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Composizione bolletta, col fotovoltaico cambiano i costi?

Ultimo aggiornamento: 18-11-2013
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Voglio installare il fotovoltaico. La composizione della bolletta elettrica cambia o rimane la stessa?
Con l’impianto fotovoltaico cambiano i costi in bolletta o continuo a pagare come prima?

Queste sono le domande che pervengono da molte persone incuriosite, più che interessate, dalla possibilità del fotovoltaico sul tetto di casa. La risposta è, come sempre, “dipende”. Dipende da cosa intendo come “risparmio”, dipende da come riesco ad utilizzare l’energia auto-prodotta.

Spieghiamo meglio.

A parità di energia prelevata, la composizione della bolletta elettrica non cambia, non c’è nessuno sconto, nessuna deduzione, nessuna eliminazione di voci di costo o altro. E allora qual è il vantaggio del fotovoltaico? Dove sta il risparmio? E quali sono i reali vantaggi in bolletta?

Il risparmio economico di chi mette il fotovoltaico sta in due possibilità:

  • nel ridurre i prelievi dalla rete, e quindi la spesa per le bollette elettriche,
  • e nel ricevere un contributo, o meglio, un rimborso, ottenibile dal titolare per tutta l’energia immessa in rete. La remunerazione dell’energia può avvenire attraverso il meccanismo dello scambio sul posto o attraverso il ritiro dedicato (cioè “vendita” dell’energia a “prezzi minimi garantiti”).
    Nel link sotto hai la guida completa allo scambio sul posto, che è la soluzione più adatta agli impianti domestici utilizzati in autoconsumo.

bolletta fotovoltaico costi

Il fotovoltaico, dunque, permette un risparmio in bolletta, ma non si tratta di uno “sconto” sulla bollette. A parità di energia prelevata i costi non cambiano. La composizione della bolletta non cambia. Si tratta piuttosto di poter ridurre la quantità di energia prelevata e di poter ricevere un contributo per tutta l’energia auto-prodotta e immessa in rete.

Se installo il classico impianto fotovoltaico da 3 kw sul tetto di casa, posso ridurre i prelievi di rete a parità di consumi annuali. I miei consumi possono rimanere a 3.000 kwh/anno, ma i prelievi possono scendere a 2.000 kwh, con una conseguente riduzione di un terzo della bolletta elettrica.

Più riesco ad autoconsumare nel momento stesso della produzione dell’impianto, più le bollette si abbasseranno.
Secondo questo criterio le bollette arriveranno più o meno uguali rispetto a prima in base a quanto riuscirò ad autoconsumare sul momento l’energia (auto-)prodotta.

Semplificando al massimo: se continuo a consumare gran parte dell’elettricità alla sera, le bollette non avranno significative riduzioni (anche se poi riceverò più contributi dallo scambio sul posto). Se invece tendo a spostare, ove possibile, tutti i consumi elettrici nelle ore diurne, allora vedrò in bolletta significativi cambiamenti.

Questo è solo il primo aspetto.

L’altro aspetto che fa del fotovoltaico un investimento conveniente è la possibilità, oltre che di ridurre i prelievi da rete e le bollette, di ricevere dei rimborsi su tutta l’energia immessa in rete: l’energia non immediatamente autoconsumata viene immessa in rete e misurata da un apposito contatore (“bidirezionale”). Tutta l’energia immessa in rete viene “valorizzata economicamente” per erogare al titolare dell’impianto fotovoltaico un contributo di “rimborso” sulle bollette.

Chi eroga il contributo è il Gse (il gestore dei servizi energetici) ed il meccanismo è quello dello “scambio sul posto”.

Lo scambio sul posto emette in favore del titolare dell’impianto fv un “rimborso economico” sulle bollette elettriche pagate durante l’anno.

Per vedere come funziona lo scambio sul posto leggi qui la guida completa.

Dunque, tornando alla domanda iniziale: “Col fotovoltaico cambiano i costi in bolletta?”
Si, cambiano nella misura in cui riesci ad autoconsumare il più possibile l’energia prodotta.
Non solo: anche pagando la bolletta, si potrà ricevere il contributo dello scambio sul posto che è, di fatto, un rimborso parziale della bolletta elettrica.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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