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Cosa è il Capacity Payment? Rinnovabili che finanziano centrali inquinanti

Ultimo aggiornamento: 03-12-2013
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Cosa è il Capacity Payment? Cosa significa? Cosa comporta?

Si parla di Capacity Payment all’interno della Legge di Stabilità che sta per essere approvata in via definitiva. Si tratta della ex legge finanziaria che prevede tagli, entrate ed uscite dal bilancio economico nazionale per tutto il 2014. Una piccola parte della legge di stabilità per il 2014 parla di energia e fonti rinnovabili.

Quali prospettive individua il DDL Stabilità (ad oggi ancora in bozza, ma già approvata dal Senato) in merito alle questioni energetiche e fonti rinnovabili?

Da un lato proroga le detrazioni fiscali e gli ecobonus per almeno tutto il 2014.
Dall’altro rischia di far finanziare alle rinnovabili i danni subìti dalle centrali termoelettriche inquinanti, causati proprio dallo sviluppo delle stesse rinnovabili: è questa la questione del cd. “Capacity Payment“.

Nella bozza, e nel relativo maxi-emendamento, si parla di Capacity Payment. Con le nuove proposte le fonti rinnovabili andrebbero a finanziare le ‘tradizionali’ centrali termoelettriche, le classiche centrali elettriche inquinanti, perchè, proprio per colpa del fotovoltaico e delle rinnovabili fanno fatica a rientrare dai costi di funzionamento.

Le centrali elettriche inquinanti, dunque, iniziano ad essere antieconomiche. La riprova di ciò è che la stessa legge di stabilità prevede sussidi diretti per coprire i “danni” subiti da queste centrali. Ed i sussidi potrebbero provenire proprio dalle fonti rinnovabili! Perlomeno dai grandi impianti..

Nello specifico…

 

Cosa è il Capacity Payment?

capacity payment

E’ un contributo. Un contributo dato dallo Stato alle centrali termoelettriche per compensare i “danni” (‘danni’: per loro) subìti a causa dello sviluppo delle fonti rinnovabili, fonti per definizione intermittenti e non perfettamente prevedibili.

Nello specifico, il loro problema principale è questo: per le centrali termoelettriche il numero di ore di operatività annue si è ridotto tanto da non poter più garantire il rientro dagli investimenti. Questo perchè nelle ore diurne i numerosi impianti fotovoltaici in funzione in Italia immettono in rete ad un costo minore molta più energia di quanta ne producano le centrali stesse. Risultato: le centrali termoelettriche hanno quote sempre maggiori di invenduto. Le centrali termoelettriche iniziano ad andare in passivo. Ed iniziano (finalmente!) a chiudere.

Per questo motivo le utility invocano una forma di compensazione del “danno” subìto: questo è il cosiddetto capacity payment.

Il sistema elettrico nazionale non si è ancora adeguato al nuovo modello energetico (ad esempio con adeguati sistemi di accumulo), per questo le centrali termoelettriche rimangono ancora necessarie nelle ore di mancata produzione delle rinnovabili.

Il capacity payment è, dunque, una forma di contributo che rappresenta una sorta di ‘copertura’ dei costi sostenuti per assicurare l’adeguatezza del sistema elettrico in tutte quelle situazioni che vedono la produzione da fonti intermittenti discostarsi dalle previsioni.

Con un maxi-emendamento proposto per la legge di stabilità il fotovoltaico, per lo meno i grandi impianti fotovoltaici, e le rinnovabili finirebbero per finanziare questo contributo al settore termoelettrico andando a colpire ancora un volta lo sviluppo “fluido e naturale” delle fonti rinnovabili. Sviluppo sostenuto, peraltro, da precise direttive europee sulle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici.

Come afferma il Coordinamento FREE (coordinamento che raccoglie tutte le principali associazioni che operano per le fonti rinnovabili e per l’efficienza energetica) sarebbe un errore molto grave spostare  le risorse dalle rinnovabili alle termoelettriche:

..sarebbe un’operazione intollerabile perchè retroattiva e perchè fatta sulla pelle di un settore già in difficoltà.



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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