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Autoproduzione di energia da rinnovabili: è possibile staccarsi dalla rete?

Ultimo aggiornamento: 03-03-2014
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L’ autoproduzione di energia da rinnovabili permette di aumentare l’indipendenza energetica per tagliare le bollette. Le bollette energetiche di casa (o della propria azienda) sono sempre più onerose a causa del costante aumento del prezzo delle materie prime e del loro costo di importazione. I costi energetici sono sempre più dipendenti dalle dinamiche del mercato, dinamiche assolutamente fuori dal nostro controllo. Con le fonti rinnovabili, è possibile staccarsi dalla rete elettrica di enel? E’ possibile raggiungere la totale autonomia energetica consumando solo l’energia autoprodotta?

La domanda non è scontata, come non è scontata la risposta. Però, oggi ed in futuro, l’incidenza dei costi energetici sui bilanci di casa acquisteranno sempre più importanza per via dei costi crescenti, ma forse oggi, con le fonti rinnovabili, è possibile raggiungere l’autonomia energetica. Vediamo perchè.

Partiamo dal principio.

 

Lo scenario energetico planetario spinge l’ autoproduzione di energia da rinnovabili

Cosa potrebbe succedere alla produzione di energia da fonti fossili in previsione della crescita esponenziale della popolazione mondiale? I paesi emergenti faranno a breve innalzare in maniera esponenziale il fabbisogno energetico mondiale. Si porranno quindi nuove questioni di sostenibilità energetica, oltre che di sostenibilità ambientale, relative all’intero pianeta.

Bisognerà affrontare l’aumento dei consumi in concomitanza con l’esaurimento dei combustibili fossili. L’evoluzione tecnologica e politica dovrà per forza di cose essere in grado di affrontare la situazione non solo dal punto di vista ambientale ed economico, ma anche e soprattutto dal punto di vista energetico.

Le grandi innovazioni tecnologiche contribuiscono ad alimentare il motore dell’economia mondiale e, parlando di energia, la domanda crescente dei consumi pone sull’ago della bilancia lo sviluppo su larga scala di nuove tecnologie in grado di far fronte efficacemente alle imminenti “criticità” energetiche. In altre parole: il benessere delle economie occidentali richiede sempre più energia sia in ambito domestico che produttivo.

Cosa potrebbe capitare se miliardi di persone iniziassero a consumare energia con gli stessi standard di oggi nelle economie occidentali? L’attuale modello di produzione energetica metterebbe in seria difficoltà il reperimento delle risorse energetiche necessarie.

 

E’ possibile l’ autoproduzione di energia da rinnovabili per staccarsi dalla rete elettrica?

Ecco una possibile soluzione, in piccolo, per agire localmente pur pensando globalmente: l’ autoproduzione di energia da rinnovabili.

Autoproduzione di energia da rinnovabili

In questo contesto ed in questa prospettiva, la produzione e distribuzione dell’energia elettrica diventa un problema sia quantitativo che qualitativo. Se vogliamo aiutare il Pianeta attraverso l’autoproduzione di energia da rinnovabili, dobbiamo necessariamente lavorare oltre che sulla quantità anche sulla qualità dell’energia: non solo quanta energia produrre, ma anche quale tipo di energia generare. Non solo: sarà sempre più necessaria la migliore “ottimizzazione” possibile nella distribuzione e consumo della corrente elettrica.

In tal senso si confrontano due possibili modelli energetici: produrre e immettere in rete energia pulita prodotta da poche grandi centrali, che accentrano la produzione e gestiscono la distribuzione. Oppure il modello dell’autoproduzione di energia da rinnovabili diffuse sul territorio. Con l’accumulo dell’energia prodotta su piccola scala questo modello va in aiuto alla rete di distribuzione nazionale, riducendo i sovraccarichi di rete (con i quali inevitabilmente il gestore dovrà fare i conti) causati dalla generazione distribuita.

Ecco il vantaggio del secondo modello, quello dell’autoproduzione di energia da rinnovabili: il cittadino che vive la quotidianità dei problemi legati all’inquinamento ed ai costi dei servizi energetici percepisce più di altri che l’autoproduzione di elettricità per soddisfare in autonomia i propri bisogni è una grande conquista. Una società di persone responsabili che crede nel proprio futuro deve necessariamente sviluppare tecnologie che abbattono l’inquinamento, che non siano energivore e che diano la sicurezza dell’inesauribilità.

L’ideale, già oggi, sarebbe questo: l’utente in bassa tensione può collegarsi alla rete elettrica (in prelievo) solo quando, posto 100 il suo consumo tipico, 20 li prende dalla rete ed 80 li autoproduce. Questa metodologia “ibrida” abbatte le correnti circolanti in rete stabilizzandola; aumenta la riserva terziaria che al momento è affidata a migliaia di gruppi a combustione disseminati sul territorio nazionale e consente a milioni di utenti di avere un servizio completo stabile, senza micro-interruzioni e black-out.

Se, ad oggi, staccarsi completamente dalla rete elettrica è ancora difficile, domani potrà essere una reale alternativa per raggiungere la totale indipendenza energetica di famiglie e imprese, magari costituendo “reti locali” e scambiando l’energia in surplus con altri utenti presenti sul territorio. A tal proposito già si parla di SEU, i Sistemi Efficienti di Utenza, che hanno come finalità proprio il valorizzare lo scambio locale di elettricità tra diverse utenze presenti sullo stesso territorio. Questa è già oggi una forma di autonomia dal gestore di rete nazionale.

 

I sistemi di accumulo permettono già oggi la totale (o parziale) autoproduzione di energia da rinnovabili. Ma quanto costano? Ecco i prezzi ..

Il futuro dell’ autoproduzione di energia da rinnovabili è fatto di piccoli e medi impianti fotovoltaici, eolici, solari, ecc… impianti di generazione diffusa sul territorio, dotati di sistemi di ottimizzazione dei flussi, di sistemi autonomi di accumulo e collegati fra loro su “reti locali” per scambiare “sul posto” l’energia prodotta in eccesso.

In alcuni casi i kit d’accumulo energetico con batterie associati a degli impianti fotovoltaici e/o micro-eolici rendono conveniente la totale autoproduzione di energia da rinnovabili. In alcuni casi rendono possibile staccarsi dalla rete elettrica per raggiungere la completa autonomia energetica.

In commercio ci sono già parecchie soluzioni di stoccaggio temporaneo “agganciabili” ad impianti fotovoltaici od eolici in grado di rendere sfruttabile il 100% dell’energia autoprodotta. In alcuni casi, il limite di fronte al quale oggi ci troviamo è quello dei costi: un sistema d’accumulo domestico con impianto fotovoltaico ad oggi conviene sicuramente al di sotto degli 8 mila euro “chiavi in mano”. Ma ricordiamoci che, grazie alle detrazioni fiscali, i costi sono oggi molto abbordabili, grazie alla possibilità di recuperare nel tempo il 50% delle spese sostenute.

In rete si trovano prezzi, per impianti domestici (intorno ai 3 kw), con sistemi di accumulo di circa 17 kwh (sufficiente  per circa 48 ore di autonomia) a circa 12mila euro che, con le detrazioni fiscali, diventano 6 mila euro. Con questo tipo di impianto è possibile staccarsi dalla rete per avere una completa autonomia energetica.

Altre soluzioni, con meno capacità di accumulo ma molto più ammortizzabili, arrivano a prezzi anche al di sotto dei 9 mila euro (impianto fotovoltaico domestico + batterie di accumulo+ installazione).

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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2 Commenti

  1. vittorio, il 28 Ottobre 2019 ore 10:31

    Buongiorno
    mi piacerebbe avere informazioni circa i costi/ricavi etc etc di un sistema fotovoltaico diciamo, l massimo che si possa avere come privato cittadino.
    ho molto terreno e mi piacerebbe investire nel solare.

    certo di una vostra inmerito faccio i migliori saluti
    cordialmente
    vittorio

    • Candido Cannavò, il 1 Ottobre 2021 ore 15:41

      A Vitto’.. piantaci i pomodori nel tuo terreno che ci ricavi di più!

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