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Come si perdono le detrazioni fiscali per il fotovoltaico

Ultimo aggiornamento: 10-12-2013
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Le detrazioni fiscali per il fotovoltaico domestico sono oggi un’ottima opportunità per dimezzare i costi di realizzazione dell’installazione. Con questa agevolazione fiscale il fotovoltaico domestico-residenziale, realizzato principalmente per l’autoconsumo, è conveniente anche senza gli incentivi del conto energia. Lo sgravio fiscale permette infatti ai privati di installare il proprio impianto fotovoltaico ottenendo benefici economici equiparabili a quelli degli incentivi del conto energia, ma senza la complessità delle pratiche burocratiche col Gse (il gestore energetico) che caratterizzavano l’accesso agli incentivi.

Cosa è la detrazione fiscale per il fotovoltaico? E’ la possibilità, per le sole persone fisiche che sono soggette ad imposizione Irpef (la Tassa sulle persone fisiche), di ridurre l’imposta Irpef in misura pari al 50 per cento delle spese sostenute.

Per vedere ‘da vicino’ come funziona la detrazione fiscale e quali sono i suoi benefici leggi qui.

Nonostante si tratti di ‘iter burocratici’ più semplici, anche per beneficiare delle detrazioni fiscali è necessario seguire alcune procedure che, se non correttamente eseguite, rischiano di far decadere il diritto all’agevolazione.
Più che di sole procedure, si tratta di alcuni accorgimenti utili anche dopo la realizzazione e la messa in funzione dell’impianto fv.

Si tratta di alcuni semplici accorgimenti da tenere a mente nel momento in cui si installa con l’intento di portare le spese in detrazione. Qualche ‘futile mancanza’, infatti, può far la differenza e far decadere  il diritto allo sgravio fiscale.

 

Come si rischiano di perdere le detrazioni fiscali per il fotovoltaico?

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Vediamo per punti.
Si possono perdere le detrazioni fiscali se:

  • il pagamento dei lavori non viene fatto tramite bonifico bancario o postale
  • si intesta l’impianto fotovoltaico ad una persona giuridica, azienda, o altro (anzichè ad una persona fisica soggetta al pagamento dell’Irpef)
  • l’impianto realizzato è oltre i 20 Kw di potenza (circa 200 metri quadrati su tetto a falde)
  • non vengono rese disponibili, su richiesta, le fatture o le ricevute fiscali dei bonifici effettuati per l’esecuzione dei lavori eseguiti
  • sui bonifici e fatture non figurano i dati fiscali del pagante e del beneficiario (codice fiscale e partita iva)
  • la ricevuta del bonifico (o dei bonifici) viene intestata ad una persona diversa da quella che richiede la detrazione fiscale
  • i lavori eseguiti (anche per le ristrutturazioni) non rispettano le norme urbanistiche ed edilizie del Comune
  • le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e quelle relative agli oneri contributivi non vengono rispettate
  • l’immobile, o l’impianto fotovoltaico, viene venduto prima dei 10 anni. Le detrazioni infatti vengono ripartite in dieci quote annuali di pari importo. In questo caso, nel caso di vendita o di cessione dell’immobile o dell’impianto, colui che vende ha la possibilità di scegliere se continuare ad usufruire delle detrazioni non ancora utilizzate o se trasferire l’agevolazione a colui che acquista l’immobile (se è un’altra persona fisica).

 

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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