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Fotovoltaico in casa, il piano di investimento domestico

Ultimo aggiornamento: 28-03-2014
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Realizzare un impianto fotovoltaico in casa è un buon investimento, non solo per le imprese che autoconsumano, ma anche per le famiglie, anche se non hanno come business la produzione e vendita di energia fotovoltaica. Anzi, alle condizioni di oggi il fotovoltaico conviene proprio per chi lo utilizza per la casa.

Per le famiglie che decidono di investire in un impianto fotovoltaico in casa il vantaggio è quello di risparmiare sui costi energetici, non solo sulle bollette elettriche, ma anche, se gli interventi sono ben pensati, sulle bollette del gas. L’utilità e l’obiettivo è quello di tagliare sui costi energetici.

Nonostante la fine degli incentivi, ormai parecchi mesi fa, il fotovoltaico in casa continua a convenire ed ha ancora un buon ritorno economico. Questo principalmente per due motivi: l’autoconsumo e le detrazioni fiscali Irpef del 50% riservato ai soli utenti domestici (o soci di cooperative).

Nonostante la fine degli incentivi, dicevamo, il fotovoltaico in casa per le famiglie rimane un investimento in grado di ripagarsi in pochi anni, grazie soprattutto all’auto-consumo in sito e “istantaneo”. L’autoconsumo immediato è un guadagno indiretto perchè permette di tagliare gli onerosi prelievi di rete.

Oggi il fotovoltaico in casa è principalmente un guadagno “indiretto”, per via dei risparmi che, se ben utilizzato, è in grado di garantire. Oltre a questo guadagno “indiretto” (risparmio in bolletta) il meccanismo dello scambio sul posto permette di remunerare l’energia che, non autoconsumata istantaneamente, viene immessa nella rete elettrica.
Lo scambio sul posto è una forma di compensazione tra energia immessa in rete ed energia prelevata dalla rete. Lo scambio sul posto, però, non è una vendita di energia, ma solo una forma di rimborso parziale delle bollette pagate al proprio operatore elettrico.

Lo scambio sul posto, d’altro canto, è in grado di generare reddito, si tratta di un rimborso che, se si hanno eccedenze di energia immessa in rete, è equiparabile ad una vendita di energia in surplus alla rete elettrica.

 

Mettere il fotovoltaico in casa è un piano di investimento domestico

fotovoltaico in casa piano di investimento domestico

Un impianto produce infatti per 25-30 anni ed i benefici economici sono riscontrabili sull’intero periodo, anche senza incentivi. Facendo un confronto con i costi dell’energia in bolletta, infatti, e considerando che petrolio, carbone e gas diventeranno con gli anni sempre più costosi, il fotovoltaico in casa è già oggi un buon investimento anche senza incentivi nè detrazioni fiscali.

A garantire la buona riuscita dell’operazione, d’altronde, abbiamo a disposizione ancora per un anno le detrazioni fiscali sul 50% delle spese (che saranno abbassate al 36% a partire dal 2015).

 

Quanto costa oggi questo piano di investimento domestico?

Grazie ad un prezzo “chiavi in mano” decisamente più accessibile rispetto a solo qualche anno fa il fotovoltaico in casa conviene già, in alcune situazioni, anche senza detrazioni fiscali. Oggi siamo a prezzi per Kw installato inferiori alla metà di soli 5 anni fa. Se 5 anni addietro un impianto da 3 Kw superava i 20mila euro “chiavi in mano”, oggi siamo a cifre ben al di sotto dei 7 mila euro (si trovano in rete prezzi chiavi in mano inferiori ai 6.000 euro per 3 kw). Con un prezzo di 6 mila euro per 3 kw si ha un  costo di produzione del kwh fotovoltaico di circa 8 centesimi al kwh (ogni kwh acquistato in bolletta costa da 20 a 30 centesimi lordi). Con le detrazioni il prezzo del kilowattora fotovoltaico è praticamente dimezzato a circa 4 centesimi.

In questo piano di investimento domestico, per fare la giuste valutazioni sul fotovoltaico in casa, ogni famiglia deve tenere conto di tutti i costi associabili alla realizzazione dell’impianto: dai costi fiscali (riconosciuti solo se vengono liquidate le eccedenze immesse in rete), ai costi di manutenzione, assicurazione ed eventuale finanziamento (oggi in effetti non più necessario).

 

Quali sono esattamente gli elementi di cui una famiglia deve tener conto per fare le sue valutazioni?

Ci sono due tipi di considerazioni: una di origine fiscale/normativa e l’altra di natura contabile.

Dal punto di vista contabile è importante considerare nel piano di investimento domestico: spese di realizzazione dell’installazione, costi di fornitura, costi “correnti” di esercizio, manutenzione, assicurazione, ecc..

Sa da un lato ci sono i costi, dall’altro ci sono:

  • i risparmi in bolletta (per tutta la vita utile dell’impianto)
  • i rimborsi dello scambio sul posto (per tutta la vita utile dell’impianto)
  • i rimborsi delle detrazioni fiscali sull’Irpef (per 10 anni)

 

Dal punto di vista normativo e fiscale, poi, bisogna considerare:

  • che il rimborso delle scambio sul posto non è tassato (ma la liquidazione delle eccedenze, sì);
  • i benefici dell’autoconsumo immediato (che rendono disponibile energia ad un costo molto inferiore rispetto a quello della bolletta elettrica);
  • i benefici della vendita dell’energia in eccesso alla rete (definite anche “eccedenze” nello scambio sul posto);
  • il beneficio dell’IVA al 10% sull’acquisto “chiavi in mano” dell’impianto fotovoltaico.

Per ulteriori dettagli sul regime fiscale leggi anche: La tassazione sul fotovoltaico.

 

Video sui diversi aspetti del fotovoltaico in casa

Ecco una risorsa utile e interessante che mostra bene vantaggi e convenienza del fotovoltaico domestico-residenziale.

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“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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