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Cosa è un prosumer dell’ energia?

Ultimo aggiornamento: 12-05-2014
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Cosa è un prosumer? O meglio: chi è il prosumer? Si tratta di un termine nuovo ai più, ma il significato è facilmente intuibile. Il termine “prosumer” è un ibrido ed indica colui che è allo stesso tempo produttore e consumatore. Il prosumer è un modo nuovo di porsi sul mercato: nè come semplice consumatore passivo di beni e servizi, nè come “puro” produttore o venditore che vende esclusivamente sul mercato per realizzare un business e produrre reddito.

Che risvolti può avere tutto questo in campo energetico? Quando si parla di energia siamo abituati a pensare a chi produce e distribuisce energia come a qualcosa di separato rispetto a chi la consuma: da un lato il produttore, in genere una grande compagnia energetica, dall’altro il consumatore: cittadini e aziende che acquistano e pagano l’energia in bolletta. Questo vecchio modello, questo vecchio paradigma, può essere superato con le nuove tecnologie energetiche e con la messa in campo delle fonti rinnovabili: fotovoltaico, dunque, ma non solo.

Con il nuovo paradigma energetico messo in campo col fotovoltaico e le fonti rinnovabili, anche un semplice cittadino può essere allo stesso tempo produttore e consumatore di energia, energia pulita prodotta col sole. Ogni cittadino e impresa può produrre energia per soddisfare parte del proprio fabbisogno, ma può anche vendere l’energia in surplus per ottenere reddito. La vendita dell’energia prodotta può essere fatta sulla rete nazionale di enel (e pagata dal Gse, Gestore dei Servizi Energetici), oppure verso un altro utente finale.
Questa opzione è quella più vantaggiosa ed è prevista tramite la legge che sancisce e regolamenta i SEU, i Sistemi Efficienti di Utenza.
Clicca qui per vedere cosa sono i sistemi SEU e quali sono i loro vantaggi.

prosumer dell energia

Quando si parla di energia, quando si parla di mercato elettrico dell’energia, dunque, è oggi possibile che un semplice cittadino diventi allo stesso tempo, oltre che consumatore, un operatore che auto-produce energia per il proprio fabbisogno e ne vende il surplus in rete.
Questo è il nuovo paradigma energetico messo in campo con le fonti rinnovabili.

 

Le conseguenze del nuovo paradigma energetico sulla rete elettrica: prosumer e generazione distribuita

 

Primo: la nascita del prosumer.

Il prosumer, se da un lato agevola la rete ed il bilancio energetico nazionale immettendo elettricità a basso costo (elettricità che poi viene rivenduta dal gestore), dall’altro apre la necessità di integrare in rete i numerosi punti di immissione di energia. Il fotovoltaico, in particolare, immettendo molta energia in contemporanea nelle ore “di picco”, rende necessario un adeguamento strutturale per evitare black-out elettrici, sovraccarichi e sovra-tensioni di rete nelle ore centrali della giornata.

La nascita del “prosumer”, in tal senso, è una novità che va gestita al meglio, ed è una grande potenzialità per il bilancio energetico nazionale.

 

Secondo: lo sviluppo della generazione distribuita.

L’attività di numerosi prosumer fotovoltaici, in particolare, apre la strada ad un nuovo praradigma energetico: quello della generazione distribuita che supera il vecchio modello “centralizzato” di produzione e distribuzione dell’energia.

Il nuovo modello energetico è quello di una generazione elettrica non più accentrata e controllata da poche grandi compagnie energetiche, ma “distribuita” e “policentrica”. Un modo di produrre e distribuire l’energia più vicino ai luoghi del consumo.

Molto spesso, anzi, luogo della produzione e luogo del consumo coincidono rendendo nel complesso il sistema energetico più efficace e più efficiente: con la fonte solare, infatti, non ha più senso investire in grandi infrastrutture di produzione e trasporto dell’elettricità come quelle che caratterizzavano le grandi centrali termoelettriche.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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