Sei un professionista? Scopri il servizio di fornitura preventivi!

Fotovoltaico: tariffe +10 per cento per componenti prodotti in Europa

Ultimo aggiornamento: 23-11-2011

[AGGIORNAMENTO AGOSTO 2012: con il quinto conto energia sono riconosciute nuove tariffe incentivanti e  maggiorazioni specifiche per gli impianti fotovoltaici realizzati con componenti prodotti in europa].

Il decreto del quarto conto energia fotovoltaico (maggio 2011) ha introdotto, fra le altre novità, la possibilità di usufruire di una maggiorazione del 10 per cento sulle tariffe incentivanti riconosciute per l’installazione del proprio impianto solare fotovoltaico, nel caso in cui il costo di investimento sia riconducibile per almeno il 60% a componenti prodotte in Europa.

 

Cosa dice esattamente il decreto? All’art. 14 afferma che “La componente incentivante della tariffa individuata sulla base dell’allegato 5 è incrementata […] del 10% per gli impianti il cui costo di investimento […] per quanto riguarda i componenti diversi dal lavoro, sia per non meno del 60% riconducibile ad una produzione realizzata all’interno della Unione Europea.”

 

Il decreto stesso, all’art.3 definisce il “costo di investimento“come il totale dei costi strettamente necessari per la realizzazione a regola d’arte dell’impianto fotovoltaico. Di fatto il costo di investimento, che esclude le componenti relative al lavoro, è il costo complessivo di acquisto dell’impianto solare, più precisamente delle sue componenti: moduli fotovoltaici, inverter e apparecchi di rilevamento dei dati di produzione/immissione/prelievo, vari componenti elettrici, (trasformatori, ecc..), strutture di sostegno ed eventuali opere civili connesse all’installazione.

 

I componenti devono quindi essere certificati UE/SEE, ovvero certificati da organismi che ne garantiscano la provenienza all’interno dell’Unione Europea o di Paesi partecipi dell’Accordo sullo Spazio Economico Europeo (SEE), ovvero Islanda, Liechtenstein e Norvegia.

 

Quali i criteri per accedere alla maggiorazione del 10 per cento? La Factory Inspection

 

I moduli fotovoltaici, per essere riconosciuti come prodotti conformi alla maggiorazione del 10%, devono aver avuto alcune minime fasi del processo di lavorazione in aziende ubicate nell’Unione Europea/SEE (stringatura celle, assemblaggio, laminazione, test elettrici,…), oppure, nel caso di moduli extra-europei, devono contenere almeno un componente (silicio cristallino, celle o wafers) prodotto in Europa.

Cosa certifica la provenienza e le condizioni adeguate di produzione dei moduli? La Factory Inspection. E’ un certificato di ispezione di fabbrica rilasciato da un ente terzo riconosciuto a livello europeo che attesta la conformità dei moduli per la maggiorazione del 10%.

 

Dal 31 ottobre 2011 i moduli, per accedere alla maggiorazione, devono quindi essere dotati del certificato di Factory Inspection che rende noto il sito Ue/See di produzione o assemblaggio dei moduli o dei componenti e le fasi di produzione/lavorazione ivi attuate.

 

Quali i criteri per gli Inverter?

Gli inverter, in maniera analoga ai moduli fotovoltaici, per poter accedere alla maggiorazione del 10 per cento devono anch’essi dimostrare di essere stati fabbricati in Unione Europea o in uno dei Paesi SEE.

Gli inverter devono quindi essere stati progettati, assemblati e collaudati in un sito europeo ed il loro costo non deve essere superiore al 25 per cento del costo di investimento (escluso il lavoro).

Anche per questi, dal 31 ottobre 2011, vale il certificato di Factory Inspection attestante che le fasi produttive (progettazione, assemblaggio, sub-assemblaggio, collaudo) siano svolte in UE.

 

Anche per quanto riguarda infine l’acquisto delle altre componenti elettriche, dei cavi, trasformatori, quadri elettrici, strutture di sostegno, ecc. il soggetto che presenta la richiesta di maggiorazione del 10% deve dimostrare (sempre attraverso la factory inspection o altra documentazione) la provenienza europea dei componenti.

Il costo relativo a queste componenti, valevole ai fini dell’ottenimento della maggiorazione del 10 per cento, non deve comunque superare il 20 per cento del costo totale di investimento (escluso, sempre, il lavoro).

 

Un ultimo caso richiamato dalla normativa è quello relativo all’installazione di impianti fotovoltaici con componenti di provenienza mista europea ed extra-europea. In questo caso l’impianto sarà diviso in sezioni omogenee per provenienza dei componenti e, per ciascuna sezione, saranno verificati i criteri sopra definiti.

 

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

Clicca per richiedere una consulenza o un preventivo


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ricevi un avviso se ci sono nuovi commenti.
Se non vuoi lasciare un commento, clicca qui per ricevere gli aggiornamenti dalla discussione.