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Vantaggi e svantaggi di un impianto fotovoltaico

Ultimo aggiornamento: 20-02-2014
Voto:4/5 (7722 voti)

Mettere un impianto fotovoltaico è oggi un vantaggio per chi vuole risparmiare sulle bollette elettriche. Attraverso il consumo dell’energia autoprodotta, infatti, è possibile ridurre il prelievo dalla rete e con questo ridurre i costi in bolletta. Questo dell’autoconsumo è sicuramente il vantaggio principale del fotovoltaico, però, come ogni tecnologia, anche questa può avere, oltre ai vantaggi, anche alcuni svantaggi. Quali sono vantaggi e svantaggi di un impianto fotovoltaico?

Vediamoli con ordine, sperando di fare cosa utile per chi fosse interessato, ma ancora indeciso, nell’affrontare questo investimento che, per i piccoli impianti domestici, ‘costa’ decisamente meno di una utilitaria.

Come ogni investimento i vantaggi e svantaggi di un impianto fotovoltaico riguardano i rapporti tra i costi e benefici.
Tra i vantaggi e svantaggi di un impianto fotovoltaico c’è, come prima cosa, il prezzo. Ovviamente un prezzo vantaggioso, renderà più breve il periodo di ammortamento dei costi sostenuti.

Oggi i prezzi delle installazioni sono molto più bassi, si dice anche del 70%, rispetto a soli 5 anni fa, quando per un piccolo impianto domestico si doveva sborsare circa 7mila euro per kw (un impianto da 3 kw costava circa 20mila euro). Oggi con la stessa cifra si può installare un impianto completo (da 3 kw). Oggi il costo al kw è infatti, di circa 2.500 euro “chiavi in mano”. Un impianto da 2 kw costa non più di 5mila euro.

 

Vantaggi e svantaggi di un impianto fotovoltaico

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Vantaggi del fotovoltaico

  • Il fotovoltaico non è un costo, ma un investimento:  si recupera il capitale investito e la “variabile” è solo il tempo di rientro dai costi che in genere varia dai 6 ai 12 anni.
  • Iva di acquisto: agevolata al 10%.
  • Gran parte delle aziende dà oggi garanzie sul prodotto e garanzie sulla produzione.
  • Prezzi in discesa: oggi il fotovoltaico costa circa un terzo rispetto a solo 5 anni fa: oggi abbiamo prezzi di installazione inferiori a 2.500 euro al kw.
  • Oggi e per tutto il 2014 si può beneficiare delle detrazioni fiscali Irpef al 50% (dal 2014 ci saranno ancora ma saranno più basse). Con gli sgravi fiscali l’impianto costa, a conti fatti, la metà.
  • Riduzione/azzeramento delle bollette elettriche in relazione all’energia prodotta e istantaneamente auto-consumata.
  • con l’aumento inflazionistico dell’energia per i prossimi 25 anni, in proporzione aumenta il risparmio in bolletta grazie all’autoconsumo.
  • Minima manutenzione: non avendo parti meccaniche in movimento i pannelli fotovoltaici richiedono pochissima manutenzione in 25 anni, solo la sostituzione dell’inverter e altri piccoli interventi ordinari.
  • Oltre al risparmio in bolletta derivante dall’auto-consumo, si ottiene la remunerazione dell’energia immessa in rete attraverso lo “scambio sul posto” o la vendita (“ritiro dedicato”) dell’energia al Gse.
  • Vantaggi ambientali, riduzione delle emissioni inquinanti, salute per la collettività.
  • Vantaggi economici: il comparto ha creato e crea posti di lavoro e benefici all’economia.
  • Indipendenza energetica dall’estero: il solare riduce le importazione delle materie prime a fini energetici.
  • La generazione distribuita sul territorio limita i rischi per la sicurezza e riduce le dispersioni energetiche derivanti dal trasporto delle materie prime e dal trasporto della stessa energia elettrica prodotta.

 

Svantaggi del fotovoltaico

  • Sono terminati gli incentivi, quindi il solare, per essere competitivo, può fare affidamento solo alle dinamiche del mercato (anche se per i privati domestici ci sono ancora le detrazioni fiscali al 50%).
  • Il fotovoltaico ha una produzione giornaliera intermittente e dipendente dalle stagioni: di notte il fv non produce e d’inverno produce meno. Per questo, senza adeguati sistemi di accumulo, è una fonte di produzione “non programmabile”.
  • Il fotovoltaico comporta un esborso iniziale di investimento (che verrà poi recuperato nel tempo).
  • Come ogni tecnologia ha il rischio di rotture, malfunzionamenti, ecc.. (il rischio di rottura è però minimo, non essendoci parti meccaniche in movimento).
  • Senza un adeguato sistema di accumulo con batterie, non c’è possibilità di immagazzinare l’energia prodotta per utilizzarla “a posteriori”. I costi dei sistemi di accumulo sono i fattori che più influenzeranno i vantaggi e svantaggi di un impianto fotovoltaico.

 

Vantaggi e svantaggi di un impianto fotovoltaico: dove pende l’ago della bilancia?

Mettere il fotovoltaico oggi è un investimento e come tale, comporta un iniziale esborso economico ed un tempo di rientro dall’investimento nell’ordine di 6-12 anni, a seconda dei costi sostenuti e dell’energia elettrica generata.

Come ogni investimento anche il fotovoltaico comporta una certa dose di “rischio” che può condizionare i tempi di ritorno economico dall’investimento, però, stimando i costi dell’energia in bolletta per i prossimi 25 anni, una cosa è certa: produce un risparmio sul lungo periodo in relazione all’energia auto-prodotta.

Siamo prossimi alla grid parity, cioè a quella situazione di mercato in cui il fotovoltaico è “spontaneamente” competitivo, vantaggioso, rispetto alle fonti “convenzionali”, senza incentivi e senza detrazioni fiscali. Per questo motivo ci sono fondate motivazioni per ritenere che “l’ago” della bilancia penda a favore dei vantaggi che questa nuova tecnologia porta e porterà.

Quali sono secondo te altri vantaggi e svantaggi di un impianto fotovoltaico?

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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41 Commenti

  1. luigi, il 10 Aprile 2017 ore 14:26

    In una casetta in campagna raramente utilizzata “oggi” ho alcuni problemi
    – il primo è l’umidità con tutto quello che porta con sè
    un modesto impianto potrebbe alimentare i vari deumidificatori presenti e da acquistare con una specie di turnazione, non tutti assieme ma uno o due alla volta ( ognuno 450 watt) e solo quando è disponibile la corrente rinnovabile quella di rete non è affidabile ho già subito questa inefficienza in un congelatore.
    – il secondo è il riscaldamento anche in estate e forse più in estate alcuni locali sottoterra potrebbero godere di un pò di corrente prodotta in più sarebbe l’ideale ad alimentare dei termosifoni ad olio 700 watt ciascuno .. sempre uno alla volta
    – il terzo è il fotovoltaico per l’auto elettrica …
    che nel giro di qualche anno mi accompagnerà, su questo aspetto non ho idea,
    l’ideale sarebbe avere una batteria che si carica nel tempo (mettiamo una settimana) che consenta un rientro in città
    si parte con batteria carica si arriva in campagna dopo 90km e qui si trasferisce l’energia accumulata ripristinando la carica originale per permettere il rientro …. ecologico.

    Sarà possibile?

  2. Daniela, il 10 Novembre 2017 ore 16:57

    Come delineato nell’articolo effettivamente il fotovoltaico può essere vantaggioso e svantaggioso. E’ bene ricordare che i costi di investimento possono essere detratti fiscalmente solo da chi ha un lavoro fisso e una busta paga (cosa assai rara ai giorni nostri) Inoltre, bisogna considerare i seguenti fattori:
    – i costi dei servizi di misura; vere e proprie bollette periodiche annuali aggiuntive, erogate da Enel distribuzione, un’ ingiusta gabella per chi sceglie l’energia pulita.
    – il problema smaltimento : tra vent’anni chi avrà installato i pannelli fotovoltaici dovrà pensare anche a questo problema visto che i pannelli hanno un limite di vita. – – leggo che il calcolo di spesa per un impianto di 2kw è di circa 5.000 euro, cui, però, bisogna aggiungere le pratiche per l’allaccio e la parcella per il perito che le esegue, così si arriva tranquillamente a euro 1500 + 5000 = 6.500 euro.
    Considerando lo scambio sul posto (che non copre tutta la spesa in bolletta), calcolando i consumi di un singolo abitante domestico, il rientro dell’investimento si avrà dopo trenta due anni; davvero tanto per dire che la spesa si ammortizza in breve tempo! Naturalmente ognuno dovrà fare i suoi calcoli personali in base alla potenza dell’impianto, al numero di abitanti della casa, alla copertura totale o parziale del fabbisogno energetico domestico ( misto o puro) ai fattori meteo imprevedibili. Quindi prima di scegliere o meno di fare un impianto è bene consultare i forum del settore e interpellare chi già ha un impianto, rapportando i dati raccolti alla propria situazione economica e abitativa.

    • Alessandro F., il 13 Novembre 2017 ore 10:58

      Ciao tu scrivi:

      E’ bene ricordare che i costi di investimento possono essere detratti fiscalmente solo da chi ha un lavoro fisso e una busta paga (cosa assai rara ai giorni nostri)

      non è vero, può detrarre qualunque persona fisica abbia reddito.

      il problema smaltimento : tra vent’anni chi avrà installato i pannelli fotovoltaici dovrà pensare anche a questo problema visto che i pannelli hanno un limite di vita..

      non è vero. Mi risulta che i costi di smaltimento sono già pagati quando si acquistano moduli e inverter (ci sono appositi consorzi che si occuperanno di gestire i moduli e inverter esattamente come qualsiasi altro rifiuto RAEE). Questo soprattutto per i piccoli impianti.

      Considerando lo scambio sul posto (che non copre tutta la spesa in bolletta), calcolando i consumi di un singolo abitante domestico, il rientro dell’investimento si avrà dopo trenta due anni

      Non so che calcoli tu abbia fatto, ma trentadue anni è la prima volta che li sento. Se una persona singola consuma, diciamo, 1500 kwh/anno, il suo impianto ottimale potrebbe essere anche da 1,5 kW di potenza. Questo impianto non deve costare più di 3500 chiavi in mano che, sfruttando le detrazioni fiscali, sarebbero circa 1800 effettivi. Questi 1800 li recuperi in pochi anni.

    • gipi, il 13 Novembre 2017 ore 11:53

      Ciao Daniela

      Che tu sia arrabbiata è un fatto. Che tu possa avere qualche ragione, anche !
      Non si sa se tu hai un FV del quale lamentarti con dati di fatto.
      Se hai un tuo FV potresti darci qualche dettaglio Tecnico/Amministrativo della tua situazione?

  3. luigi, il 13 Novembre 2017 ore 12:32

    Leggo da qualche parte che i gestori stanno installando i contatori bidirezionali.
    Dal nome penso che possano prendere corrente dalla rete e consegnare quella generata che non serve.
    .
    Certo che anni fà in pochi pensavano fosse possibile ricavare energia dalle finestre, dalle tapparelle, da fronzoli con un certo valore estetico, piccole cose … trascurabili a livello singolo ma se ci si sposta di livello queste piccole produzioni possono modificare profondamente il patrimonio energetico nazionale.

    Probabilmente se lo Stato con la sua inutile burocrazia si spicciasse a togliersi dai vari problemi …. entreremmo in un mondo migliore.

  4. marco, il 1 Aprile 2018 ore 18:17

    una cosa e’ sicura , se dovesse arrivare una tempesta solare di grosse dimensioni ,cosa prevista e gia’ successa in passato recente:1989 più lieve e 1859 «friggerebbe» le reti elettriche dell’intero Pianeta, distruggerebbe i network di comunicazioni digitali e analogiche — prevede uno studio della National Academy of Sciences —. Resteremmo al buio per anni. Senza Internet. Ferme le industrie, bloccati i trasporti. Finito il petrolio e magari anche l’ultima benzina rimasta nelle cisterne delle pompe che funzionavano ad elettricità. Il cibo non arriverebbe a negozi o case. Dovremmo tornare a coltivare qualsiasi angolo di terra per procurarci da mangiare. L’acqua andrebbe estratta da fiumi o pozzi a mano, e magari decontaminata perché gli impianti di filtraggio non funzionerebbero più. Non avremmo frigoriferi o freezer. Cucineremmo su fuochi a legna. Solo le auto elettriche potrebbero continuare a funzionare, a patto di potersi rifornire da centrali solari o eoliche. L’articolo elenca le contromisure possibili: a partire da una ristrutturazione delle reti elettriche mondiali — che dovrebbero essere suddivise in micro-grid, reti di distribuzione isolabili una dall’altra, aumentando il ricorso alle energie alternative —, al proliferare degli impianti solari familiari. Ma non c’è molto tempo per prepararsi: la prossima grande tempesta elettromagnetica potrebbe colpire in qualsiasi momento. E avremmo un preavviso di soli tre giorni prima del black out.

  5. giovanni, il 3 Aprile 2018 ore 11:52

    che sfiga.. tempesta solare e fine del petrolio nello stesso momento ??? Ma cosa è una tempesta solare e perchè “friggerebbe” le reti elettriche??

    • marco, il 3 Aprile 2018 ore 12:23

      Le tempeste solari sono dei fenomeni in cui si verificano, da parte della corona solare, delle forti emissioni di materia, la quale genera il cosiddetto vento solare, cioè uno sciame di particelle ad alta energia che in poco più di 24 ore arriva a colpire il campo magnetico terrestre. Per molteplici fattori non è certo che lo sciame di particelle raggiunga la Terra, ma è molto più probabile che arrivi ai poli.
      L’unico dato certo è che nella fotosfera, in corrispondenza delle macchie solari, siano presenti degli intensi campi magnetici i quali, durante i brillamenti, rilasciano enormi quantitativi di energia, trasformandola in energia cinetica, termica e di radiazione. L’arrivo di una tempesta solare può provocare numerosi disagi alla Terra e ai suoi abitanti: si possono, infatti, riscontrare danni ai sistemi Gps, ai satelliti per le telecomunicazioni o addirittura dei veri e propri blackout di intere regioni. Un’ulteriore conseguenza del verificarsi di una tempesta solare sarebbe l’aumento di diverse patologie, come ad esempio i tumori, che non si manifesterebbero nell’immediato ma negli anni successivi. Ciò sarebbe causato dal fatto che le radiazioni solari impattando sul pianeta potrebbero arrivare fino a noi anche se attutite dalla protezione dell’atmosfera e del nostro campo magnetico.

      • marco, il 3 Aprile 2018 ore 14:04

        il sole espelle materia coronale in continuazione ma le quantità limitate sono schermate da atmosfera e soprattutto da campo magnetico terrestre e quindi non causano problemi . ma di media e dico in media, ogni 150 anni c,e’ un eruzione solare molto importante . nel 1859 ,e’ stata potentissima ,ma la tecnologia era diciamo primitiva ha bruciato letteralmente tutta la rete mondiale di telegrafi . se succedesse ai nostri tempi che dipendiamo in tutto e per tutto da energia elettrica ,puoi immaginare che danni farebbe . dipende da intensità della tempesta solare. ma potrebbe causare un black out di mesi se non di anni . nel 1989 c,e’ ne stata una in canada che era 1/5 di intensità della precedente , e ha mandato in black out il paese per 9 ore . “friggere” per rispondere alla tua domanda vorrebbe dire che l energia sprigionta sarebbe cosi grande da sovra caricare le linee elettriche e non solo , e bruciarle .

      • luigi, il 3 Aprile 2018 ore 17:41

        Tragica situazione, ma sei sicuro?
        restando su internet recentemente sono passato alla fibra che … è un sottile conduttore in plastica percorso da …luce.
        Decisamente più economico ed efficiente di un cavo rame e mi gestisce rete e telefono.
        Negli anni 90 a Smau presentavo dei prototipi di computer completamente schermati ed altri in grado di operare immersi in acqua. Prototipi totalmente inutili … ma gli studi sono stati fatti e passare dal prototipo obsoleto ad una produzione che tenga conto della nuova situazione … non dovrebbe essere un problema.
        La comunicazione tramite Tv …. siamo certi che non sia già in programma il passaggio alla fibra?
        (eliminando magari il canone rai … e paghi ciò che vedi non ciò che subisci).
        Restare senza corrente…. In altro post ho chiesto informazioni sul fotovoltaico trasparente (un sistema che sembra più economico rispetto ad un tetto tradizionale con coppi) appare insoluto il problema di cosa fare dell’energia prodotta, …. ma se dovesse un giorno prevalere il buon senso … la si potrebbe far gestire a chi oggi ci vende energia ottenuta da fonti non rinnovabili.

      • gipi, il 3 Aprile 2018 ore 18:27

        Ciao Marco

        Vabbè era il PRIMO APRILE……

        Comunque, in attesa della Apocalisse, noi che si dovrebbe fare di specifico?

        Magari ci facciamo consigliare da qualche “Chiesa” d’impostazione Apocalittica ?

        • marco, il 4 Aprile 2018 ore 11:00

          Ciao , chi ha parlato di apocalisse ??? Io ho parlato di tempeste solari …poi tu non so cosa hai capito. Il succo era che se hai fa forse non resti al buio e senza frigo per conservare il cibo se dovesse capitare un Black out più lungo..tutto qua , poi se vuoi andare in chiesa a pregare fai pure..

  6. tina, il 7 Marzo 2019 ore 22:20

    i pannelli danno problemi di controllo e manutenzione? vanno cambiati periodicamente?

  7. gipi, il 12 Marzo 2019 ore 12:44

    Ciao Tina

    Di norma i pannelli di una volta li garantivano almeno per 20 anni. Quelli di adesso vengono garantiti anche per 30-35 anni.
    Nel corso della loro vita subiscono un degrado fisiologico nelle loro prestazioni.

    Per quelli fabbricati 10-15 anni fa si considera che ai 20 anni forniranno ancora prestazioni al 80% di quelle iniziali. Per ora non ci sono notizie che smentiscano questo dato.
    Se ai 20 anni le prestazioni sono come nelle attese si può andare avanti tranquillamente !

    Si può presumere che i Pannelli di produzione attuale saranno almeno leggermente migliori.

    Dunque, di norma, i Pannelli “durano una vita”……..
    ———————————————————–

    In condizioni normali, su falde tetto inclinate di ALMENO 15°, i Pannelli non hanno particolari esigenze di pulizia.
    Si puliscono solitamente in modo sufficiente con la pioggia e benissimo con la neve.

    Se invece vengono montati in piano orizzontale, come si fa spesso nel sud Italia sfruttando le terrazze, allora si presenta la necessità di pulizie periodiche (una o anche due volte all’anno).

    Ogni 2 o 3 anni si può fare un controllo visivo della situazione generale dei Pannelli : fissaggio meccanico alla struttura di supporto e stato dei cavetti di collegamento tra i Pannelli, eventuale comparsa di macchie di colore su qualche zona di qualche pannello.

    Comunque risulta solitamente difficoltoso un controllo completo di tutti i Pannelli della “platea” per cui ci si limita a vedere lo stato di quelli accessibili lungo i bordi della platea dato che sono i più soggetti ai danneggiamenti meccanici.

    Per lo stato di “Salute Elettrica” dell’insieme dei Pannelli fa fede la Produzione Fotovoltaica che l’inverter segnala costantemente in ogni istante e anche come totale giornaliero / mensile / annuale.

    Sempre l’Inverter segnala con vari messaggi di “errore” eventuali grossi malfunzionamenti dell’insieme dei Pannelli.
    Con sistemi impiantistici più sofisticati possono essere individuate anomalie di funzionamento individuali di ogni singolo Pannello.

    • Luigi, il 6 Novembre 2019 ore 02:43

      Ciao Gipi, cerco sempre informazioni sui pavimenti fotovoltaici ma non li trovo.
      30/35 anni e più …. ma con le infiltrazioni nei lastrici solari come ci si comporta?
      Dopo 20 anni le infiltrazioni arrivano e poi corrono per sbucare in altro punto.

      È possibile che il condominio decida di ripristinare “tutto” anche quella parte magari sana coperta da piastrelle e sopra il pavimento fotovoltaico.

      Come ci si comporta in questi casi? La rimozione ed il ripristino del pavimento fotovoltaico a chi spetta al condominio o al condomino proprietario di quella parte di lastrico.

      • Elettricista, il 6 Novembre 2019 ore 11:16

        Per i pavimenti fotovoltaici c’è la ditta SANTONI,sono i migliori.Saluti.

        • luigi, il 7 Novembre 2019 ore 02:13

          Mi pare sia una azienda di Padova che credo di aver già contattato anni fa senza esito,
          probabilmente ha ragione gipi che sostiene “in condominio no”.

          Spero di poterlo un giorno smentire …. ma bisognerebbe trovare delle descrizioni accurate.

      • gipi, il 6 Novembre 2019 ore 19:10

        Ciao Luigi

        Non ho ben capito quello che intendi dire :
        — “cerco sempre informazioni sui pavimenti fotovoltaici ma non li trovo.
        30/35 anni e più …. ma con le infiltrazioni nei lastrici solari come ci si comporta?
        Dopo 20 anni le infiltrazioni arrivano e poi corrono per sbucare in altro punto” —

        Comunque suppongo che tu ti riferisca, più o meno, alla situazione di “coperture piane a terrazza” sulle quali sono stati installati Impianti FV il cui beneficiario è un singolo condòmino.

        Purtroppo, anche senza la complicazione del FV, per le infiltrazioni (che sono già per loro natura di difficile individuazione in quanto alla loro “partenza”) nei Condomini è sempre battaglia a tutto campo.

        Se poi si aggiunge anche la ulteriore variante del possibile danneggiamento provocato dai fissaggi del FV allora scorre del sangue a fiumi.

        Sono casi tutti da vedere singolarmente e, per cominciare anche solo a vedere, bisogna fare già dei lavori di indagine che hanno dei costi non indifferenti e poi necessitano della fattiva collaborazione dei vari interessati………….

        Il mio personale punto di vista è :
        I Condomini sono già, per loro natura, dei Manicomi ingovernabili.
        Sarebbe cosa saggia evitare di porre in essere nuove situazioni che implichino ulteriori complicazioni.
        Tradotto vuol dire : NIENTE FOTOVOLTAICO PER NESSUNO.

        • luigi, il 7 Novembre 2019 ore 01:45

          acc. …. mai un pò di entusiasmo, mai una pioggia di realizzazioni favolose e senza problemi.
          uffa
          ps
          la produzione di tutto il lastrico solare dovrebbe coprire su base annua abbondantemente tutti i consumi (attuali) del fabbricato e tutti i condomini potrebbero averne beneficio.

        • gipi, il 9 Novembre 2019 ore 11:09

          Ciao Luigi

          In effetti ti devo dare ragione : NON SONO UNO CHE SI ENTUSIASMA FACILMENTE………………

          Comunque, nelle tue entusiastiche e futuristiche proposte, dovresti anche proporre qualche Calcolo Economico almeno accettabilmente realistico !

          La tua considerazione puramente tecnica, che si suppone anche realistica, di fatto non vuole dire nulla se non è accompagnata anche da un Piano Economico.

  8. giovanni priano, il 4 Novembre 2019 ore 09:01

    I comuni dovrebbero ringraziarci per l’abbattimento del CO2 che facciamo,invece ci ignorano.

  9. luigi, il 13 Novembre 2019 ore 09:51

    Gipi, Il 9 Novembre 2019 Ore 11:09
    Ciao Luigi

    In effetti ti devo dare ragione : NON SONO UNO CHE SI ENTUSIASMA FACILMENTE………………

    le valutazioni economiche dipendono da tanti fattori, il primo si lega alla richiesta … se la richiesta è alta la produzione cresce ed i prezzi calano in fretta. La realizzazione di un prototipo non è tenuta a produrre direttamente un vantaggio economico, lo si realizza in perdita.

    Commentare in un sito non ha un costo, è un metodo per acquisire gratuitamente le conoscenze tecniche che mancano a chi ipotizza una soluzione analizzando a blocchi i problemi.

    In informatica si chiamava progettazione strutturata quella tecnica che permetteva di dividere un problema molto complesso in tanti problemi semplici la cui soluzione magari esisteva già (in precedenza tutto veniva sviluppato all’interno del programma con codific ridondante ed a rischio errori.

    il costo …. se si utilizzano per un prototipo prodotti con caratteristiche inadatte ma dal costo contenuto sarà necessario valutare i risultati considerando costi e benefici derivanti da componenti più adatte.

    ora parlando di batterie di accumulo … si parla di batterie della dimensione di un dito assemblate in vari modi per ottenere la capacità di accumulo desiderata (sono migliaia le batterie che compongono l’accumulo necessario a percorrere in una vettura 500 km con un “pieno”.

    la singola batteria nasce per consentire 4000 cicli di carica scarica ma arrivati a 1500 quella batteria non va più bene per essere utilizzata in auto ma và ancora bene per 2500 cicli legati all’accumulo fotovoltaico … dieci anni. Ora con lo sviluppo della mobilità elettrica quante saranno le celle disponibili ad un costo ambientale pari a zero da utilizzare nell’accumulo domestico?

    parlo di costo ambientale, le celle sono gia state pagate dalla mobilità ora una corretta gestione del riciclaggio,di un rifiuto può dare origine ad un prodotto dal costo dellla sola attività di riassemblaggio di componenti che (mi pare) siano moduli identici da 48 volt.

    Parlare di costo …. è inutile visto che i progressi in questo campo ci portano a considerare che nel 2020 nuove celle (le batterie delle dimensioni di un dito) saranno più leggere, più capaci, più economiche …..
    ora la capacità la conosceremo in seguito il prezzo pure dipenderanno,dalla evoluzione del mercato ma il peso ci può fornire una idea comprensibile in anticipo …. si legge che oggi per fare 100 km servano 150 kg di batterie mentre con le nuove solo 30 kg. …. nel 2020 non fra un lustro.

    Ecco che si comprende la tecnica delle valigette di energia asportbili che si intravvedino neimprogetti di alcune vetture ancira non in produzione ….. e se si può ipotizzare che ogni valigetta abbia un peso paragonabile ad un cestello di acqua minerale ecco che ricaricarke con la corrente di casa in un qualsiasi appartamento nelle ore notturne quando la rete fornisce con alcuni contratti energia gratis …. diventa possibile.
    anche ricaricarle con qualche pannello fotovoltaico “da balcone” diventa ecologiczmente valido.

    Si mi aspetto la solita obiezione sui costi ….. cui aggiungerei l’aspetto estetico che và ridolto non con i tecnici ma con architetti in grado di posizionare con garbo i pannelli più eleganti sulle facciate dei balconi o su intere pareti con dei “murales” fotovoltaici (invent li commercializza).

    Un conto è acquistare un singolo pannello da un rivenditore che su quella venduta deve campare. diverso è ipotizzare una modifica su un condominio composto da tre numeri civici con un centinaio di condòmini che per rifare la facciata si sono trovati preventivi fino a 950 mila euro per un intervento tradizionale.

    I costi … e l’interesse pubblico dove lo mettiamo? magari domani grazie a qualche momento di saggezza verranno ripristinate le preferenze nel voto per il parlamento e finalmente la gente potrà scegliere le persone da eleggere ….. nella cabina elettorale … e magari ribalterà i’opinione diffusa fra tutte le segreterie dei partiti (ritengono che per governare servano i co…..ni, con i risultai che viviamo).

  10. Elettricista, il 22 Novembre 2019 ore 09:30

    Gentile GIPI.

    Il GSE mi paga un contributo dello scambio sul posto di euro 17,14 per un prelievo di kw 1224,757 in sei mesi.

    In quel periodo,fine ottobre ho immesso in rete kw 2684 e al mio fornitore ENGIE ho pagato in sei mesi euro 299,82.

    Se i miei calcoli non sono errati,mi avrebbero pagato al kw 0,0139 euro.

    Non ti sembra che ci prendano in giro?Vale la pena avere il fotovoltaico.?

    Gradirei una tua cortese risposta.

    Al Fotovoltaico ho già scritto e come sempre non risponderanno.

    Cordiali saluti.

    Elettricista

    • gipi, il 23 Novembre 2019 ore 21:36

      Ciao Elettricista
      (ex Giovanni Priano da Genova)
      (1 Impianto 1,92 kWp ;1° C.E. – 22/09/2006) + (1 Impianto 5,25 kWp ; 2° C.E. – 01/01/2009)

      DEVO proprio dirtelo ………….

      Mi sembra una telenovela alla puntata n° 3000!
      Io ti parlo in italiano (credo) e tu proponi i tuoi quesiti in portoghese …….. inoltre, nonostante tutti gli anni di FV che hai addosso, e tutte le spiegazioni che ti sono state date e che puoi facilmente rileggerti, sembra che tu sia sempre un nuovo arrivato.

      Non lo farai mica a bella posta?

      Ti spiacerebbe usare termini più precisi in modo da far capire qualcosa ? La Settimana Enigmistica ormai non la acquisto più dato che i tuoi quiz sono molto più impegnativi.
      ——————————————————————-

      Per cortesia spiegati meglio usando i dovuti TERMINI TECNICI, i TERMINI TEMPORALI con le dovute date, e indica SEMPRE a quale dei tuoi 2 Impianti FV ti riferisci.

      Inoltre, quando fai dei calcoli, scrivili per esteso nella loro forma matematica completa e non solo nel risultato.
      Fai qualche piccolo sforzo di cortesia nei confronti di chi ti leggerà !
      ——————————————————————-

      Ciao, a risentirci in termini più comprensibili…………

      Gipi

      • Elettricista, il 24 Novembre 2019 ore 09:47

        Caro Gipi.
        Non commento le tue osservazioni e vorrei sapere se c’è ancora l’interesse ad avere il FV.
        Il GSE mi ha inviato il 2° conguaglio per il FV da 5,25 e per il FV da 1,92.,facendomi presente che il conguaglio del 1° semestre lo avevo ricevuto a giugno del 2019.
        Il prossimo conguaglio lo avrò a giugno del 2020.
        Fino a questo punto penso e me lo auguro,che tu e tutti coloro che ci leggono abbiano capito la situazione,dato che è la stessa per tutti i FV.
        Adesso ti faccio la situazione dei due FV.

        Per il 5,25 KW mi hanno pagato 47,… euro per KW 1679,…mentre noi al nostro fornitore abbiamo pagato 506,… euro ed avevamo immesso in rete kw 5967.

        Per il 1,92 KW mi hanno pagato 17,…euro per KW 1224,…mentre noi al nostro fornitore abbiamo pagato 299,…euro ed avevamo immesso in rete KW 2684.

        E’ ovvio che entro il 31 dicembre 2019 cercheremo di portare a O il rapporto tra prelievi ed immissioni,per non farci pagare le eccedenze.

        Devo forse inviarti anche i dati del 1° semestre 2019 o mi devo inventare anche quelli del 1° semestre del 2020 ?

        Cordiali saluti.

        Elettricista.

        • gipi, il 27 Novembre 2019 ore 18:48

          Ciao Elettricista
          (ex Giovanni Priano da Genova)
          (1 Impianto 1,92 kWp ; 1° C.E. – 22/09/2006) + 1 Impianto 5,25 kWp ; 2° C.E. – 01/01/2009).
          ———- ———- ———-

          ALLORA, SUI TUOI VARI PUNTI ……

          — 1) ” Non commento le tue osservazioni e vorrei sapere se c’è ancora l’interesse ad avere il FV. ”

          Mi ero predisposto ad accettare qualche “parola forte” a causa del tono del mio precedente intervento.
          Prendo atto che così non è stato e ti ringrazio per la cortesia.

          C’è ancora l’interesse ad avere il FV ? DIPENDE……..

          Dipende dalla SITUAZIONE TECNICA DELL’UTILIZZATORE (volume dei Consumi Annui e anche della loro ripartizione tra Inverno ed Estate), ma anche da una SCELTA IDEALE E PERSONALE di ciascuno di noi.

          Io solitamente cerco di rimanere neutrale, valutando solo dal punto di vista TECNICO / ECONOMICO / GESTIONALE i singoli e specifici casi che vengono presentati qui sul Sito.

          — 2) “ Il GSE mi ha inviato il 2° conguaglio per il FV da 5,25 e per il FV da 1,92, facendomi presente che il conguaglio del 1° semestre lo avevo ricevuto a giugno del 2019.
          Il prossimo conguaglio lo avrò a giugno del 2020. ”

          Ti avevo pregato di usare i TERMINI CORRETTI sia per permettermi di capire chiaramente sia per non ingenerare confusione in altri lettori meno pratici di me.
          Pertanto ti sottopongo la forma di scrittura corretta, secondo il mio punto di vista, che avresti dovuto usare (tra parentesi la terminologia sbagliata e in maiuscolo quella corretta).

          “ Il GSE mi ha inviato il 2° (conguaglio) ANTICIPO per il FV da 5.25 e per il FV da 1,92, facendomi presente che (il conguaglio) l’ANTICIPO del 1° semestre lo avevo ricevuto a giugno del 2019.
          Il (prossimo conguaglio) CONGUAGLIO A SALDO PER IL 2019 lo avrò a giugno del 2020. “

          — 3) “ Per il 5,25 KW mi hanno pagato 47…. euro per KW 1679….mentre noi al nostro fornitore abbiamo pagato 506…. euro ed avevamo immesso in rete kw 5967.
          Per il 1,92 KW mi hanno pagato 17….euro per KW 1224….mentre noi al nostro fornitore abbiamo pagato 299….euro ed avevamo immesso in rete KW 2684. “

          Come ormai ti dovrebbe essere noto non esiste nessuna correlazione tra gli ANTICIPI SEMESTRALI pagati dal GSE ed il volume (kWh) dei tuoi PRELIEVI (Consumi d’Utenza) e di quanto hai pagato per le Bollette relative, e neppure importa quanti siano stati i tuoi kWh dei CONFERIMENTI.

          Gli ANTICIPI SEMESTRALI vengono calcolati a FORFAIT solo sulla DIMENSIONE DELL’IMPIANTO FV (kWp).
          Nel tuo caso, per i tuoi 2 diversi Impianti :

          ANTICIPO per il 5,25 kWp : 5,25 x 9,10 = 47,77 €/semestre.
          ANTICIPO per il 1,92 kWp : 1,92 x 9,10 = 17,47 €/semestre.

          — 4) “ E’ ovvio che entro il 31 dicembre 2019 cercheremo di portare a O il rapporto tra prelievi ed immissioni, per non farci pagare le eccedenze “.

          Sarà una impresa difficile consumare UTILMENTE PER LE TUE REALI NECESSITA’ i due diversi esuberi che hai ormai maturati (dal1/1/2019 al 20/11/2019) nei restanti 41 giorni di quest’anno ……..

          ESUBERO Imp. 1,92 kWp: 2684 – 1224 = 1460 kWh; che fanno 1460 / 41 =35,61 kWh/giorno.
          ESUBERO Imp. 5,25 kWp: 5967 – 1679 = 4288 kWh; che fanno 4288 / 41 = 104,58 kWh/giorno.

          Comunque, volendo e riuscendo a farlo, ti troveresti quasi subito (entro la fine di Gennaio 2020) due Bollette, per Novembre-Dicembre 2019 che, nel loro insieme, farebbero circa (1460 + 4288) x 0,21 = 1207 €.

          Solo successivamente (verso il 22 giugno 2020) il GSE ti “restituirebbe”, sotto forma di distinto C.S. tra i due Impianti, complessivamente qualcosa come (1460 + 4288) x 0,120 = 690 € (rispetto ai 1207 € da te già pagati in Bolletta).

          Se invece non fai nulla e TI FAI PAGARE LE ECCEDENZE potresti ricevere dal GSE, complessivamente, qualcosa come (1460 +4288) x 0,06 = 345 € (da metter poi nella Dichiarazione dei Redditi 2019).
          Il valore 0,06 €/kWh si riferisce a quanto è stato pagato nel 2018 e, come al solito, non vi è l’assoluta certezza per il 2019……

          Queste sono le prospettive possibili per come la vedo io.
          Ora vedi tu………

    • gipi, il 24 Novembre 2019 ore 12:38

      P.S.

      Per la tua affermazione :
      — “Il GSE mi paga un contributo dello scambio sul posto di euro 17,14 per un prelievo di kw 1224,757 in sei mesi. ” —

      Lasciamo da parte il “prelievo di kw 1224,757 in sei mesi” dato che il GSE non tiene nessuna contabilità semestrale sulle letture dei Contatori.

      Per i 17,14 € dei quali dici :

      Dato che tu ne parli ora (22 novembre 2019) io direi che hai ricevuto dal GSE un messaggio che ti informava dell’avvenuto pagamento di tale importo (in pari data come per tutti gli altri Fotovoltaisti Domestici) quale “SECONDO ACCONTO C.S. ANNO 2019 PER IL TUO IMPIANTO DA 1,92 kWp”.

      Infatti si tratta di un “ACCONTO” calcolato forfettariamente sulla Potenza Dichiarata Convenzionale del tuo Impianto (1,92 kWp).
      Il SALDO per l’anno 2019 (a precisi conti fatti) ti verrà liquidato verso il 22 Giugno 2020.

      A partire dal 1° ACCONTO 2019 il suo valore è stato diminuito sensibilmente rispetto agli ACCONTI fino a tutto il 2018.
      Il tuo Acconto Semestrale fino a tutto il 2018 doveva essere : 1,92 kWp x 12,32 = 23,65 €/semestre
      La diminuzione praticata risulta di circa il 26% su quanto veniva pagato in precedenza.

      Per quanto ne so io il calcolo dell’ACCONTO SEMESTRALE nel tuo caso, essendo tu nella Zona Nord (Genova), attualmente viene fatto così : kWp di Impianto x (1000 x 0,14 x 0,13) /2 = ACCONTO SEMESTRALE in €.
      Semplificando il tutto e per il TUO Impianto piccolo si ha 1,92 kWp x 9,10 = 17,47 €/semestre.

      Veramente tu dici trattarsi di 17,14 € che sono diversi dai 17,47 € da me calcolati e non saprei dirti il motivo della piccolissima differenza che risulta.

      Comunque ti garantisco che la formula è esatta e che io stesso, con un Impianto da 9,6 kWp, percepisco esattamente 9,6 kWp x 9,10 = 87,36 €/semestre.

  11. Elettricista, il 24 Novembre 2019 ore 18:51

    Grazie.

  12. gipi, il 25 Novembre 2019 ore 11:42

    Ciao a tutti

    Penso sia utile segnalare che il GSE, nel suo Sito segnala la presenza di una possibile truffa (sicurissima, direi io) a carico di tutti i Fotovoltaisti che sono sempre in ansia per i pagamenti del GSE.

    Ripeterò l’avviso su 3 delle “striscie” attualmente abbastanza frequentate di questo Sito.

    Qui sotto il comunicato diffuso dal GSE
    ———————————————————————–

    ATTENZIONE, POSSIBILE TRUFFA AI CLIENTI GSE – RICHIESTA DI DOCUMENTI DI IDENTITA’ TRAMITE WHATSAPP

    Il GSE informa i propri clienti che in nessun caso utilizza WhatsApp per richiedere la trasmissione di documenti di identita’.

    Alcuni operatori ci hanno infatti segnalato di aver ricevuto diverse telefonate, alle quali sono seguiti dei messaggi WhatsApp come questo:

    “Gentile cliente, come accordati telefonicamente su questo contatto whatsapp e’ neccessario spedire la sua documentazione (Carta d’identita + Patente) fronte e retro in merito al rimborso dovuto da GSE. Nella mancanza della patente servirebbe un documento alternativo tipo Passaporto. Le ricordiamo che i documenti da lei inviati verranno protetti e conservati nella data private del cliente. Grazie per la vostra compressione. GSE”.

    Pertanto, nel segnalare che potrebbe trattarsi di un tentativo di truffa, raccomandiamo di non dare seguito a simili richieste e di non trasmettere, in nessun caso, i propri documenti di riconoscimento tramite WhatsApp.

    Laddove si dovessero avere dubbi circa la natura di telefonate e/o messaggi di testo ricevuti a nome del GSE, si suggerisce di contattare preventivamente il nostro Contact Center al numero verde 800.16.16.16.

    Si rende noto, infine, che il GSE, preso atto delle segnalazioni pervenute, sta valutando tutte le dovute azioni da intraprendere a tutela della propria immagine.
    ——————————————————————–

    Mio commento : “Grazie per la vostra compressione. GSE” : COMPRESSIONE ? si effettivamente i Fotovoltaisti sono alquanto COMPRESSI nei loro RITORNI ECONOMICI !!!!!!!

  13. giovanni priano, il 14 Gennaio 2020 ore 18:42

    Incentivi rinnovabili: Decreto FER 2 atteso entro febbraio

    Atteso entro febbraio il Decreto FER 2 per gli incentivi alle rinnovabili: tra le novità i bonus per la geotermia.

    Il nuovo decreto sugli incentivi alle rinnovabili è atteso entro la fine di febbraio. A darne indiretta conferma è il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ha sottolineato come all’interno del provvedimento verrà inserita anche la geotermia. Quest’ultima era stata esclusa dal precedente provvedimento in quanto non ritenuta una “fonte rinnovabile matura”.

    Quello che viene indicato come Decreto FER 2 comprenderà quelle energie rinnovabili ritenute dal Governo più “innovative e costose”. Ha dichiarato Rossi venerdì 10, in corrispondenza di un incontro organizzato da Confapi:

    Ho parlato con la sottosegretaria Alessia Morani del Ministero dello Sviluppo economico. Mi ha rassicurato sul fatto che a febbraio conta di approvare il decreto che reinserirà la geotermia tra le fonti di energia rinnovabili che possono accedere agli incentivi.

    Stati Generali Green Economy 2019: rinnovabili quasi ferme in Italia
    Sull’inserimento della geotermia nel Decreto FER 2 è intervenuta anche la sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo Economico, Alessandra Todde, che ha dichiarato:

    Si promuoverà la realizzazione di impianti geotermici con configurazione riconducibile agli impianti in esercizio, e ciò sia con riferimento alla realizzazione di nuovi impianti che al rifacimento di impianti esistenti.

    Si è però concordato sul fatto che è opportuno promuovere la realizzazione di nuovi assetti che migliorino sostanzialmente le prestazioni ambientali, poiché sono oggi disponibili soluzioni tecnologiche che consentono tale risultato con un’accettabile maggiorazione degli incentivi.

    SE può interessare a qualcuno.Saluti

  14. luigi, il 15 Gennaio 2020 ore 01:11

    Ciao Giovanni Priano,
    le iniziative sulle rinnovabili sonomtutte interessanti, purtroppo in mezzo abbiamo lo Stato, che con imsuoi interventi più che indirizzare crea problemi.

    Fra non molto lo sviluppo della mobilità elettrica creerà una opportunità formidabile alle rinnovabili.

    Il desiderio di chi usa una mezzo è quello di viaggiare gratis e si potrebbe fare … se consumo 100 potrei cercare di produrre con rinnovabili 100/150 in modo da non incidere sul sistema e viaggiare gratis.

    Ma per farlo servirebbe forse esere soci di una specie di consorzio diffuso ovunque in grado di produrre e conservare energia l’energia prodotta dai soci che con i loro conferimenti in denaro fanno crescere gli impianti di produzione e cessione. ma quanto si deve investire? boh … non lo so ma molti mezzi (26milioni su 37) dalle revisioni biennali risulta che percorrono in media 12.000 km. Leggo,che una vettura elettrica consuma 12,9 kwh per 100 km una altra 14,6 ….facciamo 20 kwh per 100 km …. per non sbagliare.

    Dunque 12.000 km …il consumo a km sono 20 kwh per farne 100 fanno 0,2 kwh a km 12000×0,2 fanno. 2400 kwh. Credo sarebbe sufficiente per pareggiare i conti un impianto fotovoltaico da 2 kw.
    il tetto del fabbricato in cui abito (dichiara un programma che fà questi calcoli su tutti i tetti prendendo le misure da google earth) potrebbe produrre oltre 70.000 kwh ogni anno il consumo di 29 auto ed abbiamo 20 appartamenti. …..

    Della geotermia so poco su costi e rendimenti credo sia legato a riscaldamento e raffrescamento non alla produzione elettrica certo che se per accumulare energia termica in estate per recuperarla in inverno bastano piccoli fori magari nelle cantine è un conto se bisogna smantellare il giardino …. è poco fattibile.

    Probabilmente il micro eolico potrebbe aiutare leggo che per ogni kw di potenza nominale produce tra 1000 e 1800 kwh anno.

    Passando alla benzina … a spanne per fare 12000 km se ne vanno 1.800 euro anno.

    Non credo costi troppo raggiungere l’autonomia energetica per la mobilità elettrica del 70% dei mezzi.

    Sempre che lo Stato eviti di intrufolarsi con accise sui meno ricchi e contributi fiscali enormi su chi può permettersi auto elettriche molto costose (quei 26 milioni di vetture che percorrono in media 12 mila km anno che sono 32 al giorno potrebbero diventare ibride elettriche con i motori nelle ruote ed un pacco di batterie per 50/60 il tutto ad un costo modesto se se ne programmasse la modifica in una decina di anni, le 80 mila officine non possono convertire più di 2.600.000 vetture anno.

  15. Elettricista, il 16 Gennaio 2020 ore 09:16

    Tutto da maditare.Saluti

  16. Piero Tiepolo, il 16 Maggio 2020 ore 19:42

    Scrivete.
    “E’ ancora conveniente il FV?”

    Vi chiedo:
    conveniente rispetto a cosa?
    C’è qualcosa di più conveniente?

    Posso saperlo?

    • gipi, il 24 Maggio 2020 ore 11:56

      Ciao Piero Tiepolo

      Il titolo dell’Articolo di testa di questa “striscia” è : VANTAGGI E SVANTAGGI DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO.

      Non c’è la data di pubblicazione ma può essere fatto risalire ad inizio 2014 quando era da pochissimo già entrato in vigore il nuovo, ed ancora attuale, “Sistema” dello Scambio Sul Posto (S.S.P.) + Rientro del 50% dai Costi di Acquisto Impianto, in 10 anni, mediante detrazione annuale in Dichiarazione dei Redditi (sgravio IRPEF).

      La frase che tu hai messa tra virgolette — “E’ ancora conveniente il FV?” — non mi pare che compaia nel Testo dell’Articolo ma supponiamo pure che ci sia…..

      La faccenda è complessa ! Dovresti vedere meglio le molte cose che sono state dette e ripetute più volte andando ad esplorare in questo Forum ….
      ————————————————————————

      COME STANNO LE COSE ATTUALMENTE (anno 2020)

      Un piccolo impianto “classico” (da 3 kWp) per un “medio consumatore classico nel nord Italia” (consumi intorno ai 3600 kWh/anno in Bolletta che equivalgono alla Produzione Annua del FV da 3,0 kWp) può riuscire a rientrare dalla spesa del Costo Impianto (6000 €) in 7/8 anni utilizzandolo con molta attenzione all’Autoconsumo.

      Bisogna sapere già inizialmente molte particolarità sia Tecniche che Economiche sul come funziona il “Sistema”.
      La cosa non è da tutti dato che la situazione è complessa e bisogna anche fare dei calcoli per conto proprio ( inizialmente e poi anche anno dopo anno) per capire come sta progredendo la situazione contabile.

      Comunque il tutto si regge economicamente e sostanzialmente sul fatto che esiste la Detrazione Costi Impianto al 50% da “scalare” in 10 anni (1/10 ogni anno) dalla Dichiarazione annuale dei Redditi (sgravio IRPEF).
      Nell’esempio del Costo Impianto di 6000 € si potranno scalare dall’IRPEF 300€/anno per 10 anni successivi.

      Senza questa agevolazione il Fotovoltaico non potrebbe sopravvivere economicamente.

      Poi ci sono anche vari aspetti di ULTERIORI COSTI e “inconvenienti tecnici” (prevedibili e non prevedibili) nel corso del tempo dato che si parla di una durata di Impianto che parte da un minimo di 20 anni per arrivare anche a 30).

      Dunque, SULLA CARTA (e anche in pratica), il Sistema è CONVENIENTE.

      Per un FV da 3,0kWp se utilizzato oculatamente (AUTOCONSUMO 30% della Produzione FV e 70% in SCAMBIO) e dove in precedenza si aveva una Bolletta Annua da 3600 kWh la nuova Bolletta (avendo il FV) sarà di 3600 Bolletta Vecchia – (3600 FV x 0,3) = 2520 kWh/anno (-1080 kWh/anno che non saranno più presenti in Bolletta.

      Lo “SCAMBIO” ammonterà a 3600 FV x 0,7 = 2520 kWh per i quali il GSE riconoscerà un certo “Valore di restituzione”.

      Alla fine, per ogni anno di utilizzo Impianto FV si otterranno :
      — Risparmio di 1080 kWh non più in Bolletta Annuale : 1080 x 0,205 €/kWh = 221,4 €
      — Ritorno dal GSE per 2520 kWh “scambiati” : 2520 x 0,10 = 252,0 €

      —Totale : Risparmio Bolletta 221,4 + Ritorno GSE 252,0 = 473,4 €/anno.

      Nei primi 10 anni, considerando anche lo Sgravio IRPEF si avrà un ritorno annuo di 473,4 + 300 = 773,4 €/anno.

      Nei successivi 10 anni (fino ai 20 anni) esaurito lo sgravio IRPEF rimarranno solo i 473,4 €.

      Cautelativamente si può considerare 700 €/anno per i primi 10 anni e 400 €/anno per i successivi 10 anni. Il totale sui 20 anni risulta 7000 + 4000 = 11000 €/20 anni.

      Bisogna anche tenere conto che ogni 7-10 anni si dovrà sostituire l’Inverter (solitamente quelli di fascia bassa hanno garanzia di soli 5 anni e si spera che arrivino a farne 7) e dunque, supponendo il peggio e dovendo sostituire 2 volte l’Inverter (500 € Inverter + 150 € manodopera) il Conto Economico sui 20 anni sarebbe : 11000 – (2 x 650 €/Inverter) = 9700 €/20 anni.

      Naturalmente nessuna ulteriore spesa del tipo Assicurazione, Lavaggio Pannelli /sostituzione Pannelli deteriorati prematuramente ed altro……..

      Dunque si può ipotizzare che la Resa Economica del FV, nell’arco dei 20 anni, sarà di 9700 € – 6000 € = 3700 €/20 anni il che corrisponde, sempre mediamente, a 3700 / 20 = 185 €/anno.

      Tutto questo “MEDIAMENTE”, utilizzando l’Impianto al meglio e rispettando i dati in premessa : Impianto FV da 3 kWp ; Produzione Annua FV 3600 kWh ; Consumo Totale annuo Utenza 3600 kWh (uguale alla Produzione Annua del FV) dei quali 1080 utilizzati in AUTOCONSUMO (30%) dal FV e 2520 (70%) in SCAMBIO presi dalla Rete e presenti fatturati in Bolletta.
      —— —— ——- ——-

      Questi sono i numeri e la situazione da considerare.

      La scelta individuale (FV SI/NO) sarà sempre giusta in quanto, a fronte di un possibile guadagno, viene anche richiesto un certo impegno nella conduzione/sorveglianza dell’Impianto e si corrono pure alcuni rischi di varia natura che potrebbero anche annullare in buona parte l’ipotetico guadagno……

      Il SI è per gli entusiasti/avventurosi, il NO è per i tranquilli che non hanno voglia di sobbarcarsi altri problemi oltre a quelli già numerosi che non si possono scansare.

      • Lui la plume, il 25 Maggio 2020 ore 14:46

        In questi giorni maggio 2020 lo Stato ha deciso si sponsorizzare l’operazione fotovoltaico, se unita ad altre operazioni tese al risparmio energetico.
        Il complesso delle operazioni è soggetto al recupero fiscale del 110% in cinque anni.
        Anche sul recupero fiscale vi sono novità …. interessanti … il credito di imposta lo si può cedere ad altri … tipicamente un istituto di credito o chi fà il lavoro.
        Nel caso lo sconto in fattura è del 100% … il 10% lo incassa chi anticipa i soldi.
        Si può … in ambito condominiale (favorito dalla legge che in questo caso opera anche per le seconde case, intese come appartamenti in condominio) …. cedere il recupero fiscale ad un altro condomino.
        (Questa opportunità permette, a chi ha dei quattrini fermi in banca, di alienarli … e riaverli indietro un pò alla volta, non averli in banca vuol dire che non sono a rischio prelievo forzoso).

        https://www.gazzettaufficiale.it/static/20200519_128_SO_021.pdf
        È un pò lungo … l’art. è il 119 a pag. 120 e seguenti 5

        • gipi, il 27 Maggio 2020 ore 12:48

          Ciao Lui La Plume

          A qualcuno la tua segnalazione potrà tornare sicuramente utile/interessante.

          Comunque, da alcuni anni, si assiste ad un continuo intensificarsi di Proposte di Stato che “non si possono rifiutare” (come più o meno si può parafrasare dal film Il Padrino).

          Poi, sempre da alcuni anni, è stato demolito il mito storico millenario “Ti presto i miei soldi solo se mi dai un accettabile interesse” e la situazione è diventata “Ti presto i miei soldi sperando che il DISINTERESSE non sia troppo alto”.

          Ora, da ultimo, “Spendi i tuoi risparmi che poi te li rendiamo tutti con l’interesse nominale del 10% a 5 anni”. Ma c’era anche già stata una OFFERTA INDUSTRIALE “spendi 100 che poi te ne ritornano 140, in 3 anni”.

          Fino a prima dell’ Evento Virus i nostri Governanti si impegnavano allo spasimo in Finanziarie da 15-25 miliardi (€) ed ora si parla con estrema naturalezza di “fondi per la ripresa”, (recovery found però suona molto meglio) da 50-80 ma….. facciamo pure 400 miliardi di €.

          Sembra la scena della lettera dal film Totò Peppino e la Malafemmina ” … che scusate se sono poche ma 700.000 lire (punto e virgola) noi ci fanno specie di questanno che è stato una grande moria delle vacche come voi ben sapete (metti un punto) (ma no due punti) (ma si fai che abbondiamo) (abbondandis abbondandum) …. ”
          Vedere per rifarsi il buon umore : https://www.youtube.com/watch?v=BUAbWKErizk

          Insomma, se si è ancora incerti sul fatto che le mezze stagioni non sono più quelle di una volta, è sicuramente stato appurato che Babbo Natale esiste………….

          Chissà, alla fine, chi pagherà questi regali ?

  17. Luigi, il 25 Maggio 2020 ore 15:02

    Questa presa di posizione dello stato tende a spazzare via i discorsi legati alla convenienza economica del fotovoltaico sul tetto, inserendo nella valutazione l’aspetto ecologico, di salute e di sopravvivenza.

    L’operazione 110% interviene anche negli accumuli e nelle colonnine di ricarica.
    Rendendo la loro installazione praticamente gratuita.

    Perché? … se avete tempo suggerirei di perderne un pò ascoltando questo fisico che ce lo spiega.
    https://m.youtube.com/watch?v=zLncu9fuho8

    • gipi, il 27 Maggio 2020 ore 19:17

      Ciao Luigi

      Ok. Utili anche le tue ulteriori precisazioni in coda al “lancio” fatto da – Lui La Plume – (25 Maggio 2020 Ore 14:46).

      Allora aggiungiamo anche che, da almeno 1 anno, ci sono vari “big” della Vendita Energia (che operano anche da tempo nella Vendita Impianti FV) che praticano anche uno scorporo, immediato in Fattura, del classico vecchio 50% che precedentemente si poteva recuperare solo in 10 anni sulla propria IRPEF.

      Per fare l’esempio : Impianto 3,0 kWp = Prezzo chiavi in mano 7000 €. Lo si può avere a soli 3500 €. I restanti 3500 € vengono “girati” per il successivo incasso a chi ha venduto l’Impianto.
      Quest’ultimo li recupererà in 5 rate annuali mettendoli in Contabilità come Costi di Produzione (o qualcosa di simile) e quindi non ci pagherà sopra le sue Tasse.

      Ho visto anche il filmino da te indicato (senza perdermi nulla) ma devo dire che di spiegazioni reali non ne ho vista traccia.
      La cosa migliore è leggere i commenti più o meno pertinenti che ne sono scaturiti….

      Mi è parso di assistere ad uno di quelli spettacoli che, viene raccontato, si allestivano a partire da inizio 1800 per sorprendere l’Uditorio con gli strani poteri del “Fluido Elettrico”.

      Per concludere : Fotovoltaico? Di per se una ottima invenzione! Da utilizzare come integrazione degli altri Sistemi di Produzione Elettrica.

      La convenienza tecnica del FV però non esiste. Viene reso conveniente artificiosamente (come tante altre cose) con trucchi contabili da prestigiatore.

      Alla fine, lo Stato, che elargisce con una mano, deve per forza arraffare nelle tasche di tutti con l’altra ….
      Magari uno può pensare ad una opera fatta a fin di bene ma non c’è da contarci troppo!

  18. Luigi, il 27 Maggio 2020 ore 09:54

    Nel leggere questo articolo mi sorge qualche dubbio:
    Qui si considera che l’energia prodotta e non consumata va ceduta,
    la legge sponsorizza anche i sistemi di accumulo.
    Poi qui si considera sponsorizzabile il fotovoltaico solo se abbinato al rifacimento dell’impianto di riscaldamento mentre dalla legge mi sembra sia sponsorizzabile se abbinato ad altri interventi (cappotto ed infissi esterni).

    Aiuto …

    https://quifinanza.it/info-utili/video/ecobonus-110-percento-fotovoltaico-colonnine-veicoli-elettrici-requisiti/383427/

    “Ecobonus e pannelli fotovoltaici
    Come spiegato nell’articolo 128 del testo (che potete leggere e scaricare qui), l’agevolazione potrà essere utilizzata anche per l’installazione di pannelli fotovoltaici, che utilizzano la luce del sole per produrre energia. Oltre ad essere una fonte di energia “verde” e rinnovabile, uno dei vantaggi è il significativo risparmio in bolletta per le famiglie.

    Uno dei casi in cui l’Ecobonus viene concesso, infatti, è la realizzazione di interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione. Inclusi nella disposizione sono gli impianti ibridi o geotermici, anche, appunto, abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici. La detrazione prevista per questo genere di interventi è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a 30.000 euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. Viene inoltre riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito.

    I lavori possono essere poi effettuati anche sugli edifici unifamiliari, con una detrazione su un ammontare complessivo delle spese non superiore a 30.000 euro, riconosciuta anche per quelle relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito.

    Per quanto riguarda, in particolare, l’installazione di impianti solari fotovoltaici su edifici, il tetto massimo di detraibilità è 48.000 euro e “comunque nel limite di spesa di euro 2.400 per ogni kW di potenza nominale dell’impianto solare fotovoltaico”, da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo. Il decreto prevede inoltre l’obbligo di cessione al Gestore dei servizi energetici (GSE) dell’energia autoprodotta e non consumata.”

  19. Ombretta, il 7 Ottobre 2022 ore 14:14

    Abito in una bifamiliare. Il proprietario dell’appartamento sottostante al mio ha deciso di mettere un impianto fotovoltaico su un tetto, che copre la sua proprietà, che corre sotto alle mie finestre. Ho chiesto di metterlo sul tetto della casa, ma non ne è convinto. Mi chiedo, e chiedo, se posso legalmente oppormi. Inoltre vorrei essere rassicurata sugli effetti negativi per la salute, vista la vicinanza, dovuti a elettro magnetismo, rumore, emissioni varie.

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