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Mettere il fotovoltaico: pro e contro della scelta

Ultimo aggiornamento: 05-03-2014
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Mettere il fotovoltaico oggi. Quali sono pro e contro del fotovoltaico?
Certo oggi gli incentivi non garantiscono più gli stessi introiti che garantivano fino a qualche mese fa, quando il fotovoltaico era non solo un’occasione di risparmio, ma soprattutto di business. Oggi il fotovoltaico, terminati i lauti incentivi che lo caratterizzavano, è più un’occasione di risparmio per famiglie e imprese. Risparmio energetico e risparmio economico sulla bolletta elettrica. Che il fotovoltaico rappresenti una reale opportunità di risparmio, ovviamente, dipende dal rapporto tra i costi che richiede ed i benefici che procura.

Dunque, mettere oggi un impianto fotovoltaico è una scelta e, come ogni scelta, richiede un’attenta valutazione dei pro e contro, dei vantaggi e degli svantaggi; in altre parole: di costi e benefici.

L’investimento fotovoltaico, certo, comporta un certo esborso economico iniziale, ma questo esborso non è un costo, ma un investimento. Perchè? Perchè l’installazione dei pannelli solari sul proprio tetto permettono, col tempo, di generare risparmi in bolletta in grado di ripagare in alcuni anni l’investimento, ed in grado, per il periodo successivo, di generare un ulteriore risparmio effettivo sui costi energetici. In alter parole: i primi anni consentono di ammortizzare le spese, gli anni successivi consentono di abbassare i costi energetici della propria abitazione o impresa. Ovviamente, come dicevamo, tutto dipende dai costi, ma con i costi di oggi, e con la possibilità di detrarre fiscalmente le spese di installazione, il fotovoltaico è oggi un buon investimento a basso rischio.

Dunque, mettere il fotovoltaico: pro e contro di una scelta.

 

Mettere il fotovoltaico: i pro

fotovoltaico pro e contro

Il primo punto di favore è sicuramente il basso costo rispetto a solo qualche anno fa. oggi il fotovoltaico costa un terzo di cinque anni fa ed un impianto domestico costa non più di una comune automobile. Con una differenza: l’automobile non ammortizza i suoi costi, il fotovoltaico sì. Col tempo “si ripaga” attraverso i risparmi generati.

Un impianto fotoovltaico, inoltre, richiede pochissima manutenzione e, non avendo parti meccaniche in movimento, non è soggetto a rischi di rottura. Solo ad un calo fisiologico di rendimento di meno dell’1% l’anno.

Nonostante questo calo fisiologico della produzione, un impianto è un investimento con tempi di rientro che vanno mediamente dai 6 ai 12 anni.

Inoltre, i pannelli solari, producendo corrente elettrica immediatamente utilizzabile, riducono i prelievi di rete con l’effetto di ridurre le bollette elettriche. Se consideriamo che i costi energetici in bolletta aumenteranno nei prossimi 25 anni di almeno il 2-3% l’anno, il fotovoltaico procura, in proporzione, crescenti quote di risparmio in bolletta.

In prospettiva anche i costi delle installazioni e delle forniture sono destinati a scendere ulteriormente.

Parlando di prezzi, ecco un altro dei punti di forza dell’autoproduzione fotovoltaica: il costo di produzione del kwh auto-generato col sole è molto inferiore al costo di acquisto del kwh in bolletta (meno della metà: 0,10 contro 0,25 €/kwh). Questo per un semplice motivo: l’auto-produzione e l’auto-consumo non richiedono l’uso della rete e sono quindi esenti dai costi tradizionalmente addebitati in bolletta: oneri, costi di distribuzione, dispacciamento, trasmissione, imposte, accise, ecc…

Ecco gli ultimi punti di forza del fotovoltaico: dal punto di vista fiscale: per il fotovoltaico domestico spettano le detrazioni fiscali del 50%. Non solo: l’iva applicata, anzichè essere del 22%, è del 10%.

Ultimi ma non meno importanti punti di favore della tecnologia fotovoltaica riguardano le sue caratteristiche di “impatto ambientale”:

  • produzione di energia pulita a zero emissioni
  • produzione di energia in maniera etica e pulita
  • produzione di energia senza importare nè trasportare materie prime (è meno impattante anche la “filiera” della produzione, rispetto alle centrali a gas, carbone, petrolio,ecc..)
  • produzione di energia con materiali totalmente riciclabili

 

Infine: produrre energia nello stesso luogo del consumo, in gergo: la “generazione distribuita”, annulla i costi di trasporto della corrente ed azzera le dispersioni e le inefficienza dovute alla trasmissione delle corrente attraverso tralicci, cavi, cabine di trasformazione, stoccaggi, ecc… Produzione nello stesso luogo del consumo significa, infatti, meno dispersioni, più efficienza, più economicità.

 

Mettere il fotovoltaico: i contro

Nonostante tutti questi vantaggi, il fotovoltaico ha anche dei punti di sfavore, dei “contro”.
Vediamo brevemente anche questi.

Mettere il fotovoltaico richiede un esborso economico iniziale, che, per molti, può essere una difficoltà.

Installare un impianto è un investimento di 20-30 anni che, come tale, comporta una certa dose di rischio.

Un’altro dei “contro” della tecnologia è che, l’energia autoprodotta, per essere economicamente sfruttata al meglio, deve essere utilizzata “in istantanea”, cioè: nel momento stesso della sua produzione. Se non viene immediatamente autoconsumata viene immessa in rete e viene “retribuita” meno di quanto viene pagata in bolletta.
Per questo motivo bisogna adattare i propri orari di consumo in modo da utilizzare istantaneamente l’energia generata. In altre parole: il Gse paga l’energia prodotta meno di quanto costa acquistarla in bolletta (per approfondire il concetto leggi qui)

Un’altro dei limiti del fotovoltaico è che l’installazione richiede un’esposizione ottimale dei pannelli. Essi produrranno al meglio con un orientamento a sud e con un’inclinazione intorno ai 30 gradi (in Italia).

Gli ultimi due punti critici del fotovoltaico riguardano le modalità di produzione di energia:

  • la produzione è intermittente e non completamente prevedibile: di giorno produce, di notte non produce, con le nuvole o in inverno produce meno;
  • come dicevamo più sopra: i pannelli solari hanno un calo fisiologico di rendimento di circa 0,8% l’anno. Bisogna tenere conto di questo dato quando si calcola il “piano di rientro” dall’investimento.



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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