessa situazione!

      • VagoEnel, il 27 Febbraio 2023 ore 18:09

        mi tocca un mese a 0.67 euro kwh con eon tariffa fissa e poi passo ad un variabile che dovrebbe ad aprile essere…

        TARIFFA LUCE PUN + 0,029€/kWh

        speriamo in un mese di sole così i miei poveretti 3.8 kWhp mi danno una mano

        consumi di dicembre 340 kWh di cui 40 kWh autoconsumati, produzione sensibile solo da metà mese
        consumi di dicembre 322 kWh di cui 9 kWh autoconsumati, installazione avvenuta il 21 dicembre

        sperèm

        • Gipi, il 2 Marzo 2023 ore 19:14

          Ciao VagoEnel

          — “speriamo in un mese di sole così i miei poveretti 3.8 kWhp mi danno una mano

          consumi di dicembre 340 kWh di cui 40 kWh autoconsumati, produzione sensibile solo da metà mese
          consumi di dicembre 322 kWh di cui 9 kWh autoconsumati, installazione avvenuta il 21 dicembre ” —

          Non mi è chiara la situazione (tu parli 2 volte dello stesso mese di Dicembre (forse il primo Dicembre che dici era in realtà Novembre ?).

          Comunque, nel periodo Nov-Dic-Gen-Feb, il supporto che si può avere da un piccolo FV (come il tuo da 3,8 kWp) risulta SOLITAMENTE MINIMO in IN TERMINI QUANTITATIVI ASSOLUTI, ma molto buono in rapporto alla sua Produzione e si arriva anche ad AUTOCONSUMARE il 70% della sua Produzione mensile.

          Quanto minore risulta la Produzione mensile tanto maggiore risulterà l’AUTOCONSUMO PERCENTUALE.

          Andando avanti nel tempo e controllando assiduamente come vanno le cose vedrai che rimarrai soddisfatto …
          —————————————————————————-

          Se vai a vedere qui più sotto, io avevo detto quanto mi costava il mio kWh nell’ultima Bolletta (S.E.N. in S.M.T.) per i consumi maturati di Nov-Dic:

          Gipi, Il 27 Febbraio 2023 Ore 19:14
          Ciao ad entrambi : VagoEnel & Giovanni

          — “Riprendendo il foglio e leggendo ora sulla facciata giusta (quella che si riferisce alla Bolletta Elettrica) mi risulta il giusto valore del mio kWh : 683 / 1049 = 0,6511 ossia 683 € / 1049 kWh = 0,6511 €/kWh .” —

          Ora vedo che, almeno per il mese che devi ancora subire con la “Nuova Tariffa Imposta” dopo la scadenza naturale del tuo precedente Contratto, questa fa accapponare la pelle e ti da la misura della tua precedente fortuna :

          — “mi tocca un mese a 0.67 euro kwh con eon tariffa fissa e poi passo ad un variabile che dovrebbe ad aprile essere…
          TARIFFA LUCE PUN + 0,029€/kWh.” —

          Un suggerimento : vai a vedere i dettagli scritti del tuo Nuovo Contratto perché è anche possibile che esista un altra “voce” presente nella tua Nuova Bolletta (della quale nessuno quasi mai si accorge inizialmente e comunque non viene mai menzionata dai Call Centers),.

          La detta “voce” solitamente viene indicata come “ONERI DI COMMERCIALIZZAZIONE” e solitamente è un valore a forfait mensile (per darti una idea di massima potrebbero essere intorno ai 10 €/mese).
          ———————————————————–

          UN IMPORTANTE E FONDAMENTALE SUGGERIMENTO per tutti coloro che hanno un FV (anche da soli 3 kWp) :

          Nel fare i Contratti SCEGLIERE SEMPRE LA TARIFFA BIORARIA !!!

    • Gipi, il 27 Febbraio 2023 ore 19:14

      Ciao ad entrambi : VagoEnel & Giovanni

      La commistione di Impianti piccoli e grandi, in questo “filone” di discussione sui Microfotovoltaici Amatoriali da meno di 100 €, è effettivamente fuori luogo …

      Tuttavia questa situazione di “fuori luogo” si verifica spesso anche in altri “filoni” di discussioni dato che gli intervenienti piazzano le loro considerazioni spesso un po’ dove capita (anche perché individuare l’esistenza del “filone” più adatto non risulta agevole).

      Io, come utente qualsiasi di questo Forum, non saprei dire come si potrebbe fare una ricerca mirata che risulti anche abbastanza semplice.
      —————————————————————————–

      Per la spiegazione dei 1,55 €/kWh potrete ora vedere le motivazioni che poi sono state fornite.

      Praticamente si tratta di un errore di valutazione :
      Bolletta Bimestrale con soli 33 kWh fatturati, spese fisse proporzionate a Contratto Contatore da 6 kWh e quindi un costo del kWh alle stelle e del tutto incomparabile con quello delle Bollette “normali”.
      —————————————————————————–

      Peraltro io stesso ho commesso un errore dicendo che il kWh dell’ultima Bolletta mi costava 1,204 €/kWh.

      La spiegazione del mio errore era dovuta al fatto che SU DUE OPPOSTE FACCIATE DI UNO STESSO FOGLIO FOGLIO avevo annotati separatamente i dati della ultima Bolletta del Gas Metano e dell’ Energia Elettrica, ma senza nessuna nota e neppure le “UNITA’ DI MISURA” che le distinguesse tra Gas ed Elettricità.

      Riprendendo il foglio da terra, dove mi era caduto, non mi sono avveduto che il foglio si era capovolto di facciata e ho copiato erroneamente i valori della Bolletta Gas Metano.
      Sfortunatamente il valore totale in € delle due diverse Bollette era abbastanza simile (650 e 683) e questo mi ha tratto in inganno !

      Avevo letto lo scritto : 650 / 540 =1240 e poi avevo scritto completando con l’ unità di misura sbagliata (kWh invece di m3 Metano) : 650 € / 540 kWh = 1,204 €/kWh (che però era il costo al m3 del Gas Metano).
      —————————————————————————–

      Riprendendo il foglio e leggendo ora sulla facciata giusta (quella che si riferisce alla Bolletta Elettrica) mi risulta il giusto valore del mio kWh :
      683 / 1049 = 0,6511 ossia 683 € / 1049 kWh = 0,6511 €/kWh .

      CHIEDO SCUSA PER L’IMPERDONABILE ERRORE e per la confusione che avrò creata anch’io …
      ——————————————————————————-

      Ora che a tutti voi due scade (o sta per scadere a brevissimo tempo) il precedente Contratto sarei curioso di sapere il livello di COSTO FINALE IN BOLLETTA del vostro kWh come potrete di fatto rilevarlo solo alla ricezione della vostra PRIMA BOLLETTA CON NUOVO CONTRATTO.

  79. msillano, il 1 Marzo 2023 ore 18:51

    Ringrazio tutti per gli interventi, ora posso correggere il mio errore metodologico:

    Le SPESE FISSE sono una tassa: non c’e fotovoltaico che le riduca !
    Quindi le SPESE FISSE contrattuali (nel mio caso, 16,275 €/mese) devono essere sempre sottratte, prima di calcolare il costo unitario dell’energia, sia pure lordo.

    In condizioni ‘normali’ l’errore può essere trascurabile, ma in condizioni di bassi consumi (nel caso in questione) l’errore introdotto può essere macroscopico.

    (Importo bolletta – spese fisse mensili x 2,2) / totale energia attiva (kWh).

    Rifacendo i conti con questa formula ottengo un più ragionevole 0.4692 €/kWh

    CHIEDO UMILMENTE PERDONO

    Cordialmente
    m.s.

    • luigi, il 2 Marzo 2023 ore 00:04

      Io penso che i tempi siano abbastanza maturi per pensare di poter fare a meno della rete … se i consumi sono veramente bassi. Te lo dico perchè avevo una roulotte, e funzionava tutto anche senza la rete che veniva utilizzata per ricaricare la batteria durante le soste in campeggio. Sono passati circa 50 anni da quando ho venduto la roulotte e non sono sicuro che funzionasse tutto solo a CC ma di certo radio, tv, frigorifero, luce, per la cucina e l’acqua calda una bombola (o due?). La permanenza di un paio di settimane era abbastanza confortevole. L’unica cosa che oggi mi pare consumi più 50 anni fà è il phon (400 watt elchim lo utilizzo ancora abitualmente) ora sono decisamente più energivori. Io da più di un anno ho eliminato la fornitura con la rete in un deposito sostituita con una batteria auto che “ora” ricarico ogni sei mesi (ho iniziato con due, per avere la corrente alternata uso un alternatore da auto 250watt sufficienti). Forse dove i consumi sono bassi mettiamo una casa al mare usata nei fine settimana un fotovoltaico da balcone con pochissima potenza ma in grado di accumulare corrente su una normale batteria auto in grado di garantire autonomia per quei due giorni probabilmente funziona … Dimenticavo la lavatrice consuma parecchio ma quando si è guastata ho commesso l’errore di ordinarla via internet … è arrivata dopo oltre un mese … in quel periodo ho scoperto che funzionano benissimo le lavanderie a gettone che provvedono anche ad asciuguare … e ne hanno aperta una vicino a casa …. E se guardiamo avanti la Citroen …. presenta una economica da 400 km che si ricarica in 20 minuti ed è in grado di alimentare casa.

      • Gipi, il 3 Marzo 2023 ore 21:42

        Ciao Luigi

        A parte qualsiasi considerazione tecnica, se hai venduta la tua Roulotte 50 anni fa, si suppone che ora tu possa essere almeno intorno agli “80” e FORSE sei pure da solo …

        Sicuramente i tuoi consumi di Elettricità saranno bassissimi ma non possono fare assolutamente testo per i molti altri milioni di Italiani.

        Non ho capito bene il tuo attuale sistema con 1 Batteria Auto + Alternatore Auto. POTRESTI SPECIFICARE MEGLIO ?

        Per — “la Citroen …. presenta una economica da 400 km che si ricarica in 20 minuti ed è in grado di alimentare casa. ” —
        La domanda però è : Quanto costa 1 kWh preso dalla Colonnina di Ricarica ? (a parte il “Quanto costa la Citroen” e altre domande varie).

      • msillano, il 8 Marzo 2023 ore 11:50

        Ciao Luigi, Gipi
        nel 1971 costruii un caravan ‘fai da te’, partendo da un furgone Volkswagen, rialzando il tettuccio di 75 cm, per poter stare in piedi all’interno, creando un nuovo finestrone, eliminando uno dei tre posti anteriori per creare un passaggio, etc., cioè con importanti modifiche alla carrozzeria.

        Non é un ‘amaracord’ off-topic, ma lo cito per un altro motivo:
        Le pratiche per l’omologazione come ‘veicolo speciale’ ‘fai-da-te’ consistettero in:

        a) un disegno A4 (firmato da un ingegnere iscritto all’albo – un mio amico).
        b) una dichiarazione di un carrozziere iscritto alla camera di commercio (il mio carrozziere: per risparmiare i lavori li ha fatti invece un fabbro di paese).
        c) un (semplice) collaudo alla motorizzazione. Presentati i documenti ho avuto l’appuntamnento 10 gg dopo. Durata del collaudo, 15 minuti.

        Questo per ottenere il ‘libretto di circolazione’ italiano (ma anche il ‘trittico’ internazionale) per un veicolo ‘prototipo’ costrito in un solo esemplare.

        Solo nel caso di velivoli (aerei, elicotteri, etc.) è richiesto l’uso di componenti tutti certificati. Comunque, anche in questo settore, non ostante le difficoltà, esiste un vivace ‘fai-da-te’.

        Paragoniamo tutto ciò alle richiesta per un impianto FV.

        Da un lato, abbiamo impegni europei, proclami ministeriali e pubblicità ENEL per favorire ‘tutti produttori’, dall’altro anacronistiche normative CEI. (CEI è stata fondata nel 1909). Perchè le definisco anacronistiche?
        Perchè il loro scopo è essenzialmente protezionistico: gli aspetti di standardizzazione e di sicurezza sono (a mio avviso) meglio raggiunti, oggi, da norme europee.

        Nel settore FV le norme CEI (in particolare la CEI 0-21) rispondono ad una pura logica di profitto monopolistico, a danno degli utenti finali, senza raggiungere gli obiettivi ‘alti’ che
        usualmente sono invocati per le barriere doganali: cioè occupazione e indipendenza induistriale su scala nazionale.

        Esempio
        L’inverter usato da ENEL-X nel suo ‘plug-and-play’ è il mini-inverter ‘Zucchetti TSOL-M350’ certificato CEI 0-21, costo 259.00 €
        Lo STESSO inverter TSOL M350 non certificato CEI costa (Alibaba sample) 151,23 €.
        Una maggiorazione del 71 %.

        Ma ritargare un inverter cinese non migliora nè l’indipendenza dell’industria italiana, nè l’occupazione in Italia (a parte i dipendenti Zucchetti): produce solo danni per gli utenti finali e, in sostanza, ritarda la diffusione del fotovoltaico.

        Ritengo il ‘fai-da-te’ molto utile e con un suo ruolo specifico (biodiversità), e mi spiace vederlo avvilito in questo modo proprio nel settore fotovoltaico dove invece oggi sarebbe essenziale, E pensare che tra gli obiettivi CEI c’è ‘diffondere la cultura tecnico-scientifica ‘ (sob!).

        Comunque, ‘dura lex sed lex’, come Gipi ci ricorda spesso.

        ———————–

        La lettera di Luigi presenta un altro spunto interessante:
        Nel caso di off-grid, conviene un impianto in CC (12/24 V) oppure il classico 230 CA?

        La risposta che mi viene in mente è ‘dipende caso per caso’:

        Molti dispositivi elettrici si trovano sia in CC che in CA: luci, pompe, TV, ma anche frigoriferi, phon etc. In genere la versione CC (per barche e roulotte) è più cara di quella equivalente in CA, che ha un mercato più vasto.
        Essendo ‘off-grid’, si possono usare anche inverter non omologati CEI 0-21.
        Gli inverter CC/CA presenti sul merrcato, anche ad onda sinusoidale, hanno prezzi bassi e rendimenti elevati, con ampie gamme di potenza.
        Un impianto in CC richiede più rame, e questo riduce il vantaggio di non avere l’inverter.

        Come conclusione direi che un impianto specializzato, ad esempio illuminazione o pompaggio acqua, di piccola potenza, con pochi corti collegamenti, è meglio in CC.

        Per una casa (rifugio, baita, sgabuzziono…) preferirei la 230 CA, per avere la libertà di usare elettrodomestici ed utensili ‘standard’. Pagando una piccola perdita di rendimento (inferiore al 10%).

        Eventualmente, facendo bene i conti, potrebbe risultare conveniente in sistema ‘misto’: in CC alcuni carichi fissi (e.g. illuminazione) in CA altri più occasionali (e.g prese a 230 V).

        Cordialmente
        m.s.

        (nota: secondo post, il primo non è andato a buon fine. Altrimenti, per evitare duplicati, potete cancellerne uno)

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