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Mettere il fotovoltaico è conveniente?

Ultimo aggiornamento: 04-12-2013
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Mettere il fotovoltaico è conveniente o no? L’investimento fotovoltaico può essere una buona opportunità per le famiglie se viene ben valutato. L’investimento va valutato in relazione ad almeno due fattori: costi e benefici.

Quali costi ha, oggi, sostenere un investimento energetico per una famiglia? E quali benefici può portare?
Un impianto fotovoltaico costa, certo, anche se molto meno rispetto a solo qualche anno fa, ma può portare, se ben utilizzato, importanti benefici economici sul medio-lungo periodo. In altre parole: risparmi sulle bollette energetiche di casa. Qual è il costo del fotovoltaico domestico oggi? Si legge di preventivi per installazioni “chiavi in mano”, per i piccoli impianti, di 2.000-2.500 euro al Kw: impianti da 3 kw costano oggi dai 6 agli 8 mila euro.

In primo luogo: mettere il fotovoltaico in casa o in azienda garantisce numerosi benefici e vantaggi, sia dal punto di vista di immagine (per le aziende)  che dal punto di vista economico, oggi soprattutto per le famiglie e le persone fisiche.
Ad ogni modo, la parola d’ordine è “pazienza” in quanto si tratta di un investimento di medio o lungo periodo, ma di un investimento sicuro ed anche redditizio attraverso i risparmi generati in bolletta.

Quali sono i vantaggi del fotovoltaico oggi, rispetto a 5-6 anni fa? La scelta di investire in un impianto fotovoltaico poteva apparire azzardata in un primo momento, agli esordi del mercato, in particolar modo per l’entità del costo iniziale, che era piuttosto probante anche per installazioni non particolarmente grandi. Oggi, con i prezzi al chilowatt ridotti quasi ad un terzo rispetto a soli 5 anni fa, il fotovoltaico è molto più abbordabile, anche per le piccole installazioni ad uso domestico. Con i prezzi di oggi, dunque, per le famiglie mettere il fotovoltaico è conveniente ed è anche abbastanza redditizio senza gli incentivi.

 

Il fotovoltaico è conveniente grazie all’autoconsumo ed alle detrazioni fiscali

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Ci sono due fattori che rendono convenienti le installazioni domestiche: l’autoconsumo e le detrazioni fiscali. Con quote di autoconsumo intorno al 70% dell’energia prodotta si ottengono importanti benefici economici. Con le detrazioni fiscali si ottiene invece il sostanziale dimezzamento dei costi.

Quello che non è immediato ottenere con un impianto domestico è l’autoconsumo del 70%. In tal senso ciò che può essere utile è l’inserimento di un piccolo sistema di accumulo temporaneo dell’energia prodotta: di giorno l’impianto produce e stocca il surplus nelle batterie. Di sera viene messa a disposizione dell’utenza l’energia stoccata di giorno.
Con questo sistema la quota di autoconsumo fotovoltaico può raggiungere facilmente il 70%, soprattutto in inverno.

Ecco qualche approfondimento sui sistemi di accumulo.

Questo è il nuovo (conveniente) rapporto tra costi e benefici del fotovoltaico domestico.

 

La diminuzione del prezzo del fotovoltaico

Questa situazione, derivante dalla fine degli incentivi in ‘conto energia’, ha portato ad un nuovo, seppur temporaneo, equilibrio nel mercato del fotovoltaico domestico-residenziale.

Che il fotovoltaico domestico sia un buon investimento è anche grazie all’ attuale costo degli impianti: il loro prezzo, infatti, dal 2008 ad oggi ha subìto un costante calo. Cinque anni fa i prezzi per un impianto di dimensioni piccole, sui 2,5/3 kW, aveva un costo intorno agli 8.000 euro al kW per un costo complessivo impianto di oltre 20 mila euro. Nel 2013-2014, a parità di kW installati, l’investimento iniziale si aggira attorno ai 6-8 mila euro, con un risparmio di circa 6 mila € per kW installato.

Dunque, l’ abbassamento dei prezzi delle installazioni “chiavi in mano”, nonostante la fine degli incentivi al fotovoltaico,  ha portato complessivamente a ridurre negli anni i tempi previsti di rientro dall’investimento. In una situazione come quella descritta precedentemente, sono stimati in 5/7 gli anni per raggiungere il ‘pareggio di bilancio’, ovvero una situazione in cui i benefici apportati dal sistema installato ripagano i costi sostenuti per averlo realizzato.

Considerando poi che la vita media di un pannello fotovoltaico è di circa 20-25 anni, i primi 5-7 anni serviranno per rientrare dai costi dell’investimento iniziale (con la possibilità di ridurre notevolmente la bolletta elettrica), mentre i successivi 13-15 costituiranno un guadagno/risparmio aggiuntivo.

Ovviamente la convenienza ottenibile dall’installazione di un impianto fotovoltaico dipende da molti fattori, in particolare, dalla possibilità di usufruire, per il solo fv domestico, degli sgravi fiscali (nello specifico: detrazioni fiscali sul reddito Irpef delle persone fisiche).

Nonostante ciò, cosa ben più importante, la possibilità di ridurre/azzerare le bollette elettriche si ottiene attraverso la massimizzazione dell’autoconsumo in sito ed attraverso l’uso di ottimizzatori  funzionali all’autoconsumo.

 

Dunque, mettere il fotovoltaico è ancora conveniente?

Tornando alla domanda iniziale, conviene ancora investire sul fotovoltaico ? La convenienza di utilizzare l’energia autoprodotta col fotovoltaico è ancora più evidente anche in considerazione del progressivo aumento dei costi dell’energia elettrica “tradizionale”, pagata in bolletta. L’energia in bolletta costa oggi, mediamente, oltre gli 0,25 €/kwh.
Il fattore di maggiore convenienza è oggi, dunque, non più l’incentivo (ormai terminato), ma l’autoconsumo dell’energia autoprodotta.

Quanto più autoconsumo si sarà in grado di realizzare, tanto più l’investimento fotovoltaico sarà un investimento conveniente, anche grazie alla possibilità di detrarre fiscalmente il costo dell’impianto.

In altri termini: l’autoconsumo istantaneo o “differito” dell’ energia auto-prodotta è sempre il fattore di maggiore risparmio.

Questo infatti permette di avere a disposizione elettricità bypassando gli onerosi prelievi di rete. Il prelievo di energia dalla rete è oggi, infatti, molto costoso rispetto all’effettivo costo dell’energia acquistata. Il prezzo dell’energia in bolletta è gonfiato a causa delle numerose voci di costo presenti nella tariffazione: costi di trasporto, distribuzione, dispacciamento, oneri generali di sistema, addizionali, accise, imposte, iva, ecc..

A parità di prezzo, infine, ottimizzando l’autoconsumo fotovoltaico, si ottiene un più rapido ritorno economico dall’investimento grazie ai maggiori risparmi generati per l’utente.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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