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Risparmiare in bolletta l’80%, 5 regole da conoscere

Ultimo aggiornamento: 22-11-2015
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Meno 80%. Come risparmiare così tanto sul costo dell’energia in bolletta?
Chiariamo subito una cosa: il vantaggio competitivo delle fonti rinnovabili rispetto alle convenzionali inquinanti basate su gas e carbone deve basarsi sul beneficio economico per gli utenti finali. In altre parole: risparmio. Se un impianto fotovoltaico ti consente di risparmiare realmente in bolletta, allora l’impianto (potremmo dire..) “si vende da solo”. Senza il beneficio economico, senza un reale risparmio economico per famiglie e imprese, le fonti rinnovabili non potranno prendere piede stabilmente e definitivamente neanche su piccola scala.

In altri articoli abbiamo già parlato della generazione distribuita (che riguarda i benefici sulla rete elettrica nazionale) e dei suoi benefici per le famiglie e per la collettività. Nonostante ciò è proprio su piccola scala, oggi, che le fonti rinnovabili hanno la loro maggiore convenienza economica: permettono agli “utilizzatori finali” di risparmiare in bolletta proprio grazie al meccanismo di autoproduzioneautoconsumo. Con l’autoconsumo si può arrivare a risparmiare l’80 per cento sulla bolletta dell’energia.

Ragionando in piccolo: come una famiglia può arrivare a risparmiare denaro, anche quote considerevoli, attraverso il taglio delle bollette di gas e luce? Come ottenere il massimo beneficio economico sui costi sempre più alti delle bollette?

La risposta è sempre e solo una. Quando si parla di energia al servizio di famiglie e imprese la risposta è sempre: efficienza, risparmio energetico, autoproduzione, autoconsumo.

Cosa vuol dire “efficienza” e “risparmio energetico” per famiglie e imprese?
Vuol dire prima di tutto auto-produrre e fare un “uso razionale” dell’energia, un utilizzo “intelligente” che permetta di sfruttare al massimo il proprio impianto fotovoltaico (o microeolico) e nel contempo di minimizzare lo spreco inutile di energia. Come? Per le imprese potremmo dire: ottimizzare i processi produttivi e innescare automatismi. Per le famiglie potremmo dire: attivare le utenze nelle ore di picco della produzione fotovoltaica e utilizzare la domotica per diminuire gli sprechi di energia.

Vuol dire ragionare a “mente aperta”:  non bisogna pensare infatti che la soluzione per l’efficienza debba essere solo una, il singolo impianto fotovoltaico, il singolo solare termico o qualsiasi altra singola tecnologia energetica.

Il vero risparmio economico passa attraverso l’integrazione di più tecnologie e attraverso diversi accorgimenti di consumo “in simbiosi” tra loro. Vale la pena spiegarsi meglio.

Tutto questo vuol dire principalmente cinque cose.

risparmiare in bollettaEcco le 5 regole per risparmiare più dell’80% della bolletta:

1) Energia da fonti rinnovabili
2) Autoconsumare e, in seconda istanza, Accumulare
3) Elettrodomestici in classe A+ / A++
4) Coibentare l’edificio
5) Usare la domotica

 

1) Energia da fonti rinnovabili

La prima cosa è, se possibile e se ci sono le giuste condizioni, risparmiare sfruttando le risorse rinnovabili che il territorio spontaneamente offre. Questo vuol dire sfruttare “sul posto”: sole, vento, terra, acqua, ecc… Questo vuol dire: fotovoltaico, solare termico, geotermico, biogas, idrico, minieolico, ecc… Ovviamente per la maggior parte  dei casi un impianto fotovoltaico sul proprio tetto rappresenta la soluzione più adeguata. L’autoproduzione di energia pulita è il primo requisito per il risparmio energetico e per il risparmio economico. L’acquisto di energia dalla rete elettrica nazionale è infatti, soprattutto oggi, tra i fattori più onerosi nel bilancio energetico domestico. Esso infatti include non solo i costi effettivi dell’energia prelevata, ma anche tutti i costi associati alla distribuzione, al dispacciamento, alla rete, agli oneri generali di sistema, alle imposte, alle addizionali, all’iva,…

L’elettricità in bolletta costa da 20 a 30 centesimi di euro per kWh consumato. Si tratta, come detto, di un costo lordo che include tutte le voci addebitate in bolletta. Il costo effettivo dell’energia utilizzata è di circa un quarto del costo finale addebitato in bolletta: oggi il prezzo di mercato dell’energia è infatti intorno ai 5-9 centesimi per kWh.

 

2) Autoconsumare e, in seconda istanza, Accumulare

Il fattore di maggiore risparmio è, come più volte affermato nelle pagine di Fotovoltaiconorditalia.it, l’autoconsumo in sito. Un impianto da fonti rinnovabili permette di risparmiare in bolletta autoconsumando energia pulita, nel momento stesso in cui questo la produce. Si tratta di un autoconsumo istantaneo dell’energia autoprodotta dal proprio impianto fotovoltaico. E si tratta di un immediato risparmio sulla bolletta energetica.

In questo senso è utile utilizzare più energia possibile nel momento stesso in cui viene prodotta. In questo senso è utile, per esempio, utilizzare, per quanto possibile, gli elettrodomestici di giorno, quando il fotovoltaico produce energia immediatamente disponibile.

In questa prospettiva la questione “chiave” è: come massimizzare l’autoconsumo in sito? Come massimizzare i suoi benefici economici? Una soluzione, anzi LA soluzione di cui si parla da diversi mesi è l’ Accumulo elettrico, l’energy storage.  Utilizzando batterie o altri sistemi di accumulo di energia posso conservare tutta l’energia pulita auto-prodotta per riutilizzarla al momento del bisogno. Le fonti rinnovabili sono infatti fonti intermittenti e non perfettamente prevedibili. Con piccole batterie per l’accumulo dell’energia prodotta si potrà usufruire della propria energia in qualsiasi momento, evitando l’acquisto di energia dalla rete nei momenti in cui l’impianto non produce. Come detto sopra, infatti, il prelievo dalla rete elettrica è infatti tra gli aspetti più onerosi per l’utente domestico e per le aziende.

Per l’accumulo energetico la grande sfida di oggi è quella dei costi e dell’efficienza delle batterie. Ma su questo fronte si stanno già facendo molti passi in avanti, soprattutto con la fine degli incentivi al fotovoltaico e con lo sviluppo di un nuovo settore parallelo e complementare a quello delle rinnovabili: la mobilità elettrica. Sul mercato esistono già soluzioni di accumulo in grado di garantire circa 7.000 cicli di carica/scarica: batterie al litio con circa 19 anni di funzionamento senza sostituzione e con sistemi completamente modulabili e scalabili. I costi, grazie alle detrazioni fiscali , vengono ammortizzati in pochi anni.

Numerose soluzioni tecnologiche per l’ottimizzazione e la migliore gestione dei flussi di energia elettrica in entrata e in uscita dall’impianto garantiscono inoltre quote di autoconsumo superiori all’80%. La quota di autoconsumo, istantaneo o differito, è la quota di risparmio sulla bolletta elettrica.

 

3) Elettrodomestici a risparmio energetico

Anche l’uso di elettrodomestici di nuova generazione permette un elevato risparmio energetico e, di conseguenza, permette di risparmiare denaro sul lungo periodo. Per intenderci: classi A, A+, A++, A+++.
Consumare utilizzando sistemi ad alta efficienza vuol dire innanzitutto utilizzare le nuove tecnologie per il risparmio energetico: caldaie a condensazione, climatizzatori e pompe di calore associate all’autoconsumo dell’energia prodotta dal proprio impianto, illuminazione a led, ecc..

Il miglioramento dell’ efficienza energetica e della qualità degli elettrodomestici ha un ruolo fondamentale nell’obbiettivo del risparmio energetico ed economico. Ci sono a questo proposito elettrodomestici e prodotti sempre più performanti sotto il profilo energetico ed in grado di ridurre al minimo i consumi e gli sprechi di energia: lavatrici e lavastoviglie in grado di utilizzare l’acqua calda di rete, asciugabiancherie a pompa di calore, forni, frigoriferi ecc.. in classe A, A+, A++, A+++.

 

4) Coibentare l’edificio

Un altro modo per risparmiare è lavorare sull’edificio in cui si vive (o si lavora). Un sistema di riscaldamento (o di condizionamento) efficiente è inutile senza un adeguato sistema di isolamento termico dell’edificio. Fondamentale è l’isolamento delle pareti, dei pavimenti e delle coperture dell’edificio in grado di massimizzare il trattenimento della temperatura interna della casa. Anche i serramenti devono essere di buona qualità e si possono associare, per il ricambio dell’aria, ad appositi scambiatori di calore. Questi strumenti per il ricambio dell’aria permettono il ricambio continuo dell’aria recuperando il calore presente all’interno della casa. Nel momento in cui si isola un edificio a livello termico è fondamentale garantire il costate ricambio d’aria per evitare il formarsi di muffe.

A proposito di pavimenti, il migliore sistema di riscaldamento è quello radiante a pavimento per almeno due motivi: perchè si estende per tutta la superficie riscaldando in maniera omogenea tutta la casa, e perchè ha un buon rendimento con una temperatura dell’acqua relativamente bassa: se per i classici termosifoni è necessario portare l’acqua a 50 gradi, con il sistema radiante a pavimento è sufficiente una temperatura intorno ai 30 gradi. Per questo motivo l’utilizzo di un sistema radiante a pavimento (meglio se associato anche al solare termico) permette di ridurre notevolmente i consumi di gas, a parità di comfort.

 

5) Domotica

Da ultimo, ma non meno importante: la domotica. Cosa è la domotica? La Domotica è una scienza. Ma in questo ambito potremmo dire che è l’insieme di tutte quelle tecnologie volte a gestire i consumi elettrici e di gas in maniera più efficiente possibile, in maniera intelligente ed automatizzata. Anche la domotica ci aiuta a risparmiare in bolletta. Qui si apre un mondo.

In questa sede possiamo solo citare alcune delle funzioni più interessanti della domotica abbinabili al fotovoltaico.

Alcune utili funzioni della domotica al servizio del fotovoltaico sono:

  • il monitoraggio costante della produzione dell’impianto con relativi sistemi di “alert”. Questo permette di “correre ai ripari” in maniera rapida ed efficace in caso di guasto o malfunzionamento impianto;
  • il controllo antifurto;
  • misurazione e controllo centralizzato (in un unico strumento) dell’energia prodotta, immessa in rete, prelevata dalla rete, consumata ed autoconsumata;
  • massimizzazione dell’autoconsumo attraverso, per esempio, l’accensione automatica degli elettrodomestici quando l’impianto genera energia;

Questa ultima funzione è particolarmente interessante ed innovativa perchè permette di sfruttare al massimo l’impianto fotovoltaico e ridurre al minimo le bollette elettriche, senza passare per forza dall’utilizzo di batterie di accumulo.

Altre funzioni interessanti sono quelle che permettono di regolare in automatico il funzionamento di luci, altre utenze elettriche o del riscaldamento in maniera ottimale al presentarsi di determinate condizioni: rilevamento della luminosità esterna, temperatura, ecc….

Sulla domotica rimandiamo alla guida completa accessibile da questo link.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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